A Bruxelles il presidente del governo ticinese ha delineato le tappe che porteranno al voto “presumibilmente nel 2027” sul pacchetto di accordi – “Ticino sempre esposto, serviranno misure”
Un sì dei Cantoni e il voto nel 2027. Il presidente del governo ticinese Norman Gobbi, parlando a Bruxelles in veste di rappresentante dei governi cantonali (“e non in veste di leghista della prima ora”, ha specificato ai microfoni del Radiogiornale), ha delineato le tappe che porteranno al voto sul nuovo pacchetto di accordi tra Svizzera e Unione Europea, i cosiddetti Bilaterali III. L’occasione è stata una tavola rotonda con governatori e rappresentanti politici delle regioni confinanti con la Svizzera.
Secondo Gobbi il prossimo 24 ottobre i governi cantonali prenderanno probabilmente una posizione favorevole sull’intero pacchetto, nonostante non tutte le osservazioni critiche nell’ambito della libera circolazione saranno accolte. Il processo proseguirà con la conclusione della consultazione da parte del Consiglio federale nelle prossime settimane, seguita dalla preparazione di un messaggio per il Parlamento federale.
“Ci sarà tutto il 2026 per dibatterne a livello di Consiglio nazionale e Consiglio degli Stati”, ha spiegato Gobbi, aggiungendo che “molto presumibilmente nel 2027 ci sarà la votazione popolare”, prima quindi delle successive elezioni federali.
Il consigliere di Stato ha poi sottolineato la particolare posizione del Ticino: “Noi siamo il cantone più esposto alle criticità degli accordi già oggi vigenti e probabilmente anche di quelli futuri”, evidenziando in particolare le problematiche legate alla forte presenza di lavoratori frontalieri e all’effetto dumping sui salari.
In vista di un possibile esito positivo della votazione federale, Gobbi ha quindi anticipato la necessità di misure compensative: “Sarà compito del Canton Ticino e dei suoi rappresentanti, sia a livello cantonale che federale, portare avanti misure di compensazione a tutela del nostro territorio”.