La campagna di vaccinazione prosegue e chiama i Comuni all’azione

La campagna di vaccinazione prosegue e chiama i Comuni all’azione

Da www.cdt.ch

La prossima settimana cominceranno le somministrazioni agli over 85 annunciatisi alla hotline – Norman Gobbi osserva: «Occorre agire in maniera trasparente, portando all’opinione pubblica tutte le informazioni necessarie»
La campagna di vaccinazione prosegue. La prossima settimana si aprirà finalmente agli over 85, annunciatisi alla hotline. Norman Gobbi, osserva, in questa campagna, il ruolo delle istituzioni, che definisce «fondamentale». Il presidente del Consiglio di Stato aggiunge: «Occorre agire in maniera trasparente, portando all’opinione pubblica tutte le informazioni necessarie. Sappiamo che il vaccino rappresenta, assieme ai comportamenti individuali, il mezzo attraverso cui superare questa crisi pandemica. La struttura federalista della Svizzera consentirà di affrontare questa sfida – ossia raggiungere un alto tasso di vaccinazione tra la popolazione, a partire dai più anziani – con mezzi e forze adeguate. Il livello federale si occupa e si è già occupato di acquistare i vaccini e di definire le priorità di vaccinazione. I Cantoni sono responsabili degli aspetti logistici e organizzativi per procedere con sollecitudine alla campagna di vaccinazione, tenendo conto comunque dei quantitativi a disposizione. I Comuni sono e saranno, con l’avanzare della campagna di vaccinazione, attori importanti per avvicinare le persone al vaccino. È però bene ricordare che le cose si stanno muovendo più velocemente, fatto di per se positivo, ma che richiede a tutti una grande flessibilità a livello di organizzazione e pianificazione».

La pressione sugli enti locali
Appunto, i Comuni sono chiamati a entrare in scena. Gobbi spiega: «Attraverso la Sezione degli enti locali (SEL), grazie al canale privilegiato della sua newsletter, abbiamo proceduto sin dall’inizio a informare in modo puntuale tutte le amministrazioni comunali. L’organizzazione prevede che proprio i Comuni si mettano a disposizione dei propri anziani per raccogliere le loro volontà di farsi vaccinare. Questo permetterà di organizzare servizi di vaccinazione di prossimità in favore delle fasce meno mobili della popolazione. L’apporto dei Comuni permetterà quindi alla campagna di vaccinazione di essere più capillare sul territorio e di essere d’aiuto alla cittadinanza risolvendo, per esempio, eventuali problemi di trasporto per gli anziani disabili, soli o particolarmente in difficoltà». E per i Comuni meno attrezzati? «Sono convinto che ogni Comune avrà la capacità di affrontare al meglio questo importante compito. Un intervento capillare che mette a contatto l’autorità e le amministrazioni con le cittadine e i cittadini del Ticino. Si conferma così un legame, un rapporto positivo e attivo che può solo far bene ai nostri Comuni, che già nella prima fase della pandemia hanno dimostrato la loro importanza. Siamo consapevoli della pressione che mettiamo anche sugli enti locali. Come nella gestione della pandemia, questo non è il momento di discutere, ma di agire in maniera coordinata e sono fiero di poter dire che i comuni si stanno generalmente preparando con impegno a questa nuova sfida. In Svizzera non vi è mai stata una simile azione di salute pubblica».

L’informazione
Insomma, è il momento della prossimità. «La prossimità è un valore. Lo è grazie al nostro sistema federalista, che mette al centro l’attività dei Comuni. E grazie alla conoscenza diretta e alla possibilità di chiedere, il cittadino può dunque informarsi. Come ho detto, in questa grande campagna vaccinale dal valore storico l’informazione e la trasparenza sono essenziali». L’informazione, la comunicazione. Norman Gobbi: «La campagna a livello federale è già partita e quella cantonale avrà un ruolo complementare. Occorrerà essere ben allineati e raggiungere in maniera capillare la popolazione. I media in questo senso avranno un ruolo essenziale per far comprendere l’importanza, in generale, di farsi vaccinare in particolare per quelle persone che appartengono alle cosiddette “categorie a rischio”. Ricordiamo infatti che il nuovo coronavirus colpisce chiunque, senza alcuna eccezione, ma che sono spesso le persone in età avanzata o con malattie pregresse a subirne le conseguenze più gravi. Il vaccino sarà un alleato prezioso in quanto permetterà di ridurre i decorsi gravi e i decessi soprattutto in queste fasce di popolazione».