Mendrisio e Lugano si allargano

Mendrisio e Lugano si allargano

Le nuove aggregazioni di Lugano e Mendrisio sono cosa fatta. O meglio, per la fusione di Besazio, Ligornetto e Meride con Mendrisio manca ancora il voto del Gran Consiglio dato che ieri sera, quando ormai erano le 19 passate, ci si è accorti che il quorum per deliberare non c’era più. I deputati non raggiungevano la soglia di 46 (su 90). Oggi, ad inizio seduta, avverrà il voto. E c’è da scommettere che sarà ampiamente favorevole. Archiviato questo dettaglio passiamo all’altra aggregazione, quella che vede Lugano conquistare Valcolla, Bogno, Cadro, Carona, Certara, Cimadera e Sonvico, un ampliamento della città che è stato approvato con una valanga di sì. Il Cantone parteciperà finanziariamente con 40 milioni di franchi, ma in aula sono emerse anche alcune perplessità. In prevalenza di natura cementizia. In diversi hanno espresso il timore che quella regione, oggi polmone verde del Luganese, diventi la nuova frontiera edificabile per una città che non ha più moti spazi a disposizione. Molte di queste riserve sono però già state sciolte dalla Commissione delle aggregazioni che negli incontri avuti con i Comuni fusionati, raccogliendo la garanzia che in futuro verrà rispetta l’identità locale. In votazione consultiva, lo scorso 11 marzo, il sì meno ampio era stato quello di Carona, con il 52,2% dei cittadini che si sono espressi, favorevoli. Con l’ampliamento di Lugano viene costituita un’entità che comprende un territorio urbano e di collina, ma anche composta da interessanti montagne. Dal canto suo il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi si è detto convinto che «questa aggregazione renderà attenta la città di Lugano alle difficoltà delle zone periferiche».
Tornando all’Alto Mendrisiotto in tutti i documenti discussi dal Parlamento viene confermato un aiuto finanziario di 7 milioni di franchi: in particolare 4,5 milioni sono destinati per investimenti a favore di progetti strategici. La questione del sostegno finanziario era stata al centro di molte discussioni nel corso del 2010.

Corriere del Ticino

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