Fatti chiari con il polo Lega-UDC

Fatti chiari con il polo Lega-UDC

Opinione pubblicata nell’edizione di lunedì 7 ottobre 2019 del Corriere del Ticino

C’è sempre più bisogno di chiarezza. In politica, ma anche in tutti gli ambiti del vivere quotidiano. Dire da che parte si sta e far capire quali sono gli intendimenti per raggiungere un determinato obiettivo risulta la carta vincente. Perché ci fa guadagnare tempo; perché consente di andare al nocciolo delle questioni.

In questi due mesi di campagna elettorale non ho visto in giro così tanta chiarezza. La novità di questa elezione è la congiunzione delle liste tra PLR e PPD per creare quello che è stato definito il «polo di centro». Questa congiunzione è tutto fuorché chiara. Chiedere alla base elettorale PPD, rispettivamente PLR per avere conferma. Si tratta di una congiunzione tecnica, con l’unico scopo (dichiarato) di salvare gli attuali mandati a Berna. Anche l’elevato numero di articoli scritti dai vertici dei due partiti e proposti dai quotidiani ha il sapore di un’«excusatio non petita».

Sul fronte della chiarezza l’alleanza Lega-UDC ha tutto un altro spessore. Non solo perché è entrata nella consuetudine politica del movimento leghista e del partito democentrista in Ticino, ma soprattutto perché i temi vengono affrontati da una medesima prospettiva. Un discorso che vale ancora di più a Palazzo federale, dove i due rappresentanti della Lega formano gruppo con l’UDC. Non credo proprio che nella nuova legislatura il Gruppo PLR alle Camere accoglierà il o i due/tre PPD eletti in Ticino (e viceversa).

Lega e UDC mettono al primo posto la salvaguardia della sovranità nazionale contro gli attacchi che giungono da istituzioni sovranazionali, quali l’UE ma non solo. Il rifiuto dell’Accordo quadro rappresenta la diretta conseguenza della posizione che da sempre Lega e UDC hanno nei confronti delle ingerenze istituzionali ed economiche dell’UE e della strisciante adesione promossa da PLR e PPD, sostenuta dagli euroturbo di sinistra. Chi vota i candidati di Lega e UDC è sicuro che avrà a Berna persone che si opporranno decisamente all’accordo oggi sul tavolo delle trattative con Bruxelles. E saprà pure che nel corso della legislatura tutti i tentativi di ingerenza verranno combattuti. Ma saprà anche che tematiche sensibili come per esempio l’aumento dei premi di cassa malati saranno sempre trattate dai parlamentari ticinese di Lega e UDC tenendo conto del cittadino/a che questi premi li paga e che subisce qui in Ticino aumenti ingiustificati. Questa garanzia di chiarezza il polo PLR-PPD non può assicurarlo, tantomeno la sinistra europeista.