La fiducia nelle autorità aiuta a contrastare la violenza domestica

La fiducia nelle autorità aiuta a contrastare la violenza domestica

“L’impegno del DI per arginare l’odioso fenomeno”

Sono tante le misure che negli ultimi anni sono state adottate a livello cantonale per rispondere in modo concreto ed efficace al fenomeno della violenza domestica. Dodici mesi fa il Governo ha presentato il Piano d’azione cantonale. A distanza di un anno è invece stato approvato l’aggiornamento di questo piano, che dà ancora più slancio al lavoro di molte persone. Una settimana intensa anche per il Consigliere di Stato Norman Gobbi su questo fronte. “È positivo constatare che sia a livello federale, sia a livello cantonale si sta facendo molto e in maniera coordinata per affrontare al meglio la violenza domestica, un fenomeno che ha ripercussioni gravi a livello sociale. Un fenomeno che non deve più essere confinato all’interno delle quattro mura domestiche e rimanere una questione solo di natura privata. Lunedì ho partecipato a Berna a un incontro con la consigliere federale Karin Keller-Sutter, portando la voce anche delle mie colleghe e colleghi direttori dei Dipartimenti di giustizia e polizia. In quell’ambito si è evidenziato come la fiducia delle vittime nelle forze dell’ordine e nei tribunali sia un elemento chiave nella lotta alla violenza domestica. Vi è in atto una revisione del diritto penale, ma sono necessarie ulteriori misure per rafforzare questa fiducia. È quanto abbiamo fatto e stiamo facendo a livello cantonale, seguendo proprio queste indicazioni che giungono dalla Confederazione e che sono contenute anche nel nostro Piano d’azione cantonale”, afferma il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi.
“Noi sappiamo – continua Norman Gobbi – che il numero di denunce non rispecchia il numero degli atti di violenza nell’ambito della coppia, all’interno della famiglia. I legami di carattere affettivo in questo contesto sono molto stretti, così come la volontà di protezione dei figli, ma anche la pressione di forme di ricatti. Tutto questo impedisce spesso di rivolgersi all’autorità, nascondendo in taluni casi l’effettiva portata del problema anche quando vi è un intervento dei nostri agenti. In questo senso più alta è la fiducia che la vittima ha nei confronti dell’autorità più efficace può essere una presa a carico. Per raggiungere questo obiettivo un lavoro importante viene fatto, per esempio, all’interno della Polizia cantonale. Su due assi paralleli: da una parte la costituzione di un gruppo di specialisti che in modo approfondito affrontano la tematica; dall’altra parte l’inserimento di specifici moduli formativi per tutti gli aspiranti agenti durante la scuola e nel corso della carriera. Ciò permette a tutti gli agenti che lavorano al fronte quando sono chiamati a intervenire di avere il giusto approccio, le necessarie competenze e conoscenze”, sottolinea il Consigliere di Stato Norman Gobbi, che lancia un ulteriore messaggio: “Chi è vittima deve sapere che le istituzioni ci sono, così come ci sono molte associazioni che operano sul terreno. Ci sono e possono proteggere e prendersi carico di chi subisce la violenza, ma sono pure in grado di fermare gli autori”.