‘Il primo rischio possiamo essere noi stessi’

‘Il primo rischio possiamo essere noi stessi’

‘In montagna l’inverno ostacola gli interventi, serve conoscenza’
«Le attività in montagna si stanno diversificando sempre di più e l’interesse da parte della popolazione cresce costantemente». Per il consigliere di Stato Norman Gobbi si tratta «di una notizia sicuramente positiva. Ma che rende ancora più importante la sensibilizzazione. Dobbiamo essere coscienti che il primo rischio possiamo essere noi stessi». Questo perché «molte persone si recano in montagna attirate da spot pubblicitari o foto sui social media, senza però conoscere i reali rischi». Per questo motivo ‘Montagne sicure’, il progetto di prevenzione promosso dal Dipartimento delle istituzioni (Di), ha lanciato la sua campagna per la stagione invernale. «È una collaborazione che negli altri cantoni non c’è – ha affermato Gobbi –. Si tratta di una rete integrata dove diverse associazioni mettono a disposizione la propria competenza».

Centri di allenamento per la ricerca di dispersi
La novità principale è la collaborazione del progetto con gli Avalanche training center (Atc), i due centri di formazione presenti ad Airolo Pesciüm e alla capanna Piansecco in Valle Bedretto. «Si tratta di zone dove ci si può tenere allenati nella ricerca di persone sepolte sotto le valanghe», ha spiegato Massimo Bognuda, rappresentante delle guide alpine ticinesi. «Sotto la neve vengono posizionati dei manichini che vanno poi trovati nel minor tempo possibile». L’offerta, è stato spiegato, si rivolge a tutte le persone interessate. Informazioni dettagliate si trovano sul sito: www.montagnesicure.ch.

‘Incidenti spesso su terreni impervi’
Sciatori e turisti hanno anche a disposizione app e strumenti per affrontare in sicurezza una giornata di montagna. «Questa campagna si rivolge a tutti, non solo agli esperti e ai soccorritori», ha puntualizzato Alessandro Lava, presidente della commissione Montagne sicure. «Oltre ad applicazioni per il tracciamento, il progetto si occupa d’informare su media e social. La migliore prevenzione è infatti la consapevolezza dei rischi». In ogni caso sono 300 i volontari del Soccorso alpino Ticino pronti a intervenire in caso di necessità. «Spesso per ricerche su terreni impervi», ha detto il loro presidente Tiziano Schneidt. A loro si aggiunge il Gruppo ricerche e constatazioni della Polizia cantonale, che ha anche il compito «di stabilire se ci sono state colpe o reati», ha affermato il responsabile Stefano Mariani.

Per la Rega: ‘In inverno visibilità ridotte e medicamenti che si congelano’
A essere spesso chiamata in causa in caso d’incidenti in alta montagna è anche la Rega, che ogni anno interviene circa 100 volte a sud delle Alpi durante la stagione invernale. Operazioni «generalmente più complicate rispetto a quelle estive», ha ammesso Paolo Menghetti, capo della base Rega in Ticino. «Intervenire in inverno è complicato. I feriti sono spesso molto vestiti, la visibilità è ridotta e alcuni medicamenti rischiano di congelarsi». Fondamentale, è stato ribadito più volte durante la conferenza stampa al centro Rega di Gordola, resta quindi la prevenzione.

‘Una buona padronanza degli sci aiuta a ridurre i rischi e a divertirsi’
«In Svizzera ogni anno sono circa 2 milioni le persone che praticano sport di scivolamento». Motivo per cui, per il presidente di Ticino snowsports Nedy Sbardella, «è importante insegnare bene a sciatori e fruitori della montagna come destreggiarsi. Per noi la relazione è semplice: meglio si riesce a destreggiarsi sugli sci e minore è il rischio di andare incontro a infortuni». Quelli appena trascorsi non sono stati inverni facili sotto questo punto di vista. «Pandemia e mancanza di neve hanno ridotto le ore di lezione, specialmente quelle di gruppo». Sbardella ha però voluto sottolineare che «l’interesse da parte della popolazione c’è. Una migliore capacità tecnica permette infatti di godersi la giornata sulla neve con maggiore serenità».

Articolo pubblicato nell’edizione di martedì 20 dicembre 2022 de La Regione

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Montagne Sicure, nuove sfide per «un inverno già in controtendenza»
Presentata oggi a Magadino la strategia per questa stagione, con un accento particolare sulla minaccia valanghe

Con le prime nevicate, si torna a parlare di sicurezza in alta montagna con il progetto di prevenzione “Montagne Sicure”, promosso dal Dipartimento delle istituzioni. Le novità sono state presentate oggi in mattinata alla Base Rega Ticino di Magadino.
Un’annata invernale iniziata «in controtendenza rispetto allo scorso anno, senza neve. Di conseguenza, pure buona parte della sensibilizzazione prevista dal progetto Montagne sicure è stata accantonata o fortemente ridotta. Ma non proseguirà così: saranno, infatti, riproposte diverse attività, in particolare le apprezzate giornate di prevenzione sul terreno in stretta collaborazione con i partner di progetto».
Da qui la presentazione delle nuove collaborazione con gli Avalanche Training Center, due centri di formazione sulle valanghe, presenti ad Airolo Pesciüm e alla Capanna Piansecco in Valle Bedretto. Un sodalizio, questo, ancora più di rilievo dopo le recenti disgrazie accadute al San Bernardino.
Fra gli altri enti coinvolti nella sensibilizzazione vi sono partner di lungo corso, come: CAS, FAT, Guide alpine, Soccorso alpino, Capanne alpine, Gruppo Ricerche e Constatazioni della Polizia cantonale, Gruppo Valanghe Cantonale e MeteoSvizzera.
Nel suo intervento, il Consigliere di Stato Norman Gobbi ha sottolineato «come il progetto – grazie a tutte le competenze e sensibilità di cui ha potuto avvalersi nel corso del tempo – ha saputo meritarsi una credibilità ed elevarsi a riferimento (assieme ad altri) della sicurezza in montagna, sia in estate sia in inverno. Un fatto che può – si spera – aiutare a ridurre gli infortuni e gli incidenti, in un periodo in cui l’interesse per la montagna è in forte espansione».
All’incontro con la stampa svoltosi in mattinata erano presenti anche Alessandro Lava, Presidente della Commissione Montagne sicure; Paolo Menghetti, Capo Base Rega Ticino; Massimo Bognuda, membro della Commissione Montagne sicure e Responsabile delle guide alpine; Mattia Soldati, Coordinatore Gruppo Valanghe Cantonale; Tiziano Schneidt, Presidente Soccorso alpino Sezione Ticino; Stefano Mariani, Responsabile Gruppo Ricerche e Constatazioni della Polizia cantonale e Nedy Sbardella, Presidente Ticino Snowsports.

https://www.tio.ch/ticino/attualita/1631367/ticino-prevenzione-collaborazione-valanghe-montagne

Da www.tio.ch

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Montagne Sicure, anche d’inverno
Presentata la stagione invernale del progetto di prevenzione del Cantone – Nuova collaborazione con gli Avalanche training center di Airolo e capanna Piansecco

La situazione nevosa sulle montagne ticinesi è decisamente differente da quella dello scorso inverno, caratterizzato da un’estrema siccità. Lo hanno ricordato lunedì mattina, alla Base Rega Ticino, i vertici del dipartimento Istituzioni e gli enti coinvolti nella campagna di prevenzione “Montagne sicure”.
Grazie alla recente nevicata sull’Alto Ticino, alcuni impianti sciistici hanno già aperto le piste e le condizioni permettono anche le gite sciescursionistiche e con le racchette.
Quest’anno verranno proposte in particolare le apprezzate giornate di prevenzione sul terreno in stretta collaborazione con i partner di progetto. “Una nuova misura di prevenzione è data dalla collaborazione con gli Avalanche Training Center, due centri di formazione sulle valanghe, presenti ad Airolo Pesciüm e alla Capanna Piansecco in Valle Bedretto” si legge in una nota.
I dettagli sono disponibili direttamente sul sito internet www.montagnesicure.ch.

https://www.rsi.ch/news/ticino-e-grigioni-e-insubria/Montagne-Sicure-anche-d%E2%80%99inverno-15875830.html

Da www.rsi.ch/news

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Montagne sicure, la campagna di sensibilizzazione

https://www.rsi.ch/play/tv/redirect/detail/15876928

Da www.rsi.ch/news

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http://teleticino.ch/programmi/ticinonews/ticinonews-sera-191222-BY5540571

Dal minuto 11.00

Da www.teleticino.ch

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In montagna solo se preparati «Conoscere i propri limiti»
Al via la campagna di prevenzione contro i rischi delle escursioni sulla neve In forte aumento gli appassionati, anche nelle zone non segnalate – Sacha Gobbi: «Informarsi prima di partire»

La stagione sciistica è partita a pieno ritmo nel fine settimana appena trascorso. Tanti, tantissimi gli appassionati che hanno raggiunto le piste dell’Alto Ticino per le prime sciate. Alcune stazioni, come Airolo, hanno aperto addirittura in anticipo rispetto al programma. Ed è tutto merito delle nevicate degli scorsi giorni. Già. Quest’anno – finalmente – la materia prima non manca. Di conseguenza, torna anche il progetto di prevenzione Montagne sicure, dopo lo stop forzato della scorsa stagione a causa della pandemia e della totale assenza – appunto – di neve. Verranno quindi riproposte le giornate di prevenzione direttamente «sul campo»: momenti in cui i partecipanti potranno ottenere informazioni e consigli pratici, oltre che mettersi alla prova con alcune esercitazioni.

Sempre più persone
Montagne sicure si rivolge a tutti gli appassionati di sport sulla neve, ma in particolare a chi svolge certe attività soltanto occasionalmente. «Le restrizioni dovute alla pandemia hanno spinto numerose persone ad avvicinarsi agli sport invernali, praticati anche al di fuori delle piste segnalate», commenta Sacha Gobbi, capo progetto Montagne sicure. «Una tendenza che è rimasta». Rispetto a qualche anno fa, infatti, gli appassionati di ciaspole o di sci fuori pista sono aumentati. «La persona esperta conosce già i rischi legati a queste attività», prosegue Gobbi. «Il nostro progetto intende raggiungere chi, magari, si è avvicinato da poco alla montagna. I messaggi sono quindi legati all’attività in pista e a quella fuori pista, così come agli aspetti legati alla sicurezza». Tutti gli esperti consultati all’interno della commissione Montagne sicure concordano: gli appassionati sono in rapida crescita, così come le persone che si avventurano nell’Alto Ticino senza conoscere davvero i rischi legati a certe attività. «Alcuni si spingono al di là dei propri limiti, mettendosi in situazioni di pericolo», sottolinea Gobbi. «Molti non conoscono le conseguenze di una caduta o di una scivolata sulla neve». Insomma, bisogna essere preparati. E dotarsi dei materiali e delle strumentazioni giusti. «Sul nostro sito (www.montagnesicure.ch) è possibile ottenere preziosi consigli su come preparasi per un’escursione», aggiunge il capo progetto. «È sempre meglio diffidare dalle informazioni via social: bisogna prestare attenzione solo ai canali ufficiali».
Quest’anno, purtroppo, la montagna ha già provocato una vittima. Un escursionista ha perso la vita settimana scorsa nella regione del San Bernardino a causa di una valanga. Il tema della sicurezza in inverno, quindi, è sempre d’attualità. «Quest’anno abbiamo integrato nelle collaborazioni di Montagne sicure anche i due centri di formazione sulle valanghe di Airolo Pesciüm e della Capanna Piansecco in Valle Bedretto», spiega Gobbi. «Si terranno dei corsi con delle guide e con il gruppo Ricerche della Polizia cantonale. Un’importante offerta in più nell’ottica della prevenzione»

Articolo pubblicato nell’edizione di martedì 20 dicembre 2022 del Corriere del Ticino