Due sì e due no. Si pensa a un’unione a due

Due sì e due no. Si pensa a un’unione a due

Bodio e Giornico hanno approvato il progetto di aggregazione in Bassa Leventina mentre Pollegio e Personico lo hanno respinto. Ora si guarda a una fusione tra chi ha detto sì.

Il progetto aggregativo della Bassa Leventina incassa due sì e due no. A schierarsi a favore della fusione nel Comune ‘Sassi Grossi’, senza sorprese, sono stati i comuni di Bodio, con l’81% di sì (195 sì e 46 no), e Giornico, dove i voti favorevoli sono stati 288 (84%) e i contrari 56. Contrari sono stati Pollegio, con l’82% per il no (266 no e 58 sì), e Personico (65%) con 120 no e 65 sì. A fronte di un totale di 1’094 schede valide, Sassi Grossi ha incassato 606 sì (55%) e 488 no (45%). La possibilità di un’unione a due tra Giornico e Bodio appare ora molto probabile dopo la votazione consultiva di ieri. Uno scenario confermato dal direttore del Dipartimento delle istituzioni (Di) Norman Gobbi raggiunto dalla redazione. «La disponibilità della popolazione di questi due Comuni ci permette di ragionare su una fusione a due. Disponibilità manifestata anche dai due rispettivi sindaci, anche se evidentemente ora, dopo il voto, devono ancora discuterne all’interno dei loro Municipi». Quanto ai due Comuni che hanno respinto il progetto «l’esito era molto probabile visto che i due Consigli comunali si erano già detti contrari e quindi il voto non ci ha sorpreso», rileva Gobbi. Pensando ai possibili scenari chiediamo se per questi due Comuni contrari l’ipotesi di decretare un’adesione coatta sia fuori discussione. «È improbabile e poco in linea rispetto all’esito popolare chiaro nei due Comuni. Pollegio e Personico hanno chiesto autonomia, ma tengo a ricordare che la libertà richiede anche responsabilità e saper assumere le conseguenze delle proprie decisioni e azioni». In un comunicato stampa diramato ieri pomeriggio il Di spiega che la procedura della Legge sulle aggregazioni e separazioni dei comuni (LAggr) prevede che, dopo il voto consultivo, il Consiglio di Stato formuli la propria proposta in merito al progetto in un messaggio governativo. “Tenuto conto delle condizioni di legge e dopo aver sentito i municipi coinvolti, nelle prossime settimane verranno quindi valutati i possibili scenari, che saranno sottoposti al Governo in vista della presentazione del messaggio al Gran Consiglio”. In particolare, evidenzia il Di, il voto ha mostrato una forte predisposizione all’aggregazione da parte dei cittadini di Bodio e di Giornico. “In questo senso occorrerà valutare l’interesse per un nuovo progetto aggregativo tra i due comuni”.

Se a Bodio e Giornico, dove sia Municipio che Consiglio comunale erano favorevoli all’aggregazione, l’esito favorevole della votazione pareva scontato, a Pollegio da tempo era noto il grande scetticismo riguardo all’unione con gli altri tre enti locali e la maggioranza del Municipio e del Consiglio comunale era contraria. Dove l’esito del voto appariva più incerto era Personico. A differenza del parere favorevole del locale Municipio, il Consiglio comunale si era nettamente schierato contro il progetto aggregativo con 14 voti contrari e 5 favorevoli (più tirata a Pollegio con 11 contrari, 8 favorevoli e un’astensione).

Articolo pubblicato nell’edizione di lunedì 14 febbraio 2022 de La Regione

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Ora si va verso la fusione a due

Solamente Bodio e Giornico approvano, in modo chiaro, l’aggregazione in bassa Leventina – L’interesse per la miniunione c’è Il progetto Sassi Grossi bocciato invece da Personico e Pollegio – I sindaci non sono troppo sorpresi, anche se non manca un po’ di delusione

Sassi Grossi non vedrà la luce. E ora, in bassa Leventina, si fa largo il matrimonio a due fra Bodio e Giornico. I risultati della votazione consultiva di ieri sul progetto aggregativo di cui si parla da due decenni sono stati chiarissimi. Dei quattro Comuni interessati solamente quelli appena citati hanno detto sì. E lo hanno fatto in modo schiacciante, con oltre l’80% delle preferenze. Dalle urne è invece uscito il no scontato e granitico di Pollegio e quello che si poteva immaginare (ma non in queste proporzioni) di Personico. Due a due. Niente palla al centro, stavolta, ma direttamente nelle mani dei Municipi che hanno festeggiato l’unione e soprattutto del Consiglio di Stato. L’interesse per delle nozze in versione ridotta sembra esserci, nel rispetto della volontà popolare.

Imelli: «Serviva coraggio»
Ad urne chiuse sono già iniziate le riflessioni. Che entreranno nel vivo questa settimana, quando gli Esecutivi di Bodio e Giornico discuteranno al loro interno l’eventualità di lanciarsi in una nuova iniziativa aggregativa sulle ceneri di Sassi Grossi. Una certezza: non bisognerà ripartire da zero. Le basi ci sono. E, soprattutto, vi è la consapevolezza che gli abitanti desiderano la fusione: a Giornico i sì hanno raggiunto l’83,72%, mentre a Bodio sono stati poco meno (80,91%). Il segnale lanciato alle istituzioni, comunali e cantonali, è evidente. Secondo il sindaco di Bodio Stefano Imelli «il risultato va ben oltre le più rosee aspettative. La popolazione ha seguito la linea del Municipio, del Consiglio comunale e della Commissione aggregazione. Per contro, a livello complessivo, non vedo sorprese. Le argomentazioni dei contrari all’aggregazione sono le stesse da vent’anni. Mi spiace, davvero, che non si è avuto il coraggio di scrivere il primo capitolo di questa storia».
Andrete quindi avanti con un’unione a due? «Nei prossimi giorni avremo una seduta straordinaria di Esecutivo. Dovremo inoltre discuterne anche con il Legislativo. Per quanto riguarda Personico, Comune con il quale negli ultimi anni abbiamo collaborato sull’ipotesi di insediare le Officine FFS di Bellinzona all’ex Monteforno e sul futuro dell’area industriale, da parte nostra la porta rimarrà sempre aperta».

Bellotti: «Soluzione ideale»
Quando lo contattiamo telefonicamente Rosolino Bellotti sta celebrando il pollice alzato di Giornico. «Certo, mi aspettavo un verdetto così netto. Una fusione con Bodio potrebbe essere la soluzione ideale. Già oggi condividiamo delle risorse e, soprattutto, una zona industriale che stiamo cercando di sviluppare. In ogni modo, prima, dovremo discuterne in seno all’Esecutivo. Di questa eventualità e, pure, della conferma della collaborazione con Personico», osserva il sindaco di Giornico. Il timoniere in carica dallo scorso aprile si congeda facendo notare che «nel complesso i sì sono stati 606 (pari al 55,39%) a fronte di 488 no. Bisognerà tener conto anche di questo dato nelle riflessioni che si andranno a fare».

Cristina: «Dimettermi? No»
Personico avrebbe dovuto essere l’ago della bilancia. Il Municipio era favorevole a Sassi Grossi, il Legislativo no. Gli aventi diritto di voto si sono schierati con i consiglieri comunali nella misura del 64,86%. «Sono parzialmente deluso. Per indole sono una persona molto realista. E così è stato anche in questo caso. Come Esecutivo prendiamo atto del verdetto delle urne. Rispetteremo la volontà dei cittadini. La fusione è oramai un tema che per un po’ verrà accantonato », rileva il sindaco Emilio Cristina. Il quale aggiunge subito di essere «contento per il risultato di Bodio e Giornico. Adesso possono ragionare su un matrimonio a due. Per contro a Pollegio si sapeva che avrebbe vinto il no. Dimettermi? No. Resto perché credo che si possa continuare a collaborare in primis con Bodio e Giornico anche se, come dico sempre, per collaborare bisogna essere in due».

Righini: «Una piccola entità»
Un no doveva essere ed un no è stato. A Pollegio era tutto già scritto. La fusione fa storcere il naso. Era stato così il 5 giugno 2011 quando fu bocciata l’aggregazione con Biasca ed Iragna. Allora la percentuale di contrari era stata del 61,32%. Oggi è pari all’82,10%. «È la conferma della tendenza espressa dapprima dal Municipio e poi dal Legislativo. Nessuna sorpresa. L’abbiamo sempre detto che eravamo contrari a questa aggregazione, che di fatto non avrebbe portato ad un profondo cambiamento in bassa Leventina. Come Comune di Pollegio saremmo stati favorevoli ad un’unione se avessimo potuto avere un peso specifico più importante, in un’entità più grande», sottolinea il sindaco Igor Righini, al timone da meno di un anno. L’ex presidente del Partito socialista ticinese, a nostra precisa domanda sull’eventualità molto verosimile di una fusione limitata a Bodio e Giornico, puntualizza che «si tratterebbe comunque di un progetto ancora più piccolo di quello che era originariamente. La riflessione spetta ai due Comuni e, soprattutto, alle istituzioni cantonali».

I prossimi passi
«Il voto ha mostrato una forte predisposizione all’aggregazione da parte dei cittadini di Bodio e di Giornico. In questo senso occorrerà valutare l’interesse per un nuovo progetto aggregativo tra i due Comuni». Ad urne appena chiuse, il Dipartimento delle istituzioni (DI) ha indicato quella che – allo stato attuale – è la via più percorribile: addio Sassi Grossi, evviva le nozze a due. I rispettivi Municipi, l’abbiamo scritto in precedenza, si riunirannoa breve per fare il punto. L’interesse, in ogni modo, c’è. Per il resto il Consiglio di Stato dovrà adesso trasmettere al Parlamento il messaggio attraverso il quale, immaginiamo, proporrà di abbandonare il progetto a quattro. «Tenuto conto delle condizioni di legge e dopo aver sentito i Municipi coinvolti, nelle prossime settimane verranno quindi valutati i possibili scenari, che saranno sottoposti al Governo in vista della presentazione del messaggio al Gran Consiglio», conclude il DI. Chissà, invece di Sassi Grossi il futuro ente locale potrebbe chiamarsi Sassi Piccoli. Un piccolo sasso in vista di qualcosa di più grande fra 10-15 anni.

«L’idea di procedere con quello scenario è concreta»
Parla il consigliere di Stato Norman Gobbi: «A Bodio e Giornico c’è la predisposizione alla fusione e si tratta dei Comuni più grandi del comprensorio»

Da leventinese e da direttore del Dipartimento delle istituzioni ieri Norman Gobbi attendeva con trepidazione i risultati della votazione consultiva sul progetto aggregativo in bassa valle denominato Sassi Grossi. Le urne hanno detto in modo incontrovertibile che i cittadini di Bodio e di Giornico vogliono la fusione, mentre quelli di Personico e di Pollegio no. Il verdetto delle urne è fin troppo evidente. Ed il consigliere di Stato ne prende ovviamente atto: «Il risultato non mi sorprende affatto, considerando quelle che erano state le prese di posizione dei Legislativi di Bodio e Giornico, favorevoli alla fusione, e dei Consigli comunali di Personico e Pollegio, per contro contrari a questo progetto aggregativo». La via è tracciata Adesso si fa strada l’ipotesi di una miniunione fra Bodio e Giornico. I rispettivi sindaci, da noi interpellati, affermano di volerne prima discutere con i colleghi di Municipio. Ma l’idea non dispiace affatto, anche perché c’è la volontà popolare da rispettare. C’è il desiderio, insomma, di convolare a nozze per due Comuni che sono uniti in primis dal destino del comparto dell’ex Monteforno, la storica acciaieria diventata oggi un polo di sviluppo economico cantonale.
Cosa ne pensa il direttore del Dipartimento delle istituzioni?
«Mi conforta il fatto che da parte della popolazione di Bodio e Giornico vi sia la predisposizione all’aggregazione. Il risultato è stato chiarissimo. E l’interesse per la fusione a due sembra esserci anche a livello dei sindaci. Si tratta pur sempre dei Comuni più grandi del comprensorio. I Municipi ne discuteranno ora al loro interno e poi si farà il punto con il Consiglio di Stato. In quel caso si tratterà di ricalibrare il rapporto di studio e non di ricominciare da zero». Quando sarà pronto il messaggio governativo? «Non ci vorrà troppo tempo. Questione di settimane».

Articolo pubblicato nell’edizione di lunedì 14 febbraio 2022 del Corriere del Ticino

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Sassi Grossi: l’aggregazione non sfonda
Il progetto della Bassa Leventina raccoglie una maggioranza di voti a favore, ma divide i quattro Comuni – Bellinzona pronta a proseguire a due

Il progetto di nuovo Comune di Sassi Grossi in Bassa Leventina raccoglie un voto complessivo a favore, ma il futuro dell’aggregazione è ora condizionato dal risultato odierno della votazione consultiva. E questo perché pur avendo ricevuto una maggioranza complessiva di voti a sostegno dell’idea, Sassi Grossi ha raccolto due “sì” e due “no” fra i quattro Comuni interessati. Bellinzona potrebbe quindi decidere di procedere solo con Bodio e Giornico.

Fusione in Bassa Leventina: i risultati nei quattro comuni
Come hanno votato i cittadini di Bodio, Giornico, Personico e Pollegio sul progetto di aggregazione nel nuovo comune denominato Sassi Grossi. Nel dettaglio, a fronte di un totale di 1’094 schede valide, “Sassi Grossi” ha incassato 606 sì (55%) e 488 no (45%). Il progetto ha raccolto la maggioranza dei voti a Bodio (195 voti, 81%) e Giornico (288 voti, 84%), mentre a Personico 120 cittadini (65%) bocciano il progetto; ancora più netto il no a Pollegio, con l’82% di contrari (266 voti).

“Il Dipartimento delle istituzioni – si legge in una nota diffusa domenica pomeriggio – ha preso atto dell’esito della votazione consultiva e ricorda che nelle prossime settimane verranno sentiti in Municipi e valutati i possibli scenari, da poi sottoporre al Consiglio di Stato e al Gran Consiglio. “In particolare il voto ha mostrato una forte predisposizione all’aggregazione da parte dei cittadini di Bodio e di Giornico. In questo senso occorrerà valutare l’interesse per un nuovo progetto aggregativo tra i due Comuni”, conclude la nota.

https://www.rsi.ch/news/ticino-e-grigioni-e-insubria/Sassi-Grossi-laggregazione-non-sfonda-15088403.html

Da www.rsi.ch/news