Due tunnel per un Paese più unito

Dal Corriere del Ticino di martedì 12 gennaio 2016 un mio articolo d’opinione sul risanamento del tunnel del San Gottardo

Il motto «Unus pro omnibus, omnes pro uno» – impresso sulla cupola di Palazzo federale – accompagna la Svizzera da oltre sette secoli, fin dalla lotta dei Cantoni fondatori del 1291. In occasione del tradizionale incontro con i consiglieri di Stato della Svizzera, avvenuto qualche giorno fa a Interlaken, il Ticino ha voluto ribadire questo messaggio di unione e di solidarietà, nella speranza che echeggi attraverso il Paese anche il 28 febbraio, quando ci esprimeremo sul risanamento del tunnel autostradale del San Gottardo.
Il San Gottardo va risanato. Su questo punto non vi sono dubbi. La costruzione di un secondo tunnel scelta da Consiglio federale e Parlamento – dopo lunga e minuziosa analisi di tutte le varianti – è l’unica che evita al Ticino un isolamento di quasi tre anni dal resto della Svizzera. Questo elemento, da solo, dovrebbe bastare per convincere non solo i cittadini ticinesi, ma anche tutti i concittadini svizzeri. Nessun cantone, infatti, accetterebbe mai di restare senza un collegamento stradale con il resto della nazione. Senza il secondo tunnel, verrebbe messa a rischio pure la coesione nazionale del nostro Paese, per la quale il Ticino – minoranza linguistica e culturale – gioca un ruolo fondamentale.
Non dobbiamo poi dimenticare che la costruzione di un secondo tubo è anche l’unica soluzione che permette realmente di accrescere la sicurezza nella galleria, eliminando il rischio di scontri frontali che negli ultimi anni hanno causato ancora troppi incidenti. La separazione delle direzioni di marcia – non solo sulle autostrade ma anche nei tunnel ferroviari – è cruciale per la sicurezza dei viaggiatori. Un aspetto, quest’ultimo, che sarebbe pericoloso relativizzare e che al contrario deve essere messo al centro delle decisioni sull’avvenire del San Gottardo. Un elemento fondante del nostro Paese, che incarna i valori sui quali la Svizzera – la nostra Patria – è stata forgiata.
Sostenere questo progetto è quindi un gesto di solidarietà confederale, ma anche un gesto di responsabilità nei confronti delle future generazioni. La variante di risanamento scelta dal Governo federale è infatti sostenuta da una serie di vantaggi concreti e indiscutibili. La costruzione di una seconda galleria monodirezionale offre il migliore rapporto tra costi e benefici, poiché è l’unica utile anche per i risanamenti futuri, che saranno necessari ogni 30-40 anni. Non da ultimo, ogni anno l’economia di tutta la Svizzera fa transitare attraverso il tunnel del San Gottardo merci per un valore di oltre 9 miliardi di franchi; pensare che con il tunnel chiuso questo flusso possa scorrere senza intoppi è irrealistico e irresponsabile.
Il Governo del Canton Ticino ha quindi rivolto ai membri di tutti gli altri Esecutivi cantonali un chiaro invito a sostenere il tunnel di risanamento del San Gottardo e a ribadire la forza del sistema federalista svizzero, anche il 28 febbraio prossimo. Due tunnel. Una Svizzera.

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