Aggregazioni: Vico e Morcote avanti da sole

Aggregazioni: Vico e Morcote avanti da sole

Articolo pubblicato nell’edizione di mercoledì 15 maggio 2019 del Corriere del Ticino

I Municipi dei due Comuni hanno chiesto al Consiglio di Stato l’autorizzazione a effettuare uno studio
Scartata l’ipotesi della fusione a tre con Melide – Il sindaco Angelo Geninazzi: «Mancano i presupposti»

Morcote e Vico Morcote corrono da sole verso l’ipotesi dell’aggregazione. Lunedì i due Municipi si sono incontrati per firmare un’istanza che chiede al Consiglio di Stato l’autorizzazione ad eseguire uno studio per la fusione. Ora è attesa la risposta del Governo, che potrebbe arrivare già tra una decina di giorni. Dopo la serata che ha avuto luogo lo scorso 30 aprile a Melide, alla presenza dei sindaci dei tre Comuni e del capo della Sezione Enti Locali Marzio Della Santa, sembra quindi scartata l’ipotesi di un’aggregazione a tre con il Comune del sindaco Angelo Geninazzi. «Vedo meglio le collaborazioni intercomunali – aveva detto in quell’occasione Geninazzi – in particolare con Bissone. L’aggregazione ci farebbe perdere identità e non porterebbe vantaggi concreti». La serata era stata organizzata dal gruppo di lavoro coordinato da Abbondio Adobati e nato per approfondire lo scenario ipotizzato dal Cantone. Il Piano cantonale delle aggregazioni (PCA) vedeva piuttosto una fusione a tre.

«Abbiamo molte similitudini»
Con Melide fuori dai giochi, gli altri Comuni non ci hanno pensato due volte: nel corso delle riunioni dei due Esecutivi, che hanno avuto luogo la scorsa settimana, tutti i municipali si sono detti d’accordo a commissionare lo studio.
«Siamo molto simili, – spiega il sindaco di Vico Giona Pifferi – perché quindi non valutare se c’è l’opportunità di crescere insieme con investimenti mirati? Con uno studio avremo delle indicazioni precise su pregi e difetti di una fusione: solo i numeri oggettivi sapranno dirci come andrebbe».
«Questa fusione – spiega dal canto suo il sindaco di Morcote Nicola Brivio – è già quasi una realtà, perché abbiamo diverse cose in comune, come la scuola dell’infanzia e le elementari. Siamo già molto uniti, basti pensare che per raggiungere dei piccoli quartieri di Morcote sono raggiungibili solo passando da Vico».
«Le persone che abitano a Vico – continua Pifferi – vivono molto anche Morcote, abbiamo un coefficiente finanziario simile (Morcote 169 e Vico 178) e siamo due comuni residenziali».
«Era emersa una chiusura da parte loro – gli fa eco Brivio – una non volontà di entrare in materia, mentre tra noi ci sono più similitudini».

E chi resta fuori?
Nessun rimpianto da parte del sindaco di Melide, anzi. «Il Municipio è diretto all’unanimità in un’altra direzione. – commenta Angelo Geninazzi – Non siamo contro la fusione in modo dogmatico, ma mai come oggi il Comune è lontano da quelli che sono i presupposti del Piano cantonale delle aggregazioni». Geninazzi, che ha ribadito l’apertura a collaborazioni intercomunali, sottolinea inoltre come «negli ultimi sei anni il Comune ha investito il doppio rispetto a quanto fatto negli ultimi sedici». «Negli ultimi anni – continua – abbiamo ampliato i servizi alla popolazione, creando sale per anziani, mense, doposcuola e altro. Inoltre, parlando di operatività finanziaria, mai nella storia di Melide come oggi il capitale proprio, il gettito finanziario e i ricavi sono stati così alti». Infine, «la partecipazione politica è in crescita».

La procedura sarà lunga
L’istanza inviata a Bellinzona per analizzare l’aggregazione tra Vico e Morcote è solo la prima fase di una lunga procedura. Dopo un eventuale rapporto di studio sulla fusione, toccherà ai Legislativi e ai Municipi dare i propri preavvisi e, nel caso di un’approvazione dello studio, sarà la popolazione a decidere se vorrà o meno questo «matrimonio».

(Foto: www.vicomorcote.ch)