Richiedenti problematici: i sindaci della regione non ci stanno

Richiedenti problematici: i sindaci della regione non ci stanno

Progetto SEM per un’area separata nel centro Pasture: “Sono mesi che chiediamo di trovare delle migliori soluzioni”, sottolinea il sindaco di Balerna Luca Pagani; irritato anche Norman Gobbi

Dalla prossima estate al centro per richiedenti l’asilo di Pasture sarà così creata un’area separata per gli individui considerati problematici. La struttura di Balerna è stata scelta dalla Segreteria di Stato della migrazione (SEM) per implementare un progetto-pilota, che manda però su tutte le furie i sindaci della regione.
A essere qualificati come problematici sono i richiedenti l’asilo che hanno comportamenti violenti o minacciosi nei confronti del personale o degli altri ospiti dei centri federali: stando alla SEM, poche decine di persone su un totale di 6’000 ospitati. Quanto a Pasture si tratterebbe, citiamo, di “poche unità”. Qui avranno un regime separato con maggiore sicurezza: un test che verrà implementato anche a Flumenthal, nel canton Soletta. Il progetto pilota “durerà 6 mesi a partire dall’estate del 2026”, spiega il portavoce della SEM Nicolas Cerclé: ci si aspetta quindi “di capire se questa nuova soluzione possa portare maggiore tranquillità all’interno del Centro federale d’asilo” (CFA).
Pasture è stato scelto perché non necessita di interventi di ristrutturazione. Non sono previsti trasferimenti da un centro all’altro e, se il test funzionerà, questi regimi verranno implementati in tutti i centri. Fino al mese scorso, i richiedenti problematici venivano trasferiti nel centro neocastellano di Verrières, poi chiuso su insistenza del Comune per problemi di sicurezza. Problemi che già vivono Balerna, Chiasso e Novazzano, i quali dicono di essere delusi e sentirsi abbandonati. 
“Sono mesi che chiediamo di trovare delle migliori soluzioni per il territorio rispetto a questi richiedenti che creano problemi. Abbiamo scritto due volte al consigliere federale Beat Jans e l’unica risposta che riceviamo è questa, che peggiora nettamente la nostra situazione”, afferma il sindaco di Balerna Luca Pagani, sottolineando che “la SEM pensa solo a quello che avviene all’interno dei centri e non a quello che avviene fuori sul territorio”. E intanto, aggiunge, “noi siamo doppiamente penalizzati”. In primo luogo “chi crea problemi non potrà più essere trasferito altrove. Ed è facile pensare che chi è potenzialmente problematico” verrà inviato nei centri securizzati. E queste persone “potranno continuare a uscire liberamente come avviene oggi”.
Su questo punto il portavoce della Segreteria rileva che “la libertà d’uscita dei richiedenti l’asilo problematici non sarà limitata” in quanto la SEM “non ha queste competenze in materia penale”. Concretamente queste persone saranno spostate “dalla zona non problematica dei CFA” in una zona dedicata, “dove avranno comunque a loro disposizione i servizi normali del CFA, ma verranno separati dagli altri richiedenti l’asilo, in modo “da evitare che possano causare problemi”, spiega Cerclé, precisando che si parla “solo di richiedenti l’asilo maschi e maggiorenni”.
Intanto, afferma Pagani, “è incredibile che non si voglia capire che” queste persone “gettano una pessima luce su tutti i richiedenti l’asilo” e che “mandano letteralmente alle ortiche tutti gli sforzi che facciamo per un’integrazione e per una pacifica convivenza con la popolazione. Quanto al Cantone, “sarebbe bello capire da che parte sta”, aggiunge il sindaco, parlando di un “rimpallo di responsabilità fra Cantone e Confederazione” e di Comuni che “vengono lasciati soli a gestire le problematiche”.
Per parte sua Norman Gobbi si dice arrabbiato, visto che la comunicazione è arrivata solo ieri. Il presidente del Consiglio di Stato parla di una “decisione unilaterale” presa dalla Confederazione. “Abbiamo subito espresso le nostre criticità”, spiega, “proprio perché in passato” l’Esecutivo aveva più volte sottolineato l’esigenza, per la gestione dei “richiedenti l’asilo renitenti”, che “creano problemi sul territorio”, di “misure amministrative e non solo dei centri di contenimento”. Quanto al numero ristretto di migranti, Gobbi rileva che “sono pochi sì” ma “creano dei grossi problemi di disagio”, riferendosi soprattutto a “molestie” e problemi “di ordine pubblico sul territorio”. Territorio che dalla prossima estate sarà così messo alla prova. E solo allora si potrà dire se questa fase test verrà superata.

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