“Il Consiglio federale ha ceduto a lobby e alcuni Cantoni”

“Il Consiglio federale ha ceduto a lobby e alcuni Cantoni”

Da www.ticinonews.ch

Il neo presidente del Consiglio di Stato esprime le sue riserve sulla riapertura di ristoranti e bar

Il consigliere di Stato leghista Norman Gobbi è entrato oggi in carica quale presidente del Governo. Intervistato da Teleticino dopo la sua prima conferenza stampa alla guida dell’Esecutivo, Gobbi ha detto: “Assumo questa carica con lo spirito della prudenza, bisogna evitare di fare il passo più lungo della gamba. Bisogna osservare ciò che avviene sul territorio per capire quali sono i veri bisogni”.

A tenere banco in questi giorni è l’improvvisa ripartenza di quasi tutte le attività commerciali, bar e ristoranti compresi. Una decisione del Consiglio federale che ha preso di sorpresa anche il Ticino. Infatti inizialmente la ristorazione avrebbe dovuto riaprire solo l’8 di giugno: “Il fatto che la Confederazione abbia anticipato significa che la quando lavora sotto pressione non fa tutto tondo, tutto preciso”, ha spiegato Gobbi. “Ne è la prova che le normative, la base legale per riaprire non è pronta. Sarà definita venerdì, solo tre giorni prima di aprire”.

Il Consiglio federale, quindi, ha ceduto alle lobby? “Ha ceduto alla pressione delle lobby, ma anche a quella di alcuni cantoni che, non essendo stati toccati così tanto dal coronavirus, non ritenevano necessario aspettare fino all’8 giugno”. C’è da dire che il Governo non ha interpellato i cantoni, ma sono questi a essersi fatti avanti, Ticino compreso: “Noi abbiamo espresso in maniera critica la nostra opinione su questa apertura”, spiega il presidente del CdS. Un punto di vista critico anche per il fatto che in Ticino, bar e ristoranti non sono solo luoghi dove mangiare e bere, “sono luoghi di aggregazione dove si va anche per socializzare”. “Questo ci insegna una cosa, che in queste situazioni una certa flessibilità comunque dovrebbe essere data ai cantoni”. Ma la finestra di crisi per il Ticino ormai è terminata, perché non vi sono più le basi per pretenderla. “La finestra di crisi può essere chiesta solo su basi mediche, sui dati sanitari. Attualmente questi in Ticino sono positivi per fortuna”.

Al pari dei ristoranti, lunedì riapriranno le scuole. Il timore è che si giochi con il fuoco. “Le indicazioni giunte sia dalle autorità sanitarie federali, ma anche da quelle cantonali, sono molto prudenti. In Ticino riapriremo la scuola su queste basi di prudenze e non sarà una scuola aperta al 100%”, ha spiegato Gobbi. “Anche in questo caso si può vedere la differenza tra i cantoni anche molto vicino, pensiamo alla Mesolcina, loro lunedì apriranno la scuola al 100%”.

Norman Gobbi prima di Pasqua aveva fatto notizia per il suo appello in svizzero tedesco, in cui invitava i confederati a rimandare la discesa in Ticino, ora cosa direbbe loro? “Tornate in Ticino, ma fatelo nel rispetto di una vita che diversa. Quello che conosceremo dall’11 maggio in avanti non sarà più lo stesso modo di godersi la tavola ticinese. Gli svizzero tedeschi vengono in Ticino anche per la nostra amabilità, ma pur mantenendola dovremo rispettare delle nuove regole”.