Al servizio dell’Esercito di milizia

Al servizio dell’Esercito di milizia

Egregio Brigadiere Stoller, Egregio Colonello Dattrino, Stimati militi, Lodevoli Autorità comunali, Gentili signore, Egregi signori,
Vi porgo il saluto a nome del Consiglio di Stato e Vi ringrazio per l’invito a partecipare a un momento così importante nella vita di questi 34 militi che oggi hanno ottenuto il grado di sergente.

È per me un piacere doppio essere presente a questa giornata in quanto maggiore di milizia e leventinese. La caserma di Airolo, con la presenza delle truppe sanitarie 42, rappresenta la prova che le sinergie tra il mondo militare e quello civile non solo sono possibili, ma sono necessarie. Veder aumentare temporaneamente la popolazione di Airolo con dei giovani che provengono da tutte le regioni della Svizzera per frequentare la scuola reclute e la scuola quadri è per l’intera Valle un motivo d’orgoglio. Le truppe sanitarie in modo particolare sono una presenza indispensabile quale supporto nella  protezione della popolazione in caso di catastrofi naturali, ma non solo. Queste truppe sono inoltre sempre pronte a fornire assistenza sanitaria durante manifestazioni locali ed internazionali quali il Forum Economico WEF di Davos, durante l’Euro 2008, il Tour de Suisse o anche durante la suggestiva “Patrouille des Glaciers”. Una presenza rassicurante, la vostra, accanto a un modulo sanitario, che sapete sapientemente e velocemente trasformare in un Posto di soccorso da campo con l’organizzazione e la professionalità degne di un ospedale.

Cari militi, con il grado ricevuto oggi, rappresentate il futuro delle scuole sanitarie 42 in quando istruirete dei giovani che trasformerete, con le competenze acquisite durante questa formazione, nelle future giovani leve. Un compito di estrema importanza e responsabilità. La scuola reclute rappresenta infatti, nella vita di ogni svizzero, una sorta di spartiacque: la si comincia scettici e la si termina con un bagaglio di conoscenze che saranno utili anche nella vita civile. In questa stessa piazza d’armi sfoggerete il grado ed avrete il compito e la responsabilità di forgiare, in collaborazione con gli ufficiali, delle giovani reclute in valorosi soldati sanitari. Imparerete che bisognerà essere autorevoli e non unicamente autoritari nel condurre le reclute. Autorevole è il sergente che ha conquistato la stima ed la fiducia della truppa attraverso la sua competenza, l’esempio che dà e lo spirito di sacrificio che dimostra. Ad un graduato autorevole basta un cenno, uno sguardo per farsi capire e per far cambiare l’atteggiamento ai propri subordinati. Dovrete riuscire a trasformare, con la collaborazione degli ufficiali, un’insieme di reclute in una sezione coesa. Vi accorgere di aver raggiunto l’obiettivo quando tutti i vostri soldati avranno così fiducia nei propri camerati da rinunciare all’”io” per il “noi“ inteso come “la nostra sezione”.

Permettetemi infine una breve riflessione sull’importanza del servizio militare obbligatorio. Non entrerò in merito all’indotto che l’Esercito crea per la nostra economia, né tantomeno mi addentrerò sull’importanza storica del principio della neutralità armata. Preferisco parlare dell’Esercito come amalgama nazionale. Siamo una nazione multiculturale, multilinguistica e multireligiosa… che entra raramente in contatto con tutte queste “anime” che la rendono tanto speciale. Esiste però un momento privilegiato, un minimo comune denominatore – oltre naturalmente al Parlamento federale – in cui gli svizzeri si conoscono, si confrontano, si parlano: questo momento è rappresentato dalla scuola reclute. Un esempio riuscitissimo di multilinguismo – e l’esempio ci viene dai 34 graduati che hanno partecipano alla formazione trilingue durata 11 settimane – di conoscenza delle altre culture svizzere, ma anche del nostro territorio.

Il servizio militare quindi non è unicamente una mera preparazione alla difesa del suolo nazionale, ma è anche un momento privilegiato ed irrinunciabile di incontro tra svizzeri-tedeschi, romandi, romanci e ticinesi. È dal 1989, con la caduta del muro di Berlino, che periodicamente le svizzere e gli svizzeri sono chiamati alle urne su temi relativi all’Esercito: Per una Svizzera senza esercito (1989), Contro gli aerei da combattimento (1993), 40 piazze d’armi sono sufficienti (1993), Risparmi nel settore militare e della difesa integrata (2000), Armi all’estero (2001), Per una Svizzera senza esercito II (2001), Servizio civile per la pace (2001), Per un divieto di esportazione di materiale bellico (2007), Contro il rumore dei velivoli da combattimento nelle regioni turistiche (2008).

Recentemente un paese a noi confinante, e molto simile a noi per dimensioni, posizione geografica e per neutralità ha mantenuto l’obbligatorietà del servizio di leva tramite una recente votazione popolare: l’Austria. Il mio auspicio è che l’esito della votazione del prossimo autunno sia il medesimo di quello dei nostri vicini austriaci.

Vogliamo vivere e continuare a vivere in una Svizzera, in sicurezza e libertà!
Vi ringrazio.

Cerimonia di promozione delle Scuole sanitarie 42
8 febbraio 2013, Caserma Bedrina di Airolo
Intervento di Norman Gobbi, Direttore del Dipartimento delle istituzioni

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