“Nekkaz e Illi, due provocatori che mancano di rispetto alla democrazia. E pure agli arabi…”

“Nekkaz e Illi, due provocatori che mancano di rispetto alla democrazia. E pure agli arabi…”

Da Mattinonline.ch | Nei giorni scorsi, questa volta a Lugano, si è registrata una nuova sceneggiata di Nora Illi. Costei, giustamente sconosciuta ai più, è la svizzera convertita al­l’islam radicale che fa da valletta al sedicente imprenditore algerino Rachid Nekkaz nelle sue becere provocazioni contro il divieto di burqa votato dal popolo ticinese. La Illi si è quindi recata in niqab sulle rive del Ceresio e, all’arrivo della polizia, si è rifiutata di togliersi il panno dalla faccia. La vicenda pone il problema di come sanzionare adeguatamente questo genere di dimostrazioni di disprezzo nei confronti della Costituzione e della legge ticinese.

La nuova legge sull’ordine pubblico prevede al massimo una multa di 10mila Fr. Ma, se le contravvenzioni le paga qualcun altro (ad esempio il Nekkaz di turno) è chiaro che l’effetto dissuasivo su provocatrici da tre e una cicca come la Illi è nullo.

Norman Gobbi, è immaginabile/auspicabile una correzione della nuova legge sul­l’ordine pubblico che preveda, in casi estremi di violazione del divieto di dis­simulazione del viso, anche una pena detentiva, ciò anche in considerazione del fatto che il bene protetto da questa legge, oltre alla sicurezza, sono i valori fondamentali della società occidentale?
Sia chiaro: non si vuole impedire a nessuno di esprimere la propria fede reli­giosa. Non è questo il punto! Ma in que­sto caso è evidente che siamo di fronte a provocazioni che perseguono lo scopo palese di ot­tenere cinque minuti di visibilità me­diatica per un islam radicale. Il dissimulare il volto non è un precetto religioso né una libertà di vestiario come taluni fanno intendere, bensì il voler imporre regole non nostre e quindi contrarie al nostro vivere co­munitario e al nostro costume. Una provocazione che peraltro manca di rispetto alla democrazia diretta – ele­mento fondante del nostro Paese – e a tutti i cittadini ticinesi che con il loro voto hanno detto un chiaro “sì” alle nuove disposizioni contro la dissimu­lazione del volto. Una provocazione che sarà evidentemente sanzionata e – come previsto dalla legge in caso di recidiva – il Municipio potrà stabilire di aumentare l’importo della multa. Dall’introduzione della nuova legge abbiamo avuto riscontri positivi – a dimostrazione della bontà della nostra scelta! – anche dal mondo arabo e continueremo quindi ad applicare quanto votato dal Popolo con fer­mezza anche davanti a provocazioni plateali.

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