Consuntivo Sì ai conti, dubbi per l’inglese

Consuntivo Sì ai conti, dubbi per l’inglese

Bertoli sostiene la sua scelta – La Polizia federale paga gli ispettori fino 1,7 volte il Cantone

Il Consuntivo 2011 è archiviato a larghissima maggioranza: 50 sì, 14 no (Verdi e UDC) e 1 astenuto. Si tratta di un voto atteso per i conti che da un Preventivo a quota -133,2 milioni sono stati chiusi con un avanzo d’esercizio di 16,3 milioni di franchi. Dopo le due ore e mezza di dibattito d’entrata in materia nella giornata di lunedì, ieri ci sono volute altre quattro ore per l’esame di dettaglio di ogni singolo dipartimento. Un dibattito nel quale è emerso un po’ di tutto: dall’inglese alle scuole medie, alla dimensione delle forze dell’ordine, ma anche richieste puntuali sull’inquinamento d’importazione. Ecco una selezione di alcuni delle tematiche che hanno animato il dibattito.

Il direttore del DECS Manuele Bertoli è stato sollecitato a fornire esaustive spiegazioni sull’intenzione di tagliare mezz’ora d’insegnamento settimanale dell’inglese nel terzo anno di scuola media (finora di tre ore) a vantaggio dell’ora di classe. Bertoli ha difeso la scelta d’indirizzo che presto verrà sottoposta per una definitiva decisione al Consiglio di Stato. «Sulla mia scrivania ho una lettera del 25 settembre 2011 dei docenti di scuola media che chiedevano maggiore considerazione per l’ora di classe. Ad un certo punto vanno fatte delle scelte». A chi ha rimproverato il DECS di non aver consultato i docenti, Bertoli ha risposto che «una consultazione formale non c’è stata, ma ormai tutti hanno avuto modo di dire la propria, con lettere alla mia attenzione, ma anche attraverso i media». Ma poi ha aggiunto che i docenti non sono praticamente mai d’accordo e concordi su queste scelte. D’altronde scontri tra questi e il precedente direttore del DECS Gabriele Gendotti , a metà degli anni Duemila non erano mancati. A ricordare quell’epoca è stato Franco Celio (PLRT) con un’inatteso attacco al Partito socialista, reo di aver sempre criticato la scuola quando era diretta da consiglieri di Stato liberali radicali e di essere andati in letargo ora che è nelle mani di uno dei suoi. La capogruppo Pelin Kandemir Bordoli ha definito «poco eleganti ed astiose» le frasi di Celio. «È come se io dicessi che sul finire della scorsa legislatura Laura Sadis è stata poco collegiale con il Governo anticipando un pacchetto fiscale all’insaputa dell’Esecutivo stesso». A sdrammatizzare il tutto è stato Bertoli: «Vi racconto un aneddoto, quando sono arrivate le domande dei gruppi sul Consuntivo Diego Erba mi ha fatto notare un’inversione di tendenza. In passato, con un direttore PLRT non c’erano mai domande del suo gruppo, quest’anno non c’erano le richieste di dettaglio del PS. Non drammatizziamo, sono cose che capitano».

Come è capitato che ad andare in pressing sul leghista Norman Gobbi sia stato il liberale radicale Stefano Steiger : «Il Dipartimento delle istituzioni ha aperto molti fronti. Ma tutto ha un costo». Come dire «più facile a dirsi che a farsi». Gobbi ha spiegato che se per altri dipartimenti vi sono crediti quadro ricorrenti, la giustizia ogni due generazioni si trova a dover investire. Questo per dire che «l’ora è giunta». Lo stesso Gobbi ha parlato anche di effettivi e a chi chiedeva un potenziamento della Sezione reati economici e finanziari, rivelando che «diversi ispettori, assunti e formati da noi, sono stati accalappiati dalla Polizia federale». Il motivo? È presto detto. La Confederazione paga meglio, salari «da 1,5 a 1,7 superiori a quelli che possiamo offrire noi».

Non è mancata qualche frecciatina tra il direttore del DSS Paolo Beltraminelli e Bruno Cereghetti , deputato PS, ma già responsabile dell’Ufficio assicurazione malattia. Di fronte alle critiche di Cereghetti, Beltraminelli è sbottato: «Non sputiamo nel piatto in cui abbiamo mangiato». Ma la cosa è finita qui, al termine del confronto i due si sono salutati cordialmente. Non c’è alcun «caso».

Corriere del Ticino, 27.06.2012

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