L’incontro a Palazzo è durato due ore – Gobbi: “Abbiamo chiesto di dare stabilità al sistema” – Sirica: “Sono fiducioso che troveremo una soluzione”
È durato all’incirca due ore il faccia a faccia sul Preventivo 2026 del Canton Ticino tra la Commissione della gestione e il Consiglio di Stato, accompagnato per l’occasione da un esperto di finanze pubbliche.
All’incontro, tenutosi martedì, era invece assente a Palazzo una maggioranza favorevole ai conti cantonali che per l’anno prossimo prevedono un disavanzo di poco inferiore ai 100 milioni di franchi. “Non da oggi ma da venticinque anni il Canton Ticino – ha detto il presidente del Governo Norman Gobbi ai microfoni della RSI – ha un deficit strutturale, pari a circa il 2% ogni anno sulla spesa pubblica. Questo, a fronte di un’evoluzione che ha visto alcune voci esplodere, conferma la capacità del Consiglio di Stato di controllare la spesa”. Alla Commissione, ha proseguito Gobbi, “abbiamo chiesto di dare stabilità al sistema. Con un preventivo che presenta già 120 milioni di risparmi e permette di assorbire l’ulteriore aumento dei sussidi di cassa malati dato dall’aumento annunciato dei premi”.
Da parte sua, il presidente della Gestione, Fabrizio Sirica, ha ribadito qual è “l’obiettivo e il punto fermo della Commissione, andare in aula a dicembre e quindi entro il 2 dicembre firmare il o i rapporti”. Alla richiesta del Governo di “fare i compiti”, Sirica replica, dicendo: “Penso che non sia costruttivo dare inviti a l’uno e l’altro potere. Altrimenti si potrebbe dire molto anche dal punto di vista del Parlamento sui compiti fatti oppure no dall’Esecutivo. Di certo la situazione finanziaria è strutturalmente complessa per le condizioni quadro. Però questo è il lavoro dei partiti politici e dei rappresentanti del popolo. Sono fiducioso che troveremo una soluzione”.
Nel frattempo a destra e sinistra si annunciano rapporti tra il critico e il contrario. Quello dell’UDC accelera sulla riduzione della spesa. Quello PS-Verdi frena su alcuni risparmi e propone di agire pure sulle entrate. Anche perché sullo sfondo ci sono le due iniziative sulle casse malati votate a fine settembre.
Il governo prevede una loro implementazione dal 2027, anche se la volontà popolare era di agire subito. “Un anno per attuare un’iniziativa che pesa potenzialmente 300 milioni e oltre il 10% della spesa cantonale è comunque un tempo rapido”, obietta il presidente del Governo. “Domani incontreremo i due comitati di iniziativa assieme per illustrare come pensiamo di attuare le due iniziative senza mandare a catafascio le finanze pubbliche”. Appuntamento mercoledì, sempre a Palazzo, sempre per fare i conti.
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Preventivo 2026, Gobbi: “Situazione di grande fragilità. Serve stabilità finanziaria”
Il preventivo 2026 al centro stamattina di un incontro tra il Governo e la Commissione della Gestione.
Il presidente Norman Gobbi si appella all’unità: “Vogliamo attuare le iniziative sulle casse malati ma per farlo serve stabilità”, spiega. I deputati rispondono con due, forse tre rapporti sulle finanze.
Il Consiglio di Stato rilancia, “deputati, approvate il preventivo”. Questo, in sostanza, il messaggio tra le righe di quanto esposto stamattina alla Gestione con il supporto di un esperto: i bisogni dei ticinesi aumentano e il deficit strutturale del Cantone è al 2% della spesa. “È una situazione di grande fragilità che pone degli interrogativi su come poter assorbire le due iniziative popolari votate che dovremo e vogliamo mettere in vigore”, ci dice il presidente Norman Gobbi. “Vogliamo attuarle entrambe, ma tutto deve verificarsi in un quadro di stabilità finanziaria, che passa anche dall’approvazione del preventivo 2026 che prevede comunque già oggi delle misure di risparmio per circa 120 milioni, rispettivamente degli aggiustamenti sulla spesa in aiuto a questa fascia di popolazione che ha bisogno di recuperare potere d’acquisto con i sussidi di cassa malati”.
Parola alla Gestione
Dal canto suo la Gestione prende atto e risponde con due, forse tre rapporti. “Si può comunicare che ci sono due impostazioni differenti”, ci spiega il presidente Fabrizio Sirica. “Una dell’UDC, che verosimilmente ritiene si debba fare di più sul fronte delle uscite, e un’impostazione rossoverde che ritiene che determinati tagli non vadano fatti pur riconoscendo una certa urgenza della finanza pubblica”. I fronti che si stanno delineando sono per l’approvazione di questo preventivo rivisitato oppure per bocciarlo tout-court? “È ancora presto per dirlo, abbiamo ancora tre settimane per delineare maggioranze e minoranze rispetto ai conti pubblici”.
Centro in attesa
Quanto al centro politico per ora attende e, a seconda di come si svilupperanno i rapporti dei colleghi, deciderà se intraprendere una terza via, comunque verosimile. Tutti, però, sono consapevoli: le strategie vanno delineate sul medio termine anche in vista del messaggio per l’attuazione delle iniziative sulle casse malati, di cui è stata fornita la tabella di marcia. “Domani incontreremo i due fronti degli iniziativisti poi allargheremo la discussione proprio per presentare tutto il piano d’azione che prevede già una messa in vigore nel 2027. Questo proprio per rispondere a un bisogno essenziale della popolazione”, conclude Gobbi.