Discorso pronunciato in occasione dell’Assemblea annuale dell’Associazione delle Polizie comunali ticinesi

Discorso pronunciato in occasione dell’Assemblea annuale dell’Associazione delle Polizie comunali ticinesi

14 maggio 2018 – Chiasso

– Fa stato il discorso orale –

Gentili signore, egregi signori,
Con piacere porto il mio saluto a nome del Consiglio di Stato in occasione di questa vostra assemblea annuale.
Non vi nascondo che per me incontrare tutti i responsabili delle Polizie comunali delle sette Regioni rappresenta un momento importante. Prima di tutto per esprimervi il ringraziamento per il lavoro che portate avanti quotidianamente. I cambiamenti di quest’ultimo decennio – che hanno toccato la nostra società, il nostro tessuto economico e concretamente la vita dei Ticinesi – hanno spinto ad apportare altrettanti conseguenti cambiamenti nella costruzione e nella definizione del nostro “sistema sicurezza”. In questo senso, è fondamentale che ogni elemento della catena operi secondo le proprie competenze, in modo coordinato e armonico, con la finalità di trovare le opportune contromisure in ogni situazione. Questo processo passa inevitabilmente attraverso il compimento di adeguate soluzioni organizzative.
Voi conoscete l’impegno personale che investo nel mio ruolo di capo del Dipartimento delle istituzioni proprio sul fattore sicurezza. Sono convinto – e con me sicuramente lo siete anche voi – che il benessere del nostro Cantone passi anche, se non soprattutto, dalla possibilità di dare ai cittadini la garanzia di vivere in un contesto sicuro. Ciò comporta da parte delle autorità cantonali, una visione globale volta a trovare soluzioni locali e puntuali, adeguate e proporzionate a ogni singola realtà. Anche nei prossimi anni, questo impegno costante permetterà inoltre di ottimizzare ulteriormente l’impiego delle risorse. Risorse che in ogni ambito e in ogni settore sono per definizione limitate. Pertanto una sovrapposizione d’investimenti dei diversi Corpi di Polizia può rivelarsi insidiosa e già oggi è tema di discussione a livello politico.

In questi anni gli sforzi sono stati incentrati sul consolidamento dell’assetto legato alla legge del 2011, che ha generato molteplici aspetti positivi, ma che racchiude in sé ancora diversi limiti e criticità. Ora però è necessario proseguire nella definizione chiara e condivisa di ruoli e competenze per ciascun Corpo di Polizia, in modo da consentire un ulteriore miglioramento.

Le Polizie comunali sempre di più dovranno privilegiare la loro azione nell’ambito della prossimità. Ciò significa anche intervenire puntualmente in caso d’incidenti, di liti o problemi di vicinato come pure in molteplici altri ambiti prettamente locali. Un aspetto rilevante delle vostre competenze consiste quindi nell’intensificare il contatto con la popolazione, che deve garantire il compito demandato ai Comuni del controllo abitanti. Tale vicinanza consentirà di segnalare tempestivamente situazioni potenzialmente problematiche.

È fondamentale che il tutto avvenga attraverso un coordinamento della Polizia cantonale, in modo da consentire lo sviluppo di attività specializzate e strutturate di contrasto alla criminalità. Solo in questo modo sarà possibile far fronte a fenomeni che travalicano i confini comunali e quindi rientrano nelle competenze cantonali.

Da sempre ho ritenuto fondamentale un concetto chiave nell’ambito della sicurezza: la collaborazione. Infatti, laddove questa è consolidata e rispettosa dei ruoli, i risultati sono lì ad attestarne la validità. È una strada obbligatoria e dalla quale non si può deviare. Infatti la rete “della sicurezza”, che comprende molteplici attori sia a livello comunale sia a livello cantonale, come pure sul piano nazionale e internazionale, funziona grazie alla condivisione e al coordinamento delle informazioni. I successi di operazioni di Polizia ottenuti negli ultimi anni indicano come la collaborazione sia la chiave del successo.
Il nostro Cantone può fregiarsi attualmente della più moderna centrale d’allarme a livello nazionale. Infatti la CECAL dispone dei moderni sistemi informatici che permettono, rispetto al passato, di fornire una più celere risposta al cittadino e garantire un coordinamento cantonale delle forze in campo relative al primo intervento.
Nell’ambito del grande cantiere legato a Ticino 2020, Cantone e Comuni stanno portando avanti una serie di riflessioni sui flussi di competenze e sui flussi finanziari. Insomma: chi fa che cosa e chi paga. La sicurezza è ovviamente un tema centrale nelle discussioni. Tali riflessioni sono portate avanti dal gruppo di lavoro “Polizia ticinese”.

Avremo modo di confrontarci quindi nel prossimo futuro su questi aspetti. Attendiamo i risultati del citato gruppo di lavoro e poi affrontiamo la discussione, così auspico, con spirito di apertura al fine di essere pronti anche a intraprende cambiamenti, sempre orientati però al fine ultimo: la sicurezza dei Ticinesi.