Immigrazione di massa: Gobbi a Berna per difendere le ragioni del sì dei ticinesi

Immigrazione di massa: Gobbi a Berna per difendere le ragioni del sì dei ticinesi

Attuazione dell’iniziativa «Contro l’immigrazione di massa». Il Consigliere di Stato Norman Gobbi ha partecipato oggi pomeriggio a Berna a una seduta della Commissione istituzioni politiche del Consiglio Nazionale (CIP-N), nell’ambito dei lavori di attuazione del nuovo articolo costituzionale 121a, legato alla votazione popolare del 9 febbraio scorso sull’iniziativa «Contro l’immigrazione di massa». Alla riunione erano invitati i Cantoni Ginevra, Vaud e Ticino, un rappresentante della Conferenza dei Governi cantonali e alcuni esperti esterni all’Amministrazione federale.

Intervenendo a nome del Consiglio di Stato, il direttore del Dipartimento istituzioni ha riassunto la posizione del Canton Ticino sull’argomento, sottolineando in particolare:

  • le ragioni del massiccio sostegno dei cittadini ticinesi all’iniziativa votata il 9 febbraio, da ricondurre in particolare alla forti pressioni alle quali è attualmente confrontata l’economia cantonale e il mercato del lavoro;

  • la necessità che il nuovo articolo costituzionale regoli non solo l’immigrazione, ma anche l’accesso al mercato del lavoro, con misure concrete che tutelino la popolazione residente dalle distorsioni create dall’afflusso massiccio di frontalieri e dalla presenza incontrollata di padroncini e distaccati;

  • il fatto che in Svizzera non esista un mercato del lavoro unico, ma vari sistemi regionali; da qui, l’esigenza di un approccio d’attuazione improntato il più possibile ai principi del federalismo, che accordi un ampio margine di manovra ai Cantoni e permetta così di considerare le realtà ed esigenze delle diverse parti del Paese;
  • le leve di natura fiscale che potrebbero contribuire a raggiungere gli obiettivi perseguiti dal nuovo articolo costituzionale 121a. In particolare, l’attenzione della CIP-N è stata attirata sui negoziati in ambito fiscale ed economico in corso con l’Italia: l’abolizione del trattamento fiscale privilegiato dei frontalieri nel loro Stato di residenza potrebbe infatti contribuire in maniera determinante a ridurre la pressione salariale oggi esercitata da questa categoria di lavoratori sul mercato del lavoro ticinese.

Il Consiglio federale il 20 giugno scorso ha approvato un concetto d’attuazione del nuovo articolo costituzionale. Su questa base è ora in elaborazione un avamprogetto di legge. La procedura di consultazione di questo progetto è attesa entro la fine dell’anno. 

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