Per il capo del DI Norman Gobbi ci vuole maggiore riguardo verso il Ticino
In anni in cui la mobilità delle persone e delle merci ha assunto un’importanza decisiva per tutti, basta poco per creare difficoltà e preoccupazioni su questo fronte. Nonostante più che giustificati investimenti miliardari ci accorgiamo “ che gli assi di collegamento che uniscono il Canton Ticino al resto della Svizzera sono fragili”. Un’amara constatazione quella del Consigliere di Stato Norman Gobbi. “La dimostrazione – prosegue – l’abbiamo avuta in queste settimane: prima con l’incidente e la conseguente chiusura del tunnel di base ferroviario di AlpTransit; poi con la chiusura della galleria stradale del San Gottardo a causa di una crepa su una copertura interna dal lato urano del tunnel. A poche settimane di distanza due eventi che hanno creato e creano molte difficoltà”.
Il Ticino, unico Cantone interamente a sud delle Alpi della Svizzera, ha bisogno di una rete di collegamento con il resto del Paese. “ Garantire la sicurezza di queste infrastrutture – afferma Norman Gobbi – è essenziale per rimanere collegati e legati al resto della Svizzera. Per essere una parte vitale della Confederazione. Proprio quest’anno ricordiamo i 175 anni della Costituzione federale e abbiamo quindi l’obbligo politico di rimarcare in modo forte le nostre peculiarità nel contesto elvetico. Il Ticino svolge un ruolo strategico a favore della Confederazione. In primo luogo per il suo valore di minoranza culturale e linguistica. Minoranza che diventa decisiva nella costruzione di questo splendido Paese. La nostra posizione geografica porta inoltre con sé numerose sfide. Pensiamo al ruolo che svolgiamo nel contesto migratorio: siamo la principale porta d’entrata in Svizzera, con i suoi lati positivi, ma anche e soprattutto con i suoi risvolti negativi legati alle entrate illegali, oppure a un certo tipo di criminalità. Il filtro che il Ticino è chiamato a fare a questo livello deve essere sempre più riconosciuto dagli altri Cantoni, ma in particolare dalla Confederazione. Così come deve essere maggiormente capito a Berna l’impatto del frontalierato sul Ticino. Non parliamo solo di dumping salariale, ormai comprovato da anni, ma pure di sfruttamento e intasamento delle nostre infrastrutture stradali e ferroviarie”.
“Di fronte alla fragilità che hanno dimostrato i nostri assi di collegamento con il resto della Svizzera, come ticinesi siamo chiamati a chiedere maggiore attenzione da parte della politica federale e del Consiglio federale in particolare, per ottenere più sicurezza nelle infrastrutture, ma non solo: il nostro ruolo strategico all’interno della Svizzera deve essere debitamente riconosciuto. Qui penso a una ridefinizione della perequazione finanziaria. Tema che proprio in queste settimane è d’attualità: è sempre meno comprensibili che Cantoni a noi simili, come Friborgo o Vallese per fare solo due esempi, ricevano dalla perequazione compensazioni anche 10 volte maggiori del Ticino. E stiamo parlando di centinaia di milioni di franchi. Qualcosa deve cambiare!”, conclude il Consigliere di Stato Norman Gobbi.
Articolo pubblicato nell’edizione di domenica 17 settembre 2023 de Il Mattino della Domenica