Al Monte Ceneri il futuro dell’esercito

Al Monte Ceneri il futuro dell’esercito

Articolo apparso sull’edizione di lunedì 5 febbraio 2018 del Giornale del Popolo

Grande folla, venerdì, nella palestra della caserma del Monte Ceneri. L’occasione era particolare: il rapporto annuale 2018, alla presenza di autorità e alti gradi dell’esercito, che si è tradotto in un’ampia rassegna di passato, presente e futuro del Centro logistico dell’esercito Monte Ceneri (CLEs-MC) in vista dei grandi rinnovamenti che lo attendono nei prossimi anni.
Il Centro, uno dei cinque dell’esercito svizzero, è stato mantenuto con caparbietà in Ticino ed è pronto per affrontare con slancio le prossime sfide, nel suo ruolo di piattaforma logistica dell’esercito a sud delle Alpi e nel settore del massiccio del San Gottardo, con una fondamentale prossimità fisica alle piazze d’armi ticinesi. Se il supporto logistico non è vicino, ha sottolineato il consigliere di Stato Norman Gobbi, tutto diventa molto più complicato e difficile da realizzare. E non si tratta solo di esercitazioni belliche, ma anche di attività d’emergenza come lo sgombero della neve o lo spegnimento d’incendi.
Il Centro logistico, ha spiegato il nuovo direttore Renato Bacciarini, che succede a Fulvio Chinotti (venerdì c’è stato il passaggio ufficiale delle consegne), è una ditta importante, una vera e propria realtà economico-aziendale ben ancorata nel territorio, con quasi 300 collaboratori e sedi di lavoro ubicate in varie regioni. Distribuisce annualmente un indotto di circa 36 milioni di franchi, tra stipendi (circa 28 milioni) e acquisizioni di prestazioni terze. È anche un elemento chiave nell’organizzazione dell’esercito svizzero –sul territorio nazionale ma anche all’estero – sia nell’ambito dell’istruzione che per un possibile impiego. Le professioni offerte e le attività svolte sono ampie e varie; quale azienda formatrice certificata, offre ogni anno anche un importante numero di posti d’apprendistato a favore dei giovani. A livello della logistica, solo per fare qualche esempio, fra le prestazioni fornite nel 2017 nell’ambito della manutenzione più di 2.500 veicoli e rimorchi sono passati nelle officine di Bellinzona, mentre più di 3.500 armi sono transitate nelle officine tecniche generali del Monte Ceneri. E adesso, quali gli scenari per l’immediato futuro? Il punto centrale, sottolineato nel Rapporto annuale di venerdì, è che non si tratta solo di cristallizzare questa struttura esistente a sud delle Alpi, ma di investirvi, e molto, per poter svolgere al meglio tutte le attività necessarie per la sicurezza e la libertà del nostro Paese. Innanzitutto i grossi progetti immobiliari in corso d’esecuzione: il centro di calcolo a nord, con un investimento di circa 150 milioni di franchi, il risanamento delle caserme sulla piazza d’armi a Isone (per circa 50 milioni), la costruzione delle nuove officine, magazzini e garage al Monte Ceneri (circa 35 milioni, tappa 2) con il risanamento dell’ex arsenale (per 11 milioni di franchi). Si è trattato e si tratta – ha spiegato ancora Bacciarini – di accompagnare in qualità di gestori i vari utilizzatori e il proprietario armasuisse nella pianificazione ed esecuzione di tutta questa serie di progetti immobiliari, con risanamenti, rifacimenti, trasformazioni oppure messe in sicurezza o dismissioni. Parlando di cifre annuali, per il solo 2017 nel settore del Centro logistico sono stati investiti 16 milioni di franchi . La cifra per l ’anno 2018 prevede investimenti ulteriori di 17 milioni, a fronte dei sette progetti supplementari tra Uri e Ticino, progetti che magari non hanno una grande risonanza mediatica, ma che sicuramente fanno sì che il lavoro non mancherà così come la conseguente ricaduta economica sul territorio a favore di piccoli e medi imprenditori locali. Andando avanti con lo sguardo negli anni, alla fine del 2019, con un investimento globale di quasi 35 milioni di franchi, verrà consegnata la seconda tappa del nuovo progetto per il futuro quartier generale del Centro logistico, situato sulla piazza d’armi del Ceneri. L’anno scorso, dopo un lungo iter di pianificazione, c’è stata la posa simbolica della prima pietra, e ora il cantiere procede spedito. Tutto dunque porta a guardare con fiducia agli sviluppi del futuro, mentre a conclusione del rapporto annuale c’è anche stata l ’occasione per mettere in evidenza un “gioiellino” che già ora è in funzione al Monte Ceneri: la camera di sicurezza più grande di tutta la Svizzera. L’edificio, ai piedi della piazza d’armi, è stato inaugurato nel 2016 con un investimento di 22 milioni di franchi e vi trovano posto fino a 5.062 palette, grazie alla sua superficie di ben 4mila metri quadrati e 18mila metri cubi. Da questo magazzino ticinese di massima sicurezza si forniscono e si ritirano alla maggior parte delle formazioni il grosso del loro materiale d’istruzione e d’impiego.

IL COMMENTO – Norman Gobbi: «Presenza importante a sud delle Alpi»

Sul culmine della strada che attraversa lo storico passo del Monte Ceneri si sta sviluppando la logistica militare del 21mo secolo, con l’edificazione delle nuove strutture del Centro logistico dell’esercito Monte Ceneri (CLEs-MC). Dopo il moderno centro per una gestione moderna del materiale, è in fase di edificazione la nuova officina meccanica per il parco autoveicoli dell’Esercito e il vecchio arsenale in fase di risanamento. Come politico responsabile dei dossier cantonali degli affari militari non posso che guardare con soddisfazione a questi progetti in grado di garantire grosse commesse alle aziende impegnate nella costruzione e di riflesso un indotto locale importante. Il nuovo Centro logistico rappresenta la volontà dell’esercito di confermare la propria presenza a sud delle Alpi con strutture e posti di lavoro pregiati. Esso permette inoltre di supportare, e nel contempo consolidare, anche in futuro la presenza delle truppe in loco, siano esse scuole reclute o formazioni che stanno svolgendo un corso di ripetizione. Operativamente assicura l’approvvigionamento della truppe anche nel caso in cui il Gottardo fosse impraticabile ed è un caposaldo per la procedura di mobilitazione reintrodotta dal 1. gennaio con l’ulteriore sviluppo dell’Esercito. Senza dimenticare, che in caso di necessità nella collaudata collaborazione civile-militare, il Centro logistico è a supporto delle autorità cantonali per i compiti di protezione della popolazione.

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