Il Governo approva la modifica della Legge sulle imposte e tasse di circolazione per i veicoli a motore

Il Governo approva la modifica della Legge sulle imposte e tasse di circolazione per i veicoli a motore

Comunicato stampa

Il Consiglio di Stato ha approvato il messaggio che modifica la Legge sulle imposte e tasse di circolazione dei veicoli a motore e ha di conseguenza adottato una nuova formula di calcolo che definisce l’imposta di circolazione per il 2024 e per gli anni successivi, tenendo conto della volontà espressa dalla maggioranza dei votanti il 30 ottobre 2022.

L’imposta di circolazione in vigore quest’anno ha validità solo per il 2023, perché introdotta con un decreto legislativo urgente (che decade dopo 12 mesi, appunto) dal Parlamento il 15 dicembre 2022 in seguito alla citata votazione popolare. Tale decreto si era reso necessario per scongiurare le conseguenze negative non previste e non volute dall’iniziativa e dal testo conforme posto in votazione. Ci si ricorderà, a questo proposito, le lunghe discussioni nate attorno ai differenti cicli di omologazione delle vetture immatricolate (ciclo WLTP e ciclo NEDC) che avrebbero quale conseguenza una disparità di trattamento svantaggiosa per le auto più moderne e, quindi, normalmente più ecologiche. Qualora non venisse adottata una modifica, dal 2024, entrerebbe in vigore la formula conforme che enfatizzerà gli effetti negativi citati.

Come si è proceduto
Il compito di individuare una nuova formula per il calcolo dell’imposta di circolazione per il 2024 e per gli anni successivi è stato affidato a uno speciale gruppo di lavoro. A questi professionisti del settore è stato chiesto di elaborare una formula che rispettasse i principi (in particolare ecologici e di competenza) proposti con l’iniziativa popolare generica. Inoltre, si è chiesto che nel suo complesso l’imposta fosse equa per gli automobilisti. Sempre basandosi sullo spirito dell’iniziativa, con la nuova formula si doveva garantire anche la copertura dei costi per il mantenimento dell’infrastruttura stradale per un ammontare indicato nell’opuscolo informativo che accompagnava il voto popolare di 91,5 milioni di franchi per il 2024. Al tavolo tecnico si sono seduti, coordinati dai responsabili della Sezione della circolazione del Dipartimento delle istituzioni, rappresentanti di UPSA (Unione professionale svizzera dell’automobile, sezione Ticino), TCS, ACS, CarrosserieSuisse (Ticino) e della Divisione dell’ambiente del Dipartimento del territorio. Gli approfondimenti hanno portato a elaborare una formula che garantisce un’effettiva e concreta correttezza del sistema di calcolo, nel rispetto della volontà popolare espressa lo scorso ottobre, senza modificare il risultato complessivo del gettito, ma assicurando la dovuta parità di trattamento.

Tra i vantaggi della proposta si possono in particolare evidenziare i seguenti punti:

  • La formula si basa su valori caratteristici che non rischiano di variare nel tempo, come invece fu il caso per i cicli di omologazione con la “formula 2023”.
  • A veicoli con caratteristiche simili vengono applicate imposte di circolazione coerenti e analoghe.
  • Viene considerato il fattore CO2 legato al vettore energetico, così da debitamente rispettare la volontà espressa dal popolo in occasione della votazione del 30 ottobre 2022.
  • Si tratta di una formula facile da calcolare (senza esponente) e senza cifre o fattori di calcolo aleatori.

Con il messaggio sulla modifica della Legge sulle imposte e tasse di circolazione dei veicoli a motore il Consiglio di Stato propone nello stesso tempo al Gran Consiglio di respingere l’iniziativa parlamentare elaborata del 22 maggio 2023 (dei deputati del Gruppo il Centro + Giovani del Centro Fiorenzo Dadò e Marco Passalia). La proposta chiede di mantenere a tempo indeterminato il regime di deroga fissato nell’art. 11 cpv. 3 del decreto legislativo urgente del 15 dicembre 2022. Tale iniziativa propone in sostanza di prorogare la moratoria inserita nel citato decreto per i possessori di veicoli immatricolati prima del 1. gennaio 2009, “al fine di tutelare in particolare le persone anziane e delle fasce più deboli della popolazione che fanno fatica a cambiare l’automobile”.

Come detto, però, l’articolo che si vuole modificare con l’iniziativa decadrà il 31 dicembre 2023, poiché introdotto a titolo provvisorio dal Gran Consiglio con il Decreto legislativo urgente del 15 dicembre 2023. Non avrà quindi alcuna validità a partire dal 2024. A mente del Consiglio di Stato la nuova formula di calcolo assicura la parità di trattamento tra tutti i detentori di veicoli, tiene conto dell’iniziativa votata dal popolo il 22 ottobre 2022, permette di far fronte ai costi di costruzione e manutenzione delle strade in Ticino e tutela anche i possessori di veicoli ante 2009 e le persone anziane e le fasce più deboli della popolazione che fanno fatica a cambiare l’automobile.