La lotta svizzera, quella sconosciuta

La lotta svizzera, quella sconosciuta

Da il Ginnasta, agosto-settembre 2016 | La nostra redazione da tempo considerava di proporre ai lettori un articolo sulla Lotta svizzera, nostra “cugina”. A fagiolo è caduta la 1. Festa di Lotta Svizzera in Ticino, che si è tenuta al Campo sportivo di Gudo nel weekend 25-26 giugno 2016, con un ricco corollario di bancarelle, dimostrazioni e musica con i corni delle alpi.

A 45 anni dall’ultimo grande evento organizzato in Ticino (nel 1971 a Sementina), la lotta svizzera è dunque tornata al Sud delle Alpi. Per la manifestazione sono state allestite tre arene di 75 m3 di segatura, dove si sono sfidati 120 lottatori attivi non coronati per lo più d’Oltralpe, ma con anche qualche partecipante ticinese.

Ricordiamo che la lotta svizzera è una delle discipline della Ginnastica al Nazionale, che ha una sua Federazione specifica, nostra affiliata, ma che si differenzia da quella degli “Schwingler” presenti a Gudo per … il colore dei calzoncini!! Rigorosamente bianchi quelli targati FSG, di iuta quelli degli “Schwingler”.

Padrino d’eccezione della manifestazione è stato il Consigliere di Stato On. Norman Gobbi. Dunque quale testimonial migliore?L’On. Gobbi, che pure si è battuto con Andrea Stuppia alla festa di Gudo, volentieri si è prestato alla nostra intervista, che vi proponiamo.

Onorevole, cominciamo però dal “nostro” sport. Qual è il suo curriculum ginnico?
Ho praticato ginnastica e poi atletica da bambino, fino ai 12 anni circa.

Sappiamo che è figlio d’arte, ci spiega perché?
Mamma Patrizia, nonno Angelo e le mie zie Katia e Raffaella sono state monitrici di ginnastica. È anche grazie a loro che mi sono avvicinato a questa disciplina, senza però mai raggiungere il loro livello.

Qual è invece il suo curriculum da lottatore? Ma pratica o ha praticato davvero questo sport? Dove l’ha imparato?
Fin da bambino sono stato affascinato dalla lotta svizzera, come a tanti altri elementi delle tradizioni elvetiche. I primi incontri ai quali ho assistito risalgono però a qualche anno più tardi, quando mi trovavo in Svizzera interna per gli studi e il servizio militare. Non sono tuttavia mai stato un praticante, salvo in qualche occasione del tutto amatoriale e goliardica.

Un portale titolava “La Lotta svizzera secondo Norman”. Che ne dice di spiegarcela in breve, così capiamo come funziona? È faticoso?
È una disciplina molto antica, con oltre sette secoli di tradizione, che è nata in occasione delle feste di paese nelle zone rurali della Svizzera, e che poi – a inizio Ottocento – si è diffusa gradualmente anche nelle città, diventando così un vero e proprio “sport nazionale”. Gli incontri si svolgono all’interno di un campo di segatura – o resegadüsch, nel nostro dialetto – tra due lottatori: vince chi riesce a sbilanciare l’avversario, unicamente afferrando i famosi pantaloncini di iuta, e a farlo cadere con entrambe le spalle a terra. È uno sport decisamente faticoso, che già a un livello amatoriale richiede la conoscenza di diverse tecniche e prese.

Ma lei possiede davvero i calzoncini? O glieli hanno prestati?
No, non ne avevo un paio. Me li hanno prestati per la gara.

Parliamo della Prima Festa ticinese e della sua esibizione. Ci dice due parole sul suo sfidante Andrea Stuppia? Ha subito individuato i suoi punti deboli? (per la cronaca l’On. Gobbi al secondo round ha messo a terra il macellaio bellinzonese Andrea Stuppia, il quale si è invece aggiudicato il primo dei due combattimenti)
È stato un incontro particolarmente equilibrato, tanto che ci siamo aggiudicati un combattimento a testa. Andrea si è dimostrato uno sfidante molto valido, oltre ad essere un grande amico.

È stato difficile per gli organizzatori convincerla a fare il padrino della Festa?
Non hanno fatto molta fatica, per me è stato un vero piacere! Non capita tutti i giorni di ospitare in Ticino una festa del genere, dedicata alla tradizione della lotta svizzera.

Com’è stata la Prima Festa in Ticino?
C’era un bellissimo ambiente, con spirito patriottico e passione sportiva. Malgrado la pioggia sono arrivati davvero in molti a
Gudo, fra appassionati e curiosi. Anche le manifestazioni collaterali hanno arricchito l’offerta delle due giornate, e per questo va ringraziata l’organizzazione, davvero esemplare.
Secondo lei come mai in Ticino questa disciplina non ha tradizione (almeno finora), mentre che Oltralpe entusiasma le folle?
La lotta svizzera è più popolare nelle zone alpine e rurali della Svizzera tedesca, la regione nella quale è nata. Nei periodi di dominio straniero del nostro Paese, gli svizzero-tedeschi ribadivano il loro attaccamento alla Patria e le loro tradizioni anche attraverso questo sport. Lo intendevano come un modo per distinguersi e affermarsi, e ancora oggi è in parte così.

Torniamo al nostro orto, sia sincero: lotta svizzera o ginnastica?
Direi lotta svizzera, anche se… uno non esclude l’altro! La ginnastica è senz’altro una buona base, poiché sviluppa la coordinazione nei movimenti, fondamentale per un lottatore.

A quale manifestazione ginnica cantonale verrebbe volentieri?
Seguo con piacere tutte le attività ginniche cantonali. Credo che questa forma di sport possa essere una buona scuola di vita e le
sue società siano anche una bella “seconda famiglia” per i nostri giovani. L’ultimo evento? L’Accademia della SFG Airolo a cui ha
partecipato mia figlia Gaia di 5 anni.

Possiamo contare su di lei per i festeggiamenti del 150esimo dell’Associazione Cantonale Ticinese di Ginnastica nel 2019? Ha qualche suggerimento da darci? Cosa le piacerebbe vedere?
Sono sempre a disposizione per queste manifestazioni. Conoscendo l’ambiente ginnico ticinese, ricco di persone valide e con molta esperienza, non penso siano necessari suggerimenti da parte mia. Come futuro ospite dei festeggiamenti, al massimo posso formulare un auspicio: mi farebbe piacere un coinvolgimento di tutta la popolazione ticinese, anche di chi non è coinvolto personalmente, ma è curioso di scoprire questa dimensione della pratica sportiva.

Norman Gobbi è sportivo? Attivo o passivo?
Ultimamente piuttosto passivo… anche a causa degli impegni come Consigliere di Stato.

Quale sport attivo e quale passivo?
Mi piace molto esplorare le nostre montagne con le racchette da neve, oppure sciando: in generale, adoro le attività all’aperto, il
modo ideale per passare del tempo con la mia famiglia. Da buon leventinese sono inoltre ovviamente un amante dell’hockey, anche se ora lo pratico per lo più dalla tribuna, come tifoso, in compagnia dei miei bambini!

Concludiamo con i ringraziamenti all’On. Gobbi e a Luca Morasci, che ci ha gentilmente messo a disposizione le fotografie, con una riflessione. In un mondo in cui ogni tanto alcuni valori si smarriscono, ed il primo agosto ci ritroviamo a cantare solo la prima strofa dell’inno svizzero perché le altre non le conosciamo, vale forse la pena di lasciarsi affascinare da tradizioni e patriottismo. Male non fa!

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