Una Polizia cantonale vicina al cittadino

Una Polizia cantonale vicina al cittadino

Comunicato stampa
 
Nell’annuale Rapporto di Corpo è stato ripercorso un 2019 molto intenso, durante il quale la popolazione ha dimostrato interesse e attaccamento alla Polizia cantonale. Criminalità informatica, reati economico-finanziari, problemi di viabilità, come pure violenza giovanile e domestica, sono solo alcune delle sfide alle quali è chiamato a rispondere il Corpo della Polizia cantonale.

Nelle giornate di ieri e oggi presso il Centro cantonale della protezione civile di Rivera si è tenuto l’annuale Rapporto di Corpo della Cantonale. In apertura, il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi si è complimentato con tutti i presenti per la qualità del lavoro svolto e peraver dimostrato “capacità, autorevolezza e dedizione” caratteristiche indispensabili per poteresercitare al meglio questa professione. Ha inoltre sottolineato come, durante eventi di rilievo internazionale – in particolare la visita del Segretario di Stato americano Pompeo e il WEF di Davos –la Polizia cantonale abbia saputo dar prova di professionalità ed efficienza, rispondendo “presente”quando necessario.

Tra le sfide che la Polizia cantonale si trova ad affrontare, il Consigliere di Stato ha ricordato la criminalità informatica, i reati economico-finanziari e le problematiche legate alla viabilità, ambiti nei quali è importante che le Autorità sappiano farsi trovare pronte e possano fornire risposte concrete a fenomeni di grande impatto sulla popolazione.

Il Comandante Matteo Cocchi ha dal canto suo ripercorso quanto svolto durante lo scorso anno, che ha visto la nomina del nuovo Capo della Polizia giudiziaria Thomas Ferrari e quella del nuovo Capo della Gendarmeria Marco Zambetti, e informato tutti i collaboratori, uniformati e non, sugli obiettiviche s’intendono raggiungere nell’ambito della visione 2020-2025. In particolare, il Comandante haposto l’accento sui riscontri positivi ottenuti anche lo scorso anno grazie al lavoro di squadra, che ha portato tra i diversi risultati raggiunti l’aumento del tasso di risoluzione degli incarti e una visibilità positiva oltre i confini cantonali, segnatamente a seguito dell’Esercitazione della Rete integrata Svizzera per la Sicurezza ERSS19. Ha inoltre ricordato l’affetto dimostrato dalla popolazione in occasione delle porte aperte della Polizia cantonale, svoltesi a Lodrino il 5 ottobre. Un abbraccio caloroso che dimostra il rispetto e la vicinanza dei cittadini.

La capacità di anticipare, di analizzare la situazione e di reagire in maniera celere alle diverse sfide future è, secondo il Comandante, la chiave per rispondere in modo efficiente ed efficace e garantire l’attuale elevato livello di sicurezza.
Cocchi ha pure ricordato il fondamentale apporto di ogni singolo componente del Corpo, senza il quale non si renderebbe possibile il raggiungimento di importanti risultati comuni e come sia determinante saper evolvere e migliorare di continuo.

La parola è poi passata ai capi area, al tenente colonnello Lorenzo Hutter, Sostituto Comandante e Capo dello Stato Maggiore, al maggiore Thomas Ferrari, Capo della Polizia giudiziaria e al maggioreMarco Zambetti, Capo della Gendarmeria, i quali hanno esposto ai presenti l’insieme delle attività del Corpo svolto nel 2019 proponendo, a supporto, delle retrospettive statistiche sui fatti di competenza della Polizia cantonale. In questa circostanza, particolare accento è stato posto sull’ulterioreperfezionamento delle competenze e sulla necessità di poter contare su un continuo apporto specialistico. Il personale è inoltre stato informato sui numerosi progetti che miglioreranno l’operatività grazie all’utilizzo delle moderne tecnologie e sulle sfide alle quali sarà confrontato nell’immediato futuro sia da un punto di vista operativo sia di ulteriore collaborazione con i numerosi partner cantonali, federali e internazionali.