Fatto: più controlli sul rilascio dei permessi!

Da alcuni tempi l’ufficio della migrazione ha ricevuto l’ordine di eseguire controlli ancora più approfonditi sugli stranieri in procinto di chiedere un permesso di dimora o di ottenere un permesso di domicilio. Questo crea dei ritardi? L’importante è evitare che arrivino o vivano da noi persone non gradite.

Non sono stati pochi gli episodi in cui il Ticino è stato confrontato con richieste di permessi da parte di stranieri la cui integrità era dubbia. Nonostante le maglie già strette, abbiamo deciso di stringere ulteriormente: perdendo magari in celerità, ma guadagnando certamente in sicurezza. La realtà ticinese conta quasi 100mila permessi attivi per stranieri residenti (B+C), e un totale complessivo di 180mila permessi (frontalieri e richiedenti l’asilo inclusi). Un numero impressionante, se teniamo conto che gli Svizzeri residenti in Ticino sono circa 240mila. Per anni, questa moltitudine di permessi era stata gestita mirando ad una loro sollecita evasione, alfine di evitare la giacenza di troppe richieste.

Da alcuni mesi, e maggior ragione dopo il 9 febbraio 2014, è stato deciso di cambiare paradigma puntando sulla qualità dei dati e sulle verifiche di dettaglio possibili, consci che simili controlli potrebbero essere considerati al limite di quanto disposto dall’accordo sulla libera circolazione. Se il Ticino è già stato richiamato dall’autorità di sorveglianza europea sulla libera circolazione e dall’Ufficio federale della migrazione sulla prassi già restrittiva applicata dal Dipartimento istituzioni, sicuramente arriverà un ulteriore richiamo ad attenerci alle indicazioni lassiste, che vorrebbero un’automatica procedura di rilascio.

A seguito di questi maggiori controlli in fase di rilascio, alcune persone straniere si sono rivolte ai media per lamentarsi dei ritardi per l’ottenimento del loro permesso. La situazione in Ticino è tale per cui un controllo ancor più approfondito è opportuno e necessario. Da un lato abbiamo infatti stranieri che poco tempo dopo essere arrivati da noi, perdono il lavoro e finiscono al beneficiodelle assicurazioni sociali, pesando quindi sulle finanze cantonali e comunali. D’altro lato in Ticino è stata riscontrata la presenza di persone straniere di origine italiana legate anche alle organizzazioni criminali del Meridione; una situazione preoccupante che non può e non deve essere tollerata, e va quindi combattuta con misure di polizia e amministrative.

La situazione in Ticino è estremamente preoccupante, poiché siamo esposti a fenomeni finora non conosciuti e le cui potenziali evoluzioni fanno pensare. La presenza di persone indesiderate è da evitare; questo può essere combattuto anche con una partecipazione attiva dei cittadini. Ad esempio, attraverso la redazione del Mattino della domenica e del MattinOnline, abbiamo ricevuto la segnalazione di stranieri che abusavano dello stato sociale o il cui comportamento era lesivo delle condizioni per il mantenimento del permesso di soggiorno. Grazie a queste segnalazioni, i servizi del Dipartimento sono intervenuti e hanno eseguito le verifiche, appurando che questi stranieri non potevano più soggiornare in Ticino, e procedendo poi alla revoca del permesso.

Questa è la collaborazione che abbiamo bisogno tra Stato e Cittadino, perché dobbiamo tenere alta la guardia e chiedere rispetto per il nostro Paese e la nostra Popolazione.

norman Gobbi

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