“Il Ticino che guarda avanti: partecipazione, fiducia e orgoglio condiviso”

“Il Ticino che guarda avanti: partecipazione, fiducia e orgoglio condiviso”

Norman Gobbi condivide un messaggio di appartenenza, partecipazione e fiducia
 
In Svizzera, la nostra democrazia diretta rappresenta uno dei valori più preziosi: un sistema politico che riduce al minimo la distanza tra eletti ed elettori, e che invita ciascuno a essere protagonista della vita pubblica. “Da noi non servono titoli, né privilegi: bastano la volontà di impegnarsi e la convinzione che ognuno può contribuire al bene comune”, esordisce il Consigliere di Stato”.
A partire dai diciott’anni, ogni cittadino ha la possibilità di firmare un’iniziativa, di lanciare un referendum, di farsi sentire. “
È un’opportunità concreta per essere influenti “nella vita reale” – come direbbero i più giovani”, continua Gobbi. “Questa è la forza della nostra democrazia: non ci permette di restare semplici spettatori, ci chiede di essere attori, presenti e consapevoli”.
Questa vocazione alla partecipazione si traduce anche in uno spirito comunitario che va oltre le istituzioni. È un senso del collettivo che si alimenta giorno dopo giorno, in tutte le occasioni della vita sociale. È da qui che nasce la fiducia nel futuro: dalla certezza che ogni voce conta, che ogni gesto ha valore, che ogni persona può fare la differenza.

Secondo il Presidente del Governo, “
nel corso del tempo, chi si impegna nella politica impara che non sono i ruoli a fare la differenza, ma le persone. La loro visione, la capacità di ascoltare, la volontà di costruire insieme qualcosa di più grande. È questa l’essenza di un servizio pubblico autentico: mettersi al servizio del popolo, con umiltà e responsabilità, ricordando sempre che il vero sovrano, in una democrazia, è la cittadinanza”.
Questo richiamo alla concretezza e all’impegno è ancora più importante oggi, in un tempo in cui sembra diffondersi un sentimento di sfiducia. “
Da più parti si percepisce una narrazione negativa che tende a descrivere il nostro territorio in termini di declino, stanchezza e impotenza”, prosegue Gobbi. “È una rappresentazione che non solo è imprecisa, ma che spesso si allontana dalla realtà fino a diventare una vera e propria “anti-verità”.
Certo, le difficoltà esistono. Ma non definiscono l’essenza del nostro Cantone. Per Gobbi “
il Ticino è un territorio sano, dinamico, vivibile. È un luogo dove le persone lavorano con serietà, dove si progettano iniziative di valore, dove si investe nel futuro. Molti lo riconoscono da fuori, tanto che decidono di trasferirsi qui, attratti dalla qualità della vita e dalle opportunità che offre. Eppure, troppo spesso, siamo proprio noi a non accorgercene, quasi contagiati da un autolesionismo diffuso”.
Contrastare questa visione richiede uno sforzo collettivo. Per Gobbi, infatti, “
non si tratta di nascondere i problemi, ma di affrontarli con fiducia e lucidità. Di recuperare la fierezza di ciò che siamo, di ciò che facciamo, di ciò che possiamo ancora costruire insieme. Per questo, il compito oggi è raccontare un Ticino che guarda avanti. Un Ticino che non si lascia intimidire dalla negatività, ma che risponde con energia, con progettualità, con ottimismo”.
Un Ticino che riconosce sì i suoi limiti”, prosegue il Consigliere di Stato, “ma che non ne sia ossessionato. Un Cantone che continua a investire, a innovare, a formare. Un territorio in cui lo Stato lavora silenziosamente al servizio della popolazione, spesso anche dove il suo operato non si vede. Un luogo che resiste alle crisi perché le sue persone sono solide, laboriose e resilienti. Un Ticino che non subisce il cambiamento, ma lo cavalca”.
Questo è il Ticino che esiste già, ed è il Ticino che merita di essere raccontato. “
Per farlo”, prosegue Gobbi, “serve il contributo di tutti. Serve il coraggio di parlare bene del proprio territorio, non per vanità, ma per giustizia. Perché raccontare il positivo è un atto di responsabilità, tanto quanto denunciare ciò che non funziona”.
Ciascuno può fare la propria parte. A casa, al lavoro, nei momenti di confronto pubblico. “
Tutti possiamo contribuire a costruire una narrazione più vera, più equilibrata, più utile per chi verrà dopo di noi. Perché il futuro si costruisce oggi, con le scelte di oggi”, insiste Gobbi, che conclude: “l’augurio, dunque, è che ogni persona possa trovare il proprio posto in questa terra, e che possa dare il meglio di sé, come individuo e come parte di una società viva. Il Ticino ha bisogno di ciascuno di noi. E insieme, possiamo davvero fare la differenza”.

Articolo pubblicato nell’edizione di domenica 25 maggio 2025 de Il Mattino della domenica