Aggregazioni comunali per un Ticino più solido

Aggregazioni comunali per un Ticino più solido

Durante il pros­simo fine settima­na quasi un terzo degli abitanti del nostro Cantone sa­rà coinvolto in una votazione su un progetto d’ag­gregazione. Dal progetto di Luga­no con Cadro, Sonvico e i Comuni della Val Colla con i suoi quasi 60mila abitanti, passando per Mendrisio con Besazio, Ligornetto e Meride con quasi 15mila abitanti, per terminare nel Circolo delle Isole con Ascona, Brissago, Losone e Ronco s.Ascona e i suoi 15mila abitanti.

Una dimensione importante che dimo­stra come il cantiere delle aggregazio­ni stia procedendo nonostante tutto. Un passo importante che non ovunque viene percepito nella giusta e dovuta maniera. Il riordino istituzionale, in­fatti, non mette in pericolo né l’identi­tà locale, né il controllo democratico, né il coinvolgimento della popolazio­ne. Una sfida importante che sa offri­re opportunità di rafforzare l’identità di ogni villaggio o quartiere nell’ambi­to di un comparto territoriale più am­pio, proprio perché se l’identità e l’at­tenzione locale già esistono, in una di­mensione maggiore vengono accentua­te. Lo dimostra quanto vissuto in real­tà comunali che già oggi conoscono molte frazioni, come quella in cui so­no cresciuto, in cui prevale l’attacca­mento al proprio villaggio prima del­l’identità comunale. Inoltre, realtà co­munali sono in grado di offrire soste­gno alle attività in ogni singola parte del nuovo Comune, proprio perché il legante sociale e quello locale sono im­portanti nella vita ordinaria e aggre­gativa di un’istituzione.

Il controllo democratico con le aggre­gazioni viene rafforzato, giacché una maggiore attenzione mediatica evita eventuali procedure poco trasparenti, così come aumenta l’interesse del pub­blico alla gestione delle attività comu­nali. Un’entità comunale più grande permette di evitare che piccole cerchie di persone possano gestire la cosa pub­blica in maniera poco trasparente, in quanto si aumenta il senso civico e la voglia di trasparenza (peraltro sanci­to anche dal Gran Consiglio) negli at­ti pubblici.

Il coinvolgimento della popolazione è necessario proprio per creare quell’iden­tità del nuovo Comune, ma anche nel condividere le strategie di sviluppo del territorio e dell’economia locale. Un coinvolgimento che, come scritto pri­ma per il controllo democratico, passa anche attraverso i media che danno pubblicità alle attività e alla vita pub­blica del nuovo Comune.

I tre progetti corrispondono a tre sfide diverse. A Lugano si passa da una sfi­da urbana ad una sfida di territorio, con la possibile entrata di Cadro, Son­vico e la Val Colla nella nuova Luga­no. Con questi due progetti si incrocia­no due obiettivi cantonali: da una par­te quello riguardante il rafforzamento delle periferie con il risanamento dei relativi Comuni in difficoltà, dall’altra quello che vuole degli agglomerati più forti. A Mendrisio si procede ad un completamento naturale della prima fase aggregativa, in attesa dell’amplia­mento ulteriore ai Comuni attorno al­la Città dell’alto Mendrisiotto; un pas­so importante che rafforza territorial­mente il comparto e lo proietta in una dimensione d’offerta culturale impor­tante. Nel Circolo delle Isole c’è infine la possibilità di creare un secondo po­lo regionale nel Locarnese, ma qui le premesse sembrano davvero mancare sulla volontà politica di dare unità isti­tuzionale ad un territorio altamente competitivo.

Il Consiglio di Stato è preoccupato per gli squilibri che si stanno profilando in Ticino, e conseguentemente intende operare, anche grazie al Piano canto­nale delle aggregazioni, per smuovere ulteriormente le acque su basi solide e concrete. I flussi finanziari fra il Sotto ed il Sopraceneri costituiscono un ele­mento di tensione e richiedono un’at­tenta valutazione di tipo politico. Non vogliamo infatti banalizzare il ruolo dei Comuni paganti, ma nemmeno sot­tacere che da parte dei Comuni bene­ficiari ci si attende più capacità di es­sere accountable (ossia, essere respon­sabili nell’utilizzo della LPI); e ciò a ga­ranzia del buon funzionamento del si­stema perequativo.

È indispensabile insistere nell’intento di dare vita a Comuni sempre più ca­paci di gestire e ampliare l’offerta del­le strutture e dei servizi, proprio per ga­rantire quell’approccio di servizio pub­blico alla cittadinanza che vogliamo uguale o perlomeno simile dalla Val Bedretto a Pedrinate. Questo perché le necessità dei cittadini sono sempre più simili, come pure le attese verso i ser­vizi erogati. L’impegno futuro colletti­vo di Comuni e Cantone deve rimane­re quello di offrire ai propri cittadini servizi di qualità, forniti al giusto livel­lo istituzionale, per permettere un’otti­mizzazione delle risorse impiegate nel­la loro erogazione.

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