Gobbi: “Evitare di gettare la Svizzera nell’instabilità”

Gobbi: “Evitare di gettare la Svizzera nell’instabilità”

“Occorre reagire contro la politica rosso verde” – Energia e aerei da combattimento sono due esempi

Socialisti, Verdi e il Gruppo per una Svizzera senza esercito hanno annunciato di aver raccolto le 100mila firma necessarie per la riuscita della loro iniziativa che chiede di vietare l’acquisto degli F-35. Le cittadine e i cittadini svizzeri sono attoniti nel constatare che dopo meno di due anni dal voto popolare sul sì agli aerei da combattimento per il nostro esercito si parli nuovamente di vietarne l’acquisto. “E soprattutto – afferma il Consigliere di Stato Norman Gobbi – in un contesto come quello attuale, in cui i venti di guerra soffiano alle porte di casa nostra, con dirette conseguenze anche per la Svizzera. Questa situazione di crisi, benché avvenga in Europa dopo 70 anni dall’ultimo conflitto mondiale e 30 anni dalla guerra dei Balcani, non costituisce una sorpresa. La pace e il rispetto per la sovranità delle Nazioni sono un processo per nulla scontato, che va alimentato e creato con costanza. Dare invece per acquisito, come fanno socialisti, Verdi e il Gruppo per una Svizzera senza esercito che la guerra non può capitare – lo vediamo oggi – è un grave errore. Dire che la Svizzera non ha bisogno di un esercito aggiornato per la difesa dei propri confini, della sua popolazione e della propria neutralità è un’eresia. Sono i fatti purtroppo a dimostrarlo. Il fronte rosso verde ci vuole invece portare a cancellare questa sacrosanta necessità di affermare e difendere la nostra indipendenza, la nostra libertà, spingendoci ad essere succubi di altre potenze e di altre nazioni e della loro politica”.

“D’altra parte – continua il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi – lo stesso fronte rosso verde – con l’aggiunta del PPD e in particolare dell’allora consigliere federale Doris Leuthard – ci sta portando in una situazione di forte instabilità e incertezza nel campo dell’approvvigionamento energetico a causa della “strategia energetica 2050”. Oggi – o forse meglio dire: fino all’altro ieri – la Svizzera dispone/va di un approvvigionamento energetico sicuro e conveniente. Con “strategia energetica 2050” che vuole favorire solo le fonti rinnovabili si inizia già a parlare di possibili black out energetici a livello nazionale. La stabilità in ogni settore – istituzionale, politico, economico, giuridico, sociale – ha fatto da sempre la forza del nostro Paese. La crisi ucraina e quindi le sanzioni e le contro sanzioni economiche ci mettono in difficoltà. Portare il nostro Paese a una situazione di instabilità sul fronte energetico, e quindi economico, è politicamente un grave errore, perché si ripercuote sul benessere delle cittadine e dei cittadini svizzeri. Battersi contro questa politica rosso verde sinora era come battersi contro i mulini a vento. Che serva una guerra alle nostre porte per aprire gli occhi è ancora più sconsolante, soprattutto se si pensa che in molti non vedono i pericoli che stiamo correndo, occhi coperti dalla benda rossoverde che vuole renderci meno indipendenti e forti nel contesto europeo”, conclude il Consigliere di Stato Norman Gobbi.