“Riforme fiscali e incremento di oneri, unitamente all’impasse del progetto ‘Ticino 2020’ (la prevista nuova ripartizione delle competenze fra Cantone e Comuni, ndr), i cui risultati parziali sono ben lontani dagli intendimenti iniziali fissati dal parlamento cantonale, hanno portato diversi rappresentanti comunali a esprimere anche pubblicamente la propria insoddisfazione”. La Sezione enti locali (Dipartimento istituzioni) spiega così “l’inasprimento” dei rapporti tra i due livelli istituzionali. Cioè tra Cantone e Comuni. Lo fa nel rapporto d’attività 2024 inserito nel rendiconto del Consiglio di Stato. “A pesare – scrive l’autorità di vigilanza sui Comuni e di consulenza per gli stessi – sono in modo particolare l’incertezza generata dalla moltitudine di cambiamenti e l’erosione costante dell’autonomia finanziaria” degli enti locali. Nonostante lo scorso anno, prosegue la Sel, “la situazione economica generale dei Comuni ticinesi sia ulteriormente migliorata, il margine di spesa vincolata, ossia associata a compiti delegati da Cantone o Confederazione, è andato ulteriormente crescendo, riducendo di conseguenza quello di cui il Comune dispone, senza dover incrementare il moltiplicatore politico, per poter assolvere alla propria missione. Una situazione resa sempre meno sostenibile dall’ipotizzata diminuzione netta dei gettiti fiscali”.
Il sesto simposio
C’è anche questo sullo sfondo del ‘Simposio sui rapporti tra governo ed enti locali’ in programma per dopodomani, giovedì 8, a Bellinzona. Si tratta della sesta edizione: anche stavolta, l’incontro è destinato anzitutto agli amministratori e ai funzionari comunali. Nella prima parte, indica il Dipartimento istituzioni in una nota, i partecipanti “avranno l’opportunità di conoscere progetti concreti e innovativi per migliorare la qualità della vita dei cittadini e delle imprese nelle comunità locali, con focus su temi come il surriscaldamento urbano, l’integrazione sociale e il rilancio dell’economia locale”. Il pomeriggio di studio si chiuderà con una tavola rotonda sul tema della “collaborazione” tra autorità cantonali e comunali, “con uno sguardo rivolto alle esigenze emergenti dei cittadini”. Vi prenderanno parte rappresentanti della politica cantonale e comunale, uno psichiatra “esperto di relazioni interpersonali” e il direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi.
La riforma della Loc
Stavolta dunque l’accento sarà posto sulla qualità di vita dei cittadini e sulle loro esigenze. Decisamente più istituzionale, ma non meno importante, il tema al centro del Simposio 2024: la riforma della Loc, la Legge organica comunale, ovvero la normativa che disciplina il funzionamento degli enti locali. «Le riflessioni del seminario dell’anno scorso – indica alla ‘Regione’ il capo della Sezione enti locali Marzio Della Santa – sono confluite in un documento, politicamente condiviso tra la Sel e la Direzione del Dipartimento istituzioni, che definisce gli assi portanti di questa importante revisione legislativa». Una revisione che «mira a rendere il Comune più efficiente. Ricordo inoltre che la Legge organica comunale è entrata in vigore ben trentotto anni fa. E da allora, per via delle aggregazioni, i Comuni sono scesi da 245 a cento». Entro quest’estate, aggiunge Della Santa, «verrà costituito un gruppo di lavoro con il compito di discutere le modifiche normative necessarie. Se tutto andrà per il verso giusto, per fine 2026 dovrebbe essere licenziato il messaggio governativo all’indirizzo del Gran Consiglio: sarà un primo pacchetto di modifiche, che rappresenterà comunque i due terzi della revisione complessiva della Loc».
L’immunità…
Da qui a fine 2026, precisa il responsabile della Sel, non sono ovviamente da escludere interventi puntuali sulla Legge organica comunale. Come ad esempio quello derivante dal recente sì del Gran Consiglio all’immunità (anche) per i membri dei legislativi comunali. Il messaggio del Consiglio di Stato che concretizza la richiesta del parlamento «uscirà a breve», fa sapere Della Santa.
In una lettera inviata lo scorso mese alla commissione parlamentare ‘Costituzione e legge’, il governo esprime tuttavia delle perplessità, ritenendo che la “via corretta” sia quella di attendere la decisione delle Camere federali sull’iniziativa cantonale approvata dallo stesso Gran Consiglio per la modifica del Codice di procedura penale al fine di rendere compatibile con il diritto superiore la norma ticinese sull’immunità. Questo dunque prima di agire sulla Loc. Ma, annota l’Esecutivo nella missiva, considerata “la ferma volontà del Gran Consiglio e della commissione Costituzione e leggi a che il Consiglio di Stato proceda, nelle prossime settimane sottoporremo al Gran Consiglio un messaggio governativo con il disegno di legge richiesto”. Poi in caso di ricorso, vedremo cosa sentenzieranno i tribunali…
Articolo pubblicato nell’edizione di martedì 6 maggio 2025 de La Regione