Piano cantonale delle aggregazioni: via libera alla seconda fase

Piano cantonale delle aggregazioni: via libera alla seconda fase

Comunicato stampa del Consiglio di Stato |

Il Consiglio di Stato ha dato il proprio via libera alla seconda fase di consultazione del Piano cantonale delle aggregazioni (PCA), dopo che nella prima fase erano state raccolte opinioni e proposte riguardo agli indirizzi politici da adottare in questo settore di cruciale importanza per il futuro del Cantone.

Nel corso della mattinata, il Consigliere di Stato Norman Gobbi e il Capo della Sezione degli enti locali Elio Genazzi hanno presentato i nuovi scenari previsti dal Piano cantonale delle aggregazioni, le modalità di attuazione gli incentivi che ne sosterranno l’attuazione, sotto forma di contributi per la riorganizzazione amministrativa e per investimenti di sviluppo socio-economico. È stato inoltre spiegato come il Governo intende applicare la Legge sulle aggregazioni e quella sulla perequazione, coordinandole con il PCA e con la riforma dei rapporti istituzionali «Ticino 2020». Il progetto sarà ora sottoposto a una nuova consultazione fra Comuni, associazioni di Comuni e partiti politici rappresentati in Gran Consiglio. Una volta raccolte le indicazioni e adattato il progetto, il Consiglio di Stato allestirà un messaggio all’attenzione del Parlamento, al quale spetta la competenza di adottare i contenuti del PCA.

Il Piano cantonale delle aggregazioni è lo strumento di riferimento per definire l’assetto istituzionale del Ticino di domani e accompagnare la riforma del Comune e quella dei suoi rapporti con il Cantone. Il PCA è nato nel 2011, con l’approvazione della Legge sulle aggregazioni e separazioni dei Comuni da parte del Gran Consiglio, che aveva previsto l’elaborazione di uno strumento per definire le linee guida a lungo termine del Consiglio di Stato. In seguito i lavori erano stati sospesi in attesa della sentenza del Tribunale federale sull’iniziativa popolare «Avanti con le nuove città di Locarno e Bellinzona», per poi riprendere nella seconda parte del 2016 con una nuova consultazione interlocutoria negli agglomerati (escluso il Bellinzonese) alla ricerca di soluzioni condivise. Il Consiglio di Stato ha in seguito consolidato gli scenari aggregativi, passati da 23 a 27, in particolare estrapolando il comparto delle Terre di Pedemonte e del «Piano» nel Locarnese, della «Collina Nord», «Collina Sud» e «Melide-Vico-Morcote» nel Luganese; sono inoltre state riordinate le ipotesi già elaborate per Capriasca, Malcantone Est e Ovest e Luganese.

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