Tagli della Confederazione, Grigioni e Ticino non ci stanno

Tagli della Confederazione, Grigioni e Ticino non ci stanno

Le richieste di Berna per i risparmi dal 2027 sono state definite “sproporzionate” da Coira e “insostenibili” da Bellinzona – Gobbi: “Proposte calate dall’alto, non siamo tutti il Canton Zugo”

Tagli che non s’hanno da fare, almeno non così. Sono arrivate le prese di posizione dei Cantoni di fronte alle misure di risparmio federali dal 2027 proposte dalla Confederazione. E dopo la risposta del Governo grigionese, che ieri ha definitio “sproporzionate” le richieste di Berna, oggi è giunta quella – ancor più dura – del Ticino.
Coira ha sottolineato come il risanamento delle finanze federali dovrebbe “concentrarsi in primo luogo sui compiti della Confederazione. In particolare, i costi dei compiti federali non possono essere scaricati sui Cantoni”. Il governo grigionese stima che se il programma federale di risparmi dovesse venire attuato integralmente nelle casse cantonali mancherebbero circa 30 milioni di franchi e, a farne le spese, sarebbero in particolare la costruzione di strade, la protezione del clima, i trasporti pubblici, la politica d’integrazione e la politica regionale. Sul progetto generale di risparmi il Canton Grigioni si associa poi alla presa di posizione – già molto negativa – della Conferenza dei governi cantonali espressa lo scorso marzo.

In Ticino 40 milioni in meno, Gobbi: “Proposte calate dall’alto”
Per quanto riguarda invece le cifre ticinesi, al Cantone mancheranno 40 milioni di franchi in termini di sostegno economico diretto da parte della Confederazione, ai quali si dovranno aggiungere altri 15 milioni di franchi di mancato finanziamento agli istituti univeristari USI e SUPSI. Sono queste le previsioni del Consiglio di Stato ticinese in base alle proposte di risparmio presentate lo scorso fine gennaio dal Consiglio federale. Misure che per il Ticino sono “insostenibili”, “accrescono la disparità tra un Cantone e l’altro” e “rischiano di compromettere la coesione nazionale”. Parole dure, che leggiamo nella risposta firmata da Norman Gobbi e inviata, da presidente a presidente, alla “ministra” delle finanze Karin Keller Sutter.
“A Berna c’è un po questa idea sbagliata che i Cantoni stiano molto bene, perché magari tutti pensano al cantone del neo eletto consigliere federale Pfister – afferma Norman Gobbi ai microfoni di SEIDISERA –. Il Canton Zugo ha davvero danari a iosa che addirittura non sa come spenderli e chiede ai propri cittadini come possono investirli. Il Ticino però nella realtà è un cantone di frontiera, confrontato con dei compiti che dobbiamo gestire in maniera autonoma, proprio perché siamo anche una regione linguistica”.
Si deplora poi il fatto che i Cantoni non siano stati coinvolti adeguatamente nel lavoro preliminare che ha portato a queste proposte di risparmio. “Queste proposte sono state calate dall’alto e non sono state condivise con la Conferenza dei governi cantonali, un modo di procedere che non possiamo sostenere. L’auspicio è quindi che si possa affrontare la discussione con la Confederazione in modo da poter trovare una quadra possibile, cosa che anche noi, come Canton Ticino, di solito cerchiamo sempre di fare con i Comuni proprio nell’ottica di una sostenibilità politica, cosa che in questo caso a livello di Confederazione non c’è stata” conclude Gobbi.

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