Discorso pronunciato in occasione dell’evento “Testimonianza piloti militari Ticinesi del passato, presente e futuro”

Discorso pronunciato in occasione dell’evento “Testimonianza piloti militari Ticinesi del passato, presente e futuro”

Biasca, Forte Mondascia

– Fa stato il discorso orale –  

Gentili signore, egregi signori,
Sono passati esattamente 112 anni da quando, proprio nel corso del mese di aprile, Enrico Cobioni compì il primo volo in Ticino. Originario di Locarno, Cobioni compì l’impresa ai Saleggi di Locarno. Questo appena due anni dopo dal primo volo in Svizzera da parte di Ernst Failloubaz ad Avenches. Per noi quel 12 aprile del 1912 rappresenta storicamente l’inizio dell’era dell’aviazione nei cieli elvetici a Sud delle Alpi.  

Enrico Cobioni rese onore al Ticino conquistando diversi primati:

  • Percorse con il Caproni 146 km in 2 ore 4 minuti e 31 secondi, battendo il record mondiale di velocità per un aeroplano equipaggiato con un motore di solo 35 CV;  
  • batté il record italiano d’altezza, raggiungendo la quota di 1150 m in 15 minuti;
  • e di nuovo record mondiale di velocità su circuito chiuso sulle distanze di 250, 300 e 330 km.  

Purtroppo quell’anno fu anche il primo pilota civile ticinese a perdere la vita nel vivere la sua passione aviatoria; morì infatti durante una manifestazione a La Chaux-de-Fonds.  

Un rapporto stretto, direi indissolubile, quello che ha caratterizzato e caratterizza il nostro Cantone e molti suoi abitanti con il mondo del volo.  

L’impulso, il propulsore, – è indubbio – venne anche qui da noi dal settore militare. Dopo lo scoppio della prima Guerra mondiale, nel 1915 venne infatti creata l’aviazione militare. Con il brevetto Nr 85, Ulisse Roffi divenne il primo pilota militare ticinese e il 106° pilota civile Svizzero.  

Il Ticino, anche per le condizioni climatiche, è sempre stato accogliente per l’aviazione militare e già nel 1915 era attivo il campo d’aviazione militare di Claro, seguito nel 1920 da quello di Bellinzona.   

La storia dell’aviazione ticinese ci consegna purtroppo anche tragedie. Come ha già avuto modo di ricordare il brigadiere Oppliger, purtroppo nel 1938 in occasione dell’inaugurazione del campo di Lugano-Agno, la formazione di 5 aerei della Cp av 10 – al Comando del Cap Decio Bacilieri – nel suo sorvolo verso il sud delle Alpi precipitò nella Muotatal. Quattro aerei andarono persi provocando la morte di 7 tra piloti ed osservatori (di cui 5 ticinesi). Quel tristissimo avvenimento colpì profondamente i Ticinesi e in ricordo di quel tragico evento Waldis Keller scrisse la canzone “Voglio volare”, chiamata anche “La canzone dell’aviatore”, che divenne poi l’inno dei piloti militari Svizzeri.  

Con l’avvento della seconda Guerra Mondiale, l’aviazione militare svizzera questa volta era preparata: tra il 1939 e il 1940 aveva infatti “sfornato” 127 piloti militari, ma soprattutto in Ticino si costruirono diversi aeroporti:

  • Locarno parte militare attiva con 2 Me-109 di picchetto dall’estate 1940;
  • Lodrino pronto dal 1941;
  • ed Ambrì nel 1943 con la pista in duro e caverna. Quell’anno anche a Lodrino venne consolidata la pista.      

Questi aeroporti portarono posti di lavoro benvenuti allora come oggi.  

Con l’aerodromo di Ambrì – usato soprattutto durante i corsi di ripetizione fino al 1994 – ho un rapporto affettivo speciale, perché vi trovò impiego mio nonno da parte materna. E saluto con piacere Max German che fu l’ultimo direttore dell’aerodromo di Ambrì, oggi presente con noi.  

L’aeroporto di Locarno, poi, è diventato la culla di tutti i piloti militari con la scuola piloti ed è oggi una delle 5 Basi aeree permanenti rimaste in Svizzera. Una base a tutti gli effetti pronta con Super Puma per operazioni varie; la gestione degli aerei e il simulatore per la scuola piloti. Oggi l’aeroporto di Locarno ha 200 posti di lavoro qualificati. Negli ultimi 25 anni sono stati investiti 81 milioni di franchi per sviluppare e consolidare la Base aerea di Locarno. È una presenza di assoluta importanza per il Ticino e ci onoriamo di ospitare ancora oggi la scuola che forma tutti i piloti militari svizzeri.      

Lodrino, di cui il 24 di agosto si festeggia il passaggio dalla Confederazione al Comune di Riviera, è diventato nel tempo un grande datore di lavoro, soprattutto con la presenza industriale del gruppo RUAG con un’officina per apprendisti di tutto riguardo. Sull’aeroporto si sono installate diverse ditte private e in totale ci sono anche qui circa 200 impiegati. Con il trapasso al Comune di Riviera, il Cantone sostiene la creazione di un polo tecnologico ed ha contribuito con alcuni milioni franchi al suo sviluppo. Le Forze Aeree continuano ad essere un grosso cliente a Lodrino, sia della RUAG per la manutenzione, sia per Riviera-Airport SA; i velivoli militari PC-7 continueranno ad usare la pista per l’addestramento in pattuglia, essendo quella di Locarno troppo stretta.  

Mi accorgo di essermi dilungato già sin troppo. Ci sarebbe ancora molto da dire, anche  sull’importanza del settore delle commesse militari per le aziende della Svizzera italiana. Avremo modo in futuro di ritornarci, con l’avvicinarsi della realizzazione dei nuovi caccia per le Forze Aeree svizzere.  

Concludo con l’auspicio personale e del Governo affinché ancora molti giovani ticinesi sappiano abbracciare la professione di pilota e continuare così questa lunga storia che ci caratterizza da oltre un secolo.  
Stiamo attraversando un periodo storico delicato, con conflitti alle nostre porte e con una instabilità internazionale quasi senza precedenti. L’Esercito deve poter avere le risorse per garantire la sicurezza del nostro Paese, della nostra popolazione e della nostra economia; le Forze Aeree sono una componente essenziale di questa sicurezza.  

Viva i piloti ticinesi!