«Uno dei periodi più belli grazie al Centro di controllo»

«Uno dei periodi più belli grazie al Centro di controllo»

L’imminente inaugurazione dell’area TIR nel Comune leventinese è il culmine di un percorso iniziato 20 anni fa, alla cui genesi c’è il lavoro di due amici di lunga data: «Abbiamo contribuito con un concetto innovativo»
«Se tutto andrà come previsto, entro la fine del 2004 il Centro di controllo per veicoli pesanti di Sigirino dovrebbe essere operativo al 100%». Così recitava un articolo di giornale datato 25 maggio 2002. Effettivamente non tutto è andato proprio secondo i piani iniziali. Dopo diverse vicissitudini, che non ripercorreremo (parliamo di un arco temporale di ben 20 anni), il progetto si è ampliato e ha cambiato ubicazione sorgendo dalle ceneri (bonificate dal Cantone) della ex Monteforno a Giornico. L’articolo è inoltre corredato da un’immagine elaborata dallo studio di architettura deltaZERO di Stefano de Angelis, progettista del complesso. È stato lui l’ideatore 20 anni fa dell’innovativo concetto di controllo, nonché responsabile della progettazione architettonica del Centro di controllo per veicoli pesanti (CCVP) fino alla sua pubblicazione. «Ricordo che ero stato contattato dal Cantone con una certa urgenza perché dovevano andare a Berna a presentare il progetto – spiega l’architetto –. Così abbiamo ideato e progettato questo sistema in tempi record ed è piaciuto». L’idea alla base (che vedremo in seguito) è rimasta la stessa, sebbene sia stata aggiornata grazie ai progressi fatti dalla tecnologia, «e risulti ancora estremamente innovativa».

Tecnologia e intuito
Un lavoro svolto al fianco del Capitano Marco Guscio che, quale responsabile del Reparto gendarmeria stradale della Polizia cantonale, ha seguito lo sviluppo del centro fin dalla prima fase progettuale. Guscio e de Angelis si definiscono le «memorie storiche» del CCVP e si sono conosciuti da giovani nelle truppe del Genio. Finalmente, dopo un iter durato decenni, i due amici possono vedere realizzato ciò per cui hanno tanto atteso. L’inaugurazione ufficiale è prevista venerdì 2 dicembre, ma il CdT li ha incontrati sul posto lunedì 28 novembre, primo giorno effettivo della messa in funzione dopo un periodo di rodaggio. «Lì abbiamo fatto fermare un mezzo con freni non in regola e una gomma bucata», indica il capitano. Ma non è tutto, perché è già stato pizzicato un autista con della documentazione contraffatta. Ed è solo il primo giorno. «Qui è tutto digitalizzato, ma questo non vuol dire che non ci sia chi cerca di fare il furbo. La tecnologia è importante ma l’intuito del poliziotto rimarrà fondamentale per i controlli», spiega Guscio.

Il lungo viale dei ricordi
All’interno del nuovo CCVP i due amici ripercorrono il lungo viale dei ricordi. L’architetto de Angelis si presenta con un faldone che sa di memorabilia gelosamente custodita: documenti cantonali, corrispondenza con Berna, piani, progetti, schizzi, disegni. E quel ritaglio di giornale. «Fammi avere le copie, mi serviranno per preparare il discorso dell’inaugurazione», gli chiede amichevolmente il comandante. Durante il nostro giro vengono citati nomi di persone e date. Si ricordano tutto nonostante siano passati 20 anni. «Per la precisione 21 e mezzo», corregge l’architetto. «E pensare che a un certo punto ho pensato che sarebbe saltato tutto – confida il capitano Guscio -. L’iter è stato pieno di ricorsi e ostacoli. Ho intuito che Berna si fosse innervosita per queste lungaggini, poi però è arrivato un segnale forte dal Cantone con il contributo per la bonifica del terreno». Come responsabile del Reparto, che comprende anche il CCVP, ci sarà proprio Marco Guscio. «Non avrei dovuto esserci, in quanto avevo deciso l’anno scorso che sarei andato in pensione. C’è stata però un’esigenza e ho prolungato volentieri il mio servizio per un po’. Grazie a questa decisione ho vissuto uno dei periodi più belli della mia carriera, sicuramente il più intenso. Mi sono improvvisato idraulico, elettricista, ingegnere, architetto. Insomma, ho imparato molto».

«Una soluzione articolata»
Il CCVP è un progetto dal costo di 250 milioni finanziati dalla Confederazione e ha un iter progettuale «articolato e innovativo, tutto ticinese», ricorda l’architetto. «Abbiamo proposto una soluzione a imbuto con una corsia laterale di via libera che permette il controllo della totalità dei veicoli pesanti in transito e un approfondimento dei diversi controlli ad hoc». In pratica i mezzi passano attraverso un primo controllo visivo, a quel punto possono proseguire verso nord (scaglionati tramite dosaggio), fermarsi nell’apposita area di sosta oppure, se sono stati selezionati per un controllo più approfondito, passare alla fase successiva. Questa consiste in una pesa di precisione, in una scansione laser e nel controllo dei dati digitalizzati del mezzo e dell’autista. Da lì si può anche procedere verso quello che ha tutta l’aria di un test di collaudo. Un ultimo edificio invece è adibito a ispezioni più approfondite o all’eventuale controllo del carico. Oltre a dare formazione e lavoro a decine di residenti della regione (52 i collaboratori totali), si stima a budget che le operazioni potranno generare 5 milioni all’anno di multe, che rimarranno in Ticino.

https://www.cdt.ch/news/uno-dei-periodi-piu-belli-grazie-al-centro-di-controllo-301020?fbclid=PAAaZSp5Y8KjK2E984WfSmVqXcQ3Rs9ytjAgJR9ks6OylaB6D_WzcRKVjcTQY

Da www.cdt.ch