Ogni sforzo per delocalizzare i posti di lavoro in tutto il Ticino

Ogni sforzo per delocalizzare i posti di lavoro in tutto il Ticino

Importante obiettivo strategico del mio Dipartimento

“Portare i servizi del mio Dipartimento in tutti i distretti del Cantone è e rimarrà un obiettivo strategico della mia attività in Governo”. Per il Consigliere di Stato Norman Gobbi la volontà di delocalizzare posti di lavoro interessanti su tutto il territorio ticinese resta una priorità e lo sforzo compiuto dal capo dipartimento leghista rimane una perla rara, visto che altrettanto non è stato promosso dagli altri dipartimenti, nonostante fosse un obiettivo dichiarato nel corso della legislatura 2011-2015.
Il bilancio che può presentare Gobbi è più che positivo. Nel 2013 vi è stato il trasferimento del Registro di commercio a Biasca; nel 2016 a Faido è stato creato il contact center dell’Ufficio di esecuzione, mentre l’anno successivo, ancora a Faido è stato portato il centro di competenze dei precetti esecutivi. “Forse qualcuno, vista la mia provenienza, e leggendo queste prime cifre può erroneamente pensare che il flusso dal centro sia solo verso le Tre Valli. Non è così, perché con la regionalizzazione della Polizia concretizzata nel 2015, abbiamo irradiato in tutte le regioni del Ticino l’effetto che si vuole raggiungere con la delocalizzazione”, precisa Norman Gobbi. “In questo caso è stata forte la volontà di tornare a presidiare nel migliore dei modi il nostro territorio per migliorare l’efficacia e la rapidità degli interventi della Polizia cantonale. Ma con questa regionalizzazione siamo pure stati in grado di riportare posti di lavoro nei distretti di Mendrisio e di Locarno in particolare”, sottolinea il Direttore del Dipartimento delle istituzioni.
Le cifre (confronta tabella) parlano chiaro: in totale negli otto distretti sono stati portati 127 nuovi posti di lavoro. In cifre assolute i maggiori beneficiari sono stati il Mendrisiotto (+39 unità, con un aumento del 55%) e il Locarnese (+24 unità e +30%). “Il lavoro però non termina qui. I due progetti che avranno il maggior impatto positivo – precisa Gobbi – saranno la creazione del Centro Controllo sul traffico pesante a Giornico (con una cinquantina di nuovi posti di lavoro) e lo spostamento a Monteceneri della Sezione del militare e protezione della popolazione e della Scuola di Polizia oggi ubicate a Bellinzona”.
In settimana il Direttore del Dipartimento delle istituzioni ha snocciolato queste cifre, accompagnato dal comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi. Ha scelto Mendrisio per incontrare la stampa: “E non è una scelta casuale. Il Mendrisiotto è una regione che sente più di altre la pressione della vicina Italia in diversi ambiti: da quello dell’economia privata a quello della sicurezza. Per questo necessità di una particolare attenzione da parte dello Stato per preservare i posti di lavoro legati all’Amministrazione cantonale. E proprio da Mendrisio quattro anni fa siamo partiti per riportare le sedi della gendarmeria della Polizia cantonale sul territorio, con la finalità di aumentare il presidio e il senso di sicurezza percepito dalla popolazione. E dall’anno prossimo la gendarmeria potrà entrare nel nuovo Centro di Primo Intervento, progettato dall’architetto Mario Botta”, conclude il Consigliere di Stato Norman Gobbi.