Sovraffollamento strutture carcerarie

Sovraffollamento strutture carcerarie

«Non voglio fare il leghista»

Anche Norman Gobbi ha riconosciuto la questione «dell’ampia occupazione» delle carceri. «Qualcuno ha chiesto quali misure strutturali si possono attuare: non vorrei fare il leghista, ma una risposta è molto semplice. Non lo dico, ma vi faccio un esempio. In Italia, la popolazione italiana all’interno delle strutture carcerarie è del 60%-70%. In Ticino il rapporto è inversamente proporzionale ». Un problema, ha spiegato il responsabile del Dipartimento delle istituzioni, comune «in tutta la Svizzera». La causa è la posizione «di transito » del Ticino, ma anche il traffico di stupefacenti, «un problema endemico di tutta l’Europa». Inoltre, per Gobbi, serve una certa coerenza da parte del Parlamento. «Ripensando alla discussione sul consuntivo, da un lato ci si chiede di fare di meno. Ma dall’altro, leggendo i rapporti settoriali, ci viene chiesto di fare di più anche per l’ultimo caso sociale. Quando si devono fare delle scelte, bisogna alzare o abbassare la ‘‘livella’’ dove ce lo si può permettere». Per quanto riguarda il personale, infine, Gobbi ha evidenziato il numero di candidature giunte per il concorso per l’assunzione di agenti di custodia. «Ne sono arrivate ben 180», ha spiegato. Un numero «inaspettato» e che fa dunque ben sperare nell’ottica di migliorare le condizioni di lavoro nel settore.

Articolo pubblicato nell’edizione di venerdì 13 giugno 2025 del Corriere del Ticino