“La giustizia è proprio il mio ambito”

“La giustizia è proprio il mio ambito”

Intervista alla prima ufficiale della polizia cantonale ticinese: la 44enne Bernadette Rüegsegger di Airolo

La parità tra i sessi di recente in Ticino ha fatto un ulteriore passo avanti. Il Consiglio di Stato la scorsa settimana ha nominato la prima donna ufficiale della polizia cantonale le cui radici vengono fatte risalire alla compagnia di linea istituita nel 1804, l’anno dopo la nascita del cantone. In 219 anni di storia il corpo non aveva mai avuto un graduato donna anche se dal 1987, quando entrarono in servizio le prime agenti femminili in divisa, il numero delle donne è in crescita.

L’onore di rompere il ghiaccio ed aprire una nuova via è toccato a Bernadette Rüegsegger. Classe 1979, nata e cresciuta ad Airolo, madre di due figli, è laureata in diritto all’università di Zurigo, ha conseguito il brevetto di avvocato e anche un master in advanced studies in Forensics alla Hochschule di Lucerna. Alla RSI non nasconde la sua emozione e sua gioia per essere stata scelta quale nuova responsabile dei servizi generali della polizia cantonale dopo essere stata per cinque anni funzionario dirigente a capo del Servizio giuridico. Assumerà la nuova funzione con il grado di capitano.

Un’emozione personale, ma non solo, perché Bernadette Rüegsegger è cosciente che la sua nomina è stata straordinaria per la realtà ticinese. Il fatto che sia una donna ha suscitato scalpore. “Spero che anche le donne lo prendano un po’ da esempio e spero di essere un po’ di ispirazione perché con la competenza e con il lavoro si può arrivare”, afferma, consapevole che il suo nome resterà legato alla rottura di un altro soffitto di cristallo in seno alla PolTI. “Personalmente non ho mai trovato ostacoli, ma forse ho anche già cominciato come funzionaria dirigente, quindi ad un altro livello – spiega -. Ho trovato delle ottime collaborazioni, delle menti aperte. Posso immaginarmi che, magari nei livelli più bassi, sia più difficile e che ci sia ancora una cultura maschile, un po’ più chiusa. Però vorrei anche dire che c’è un’apertura che, man mano, si sta sviluppando. Come donne in polizia siamo al 13,5%. È un processo lento, però è un processo in atto”.

Il suo percorso professionale è stato quasi interamente legato all’attività inquirente. Ma non in polizia. Nel 2009 è entrata alle dipendenze del ministero pubblico di Zürich-Limmat in veste di segretaria giudiziaria e assistente procuratrice. Poi, nel 2011, è diventata procuratrice pubblica alla Procura di Winterthur. Nel 2014 è diventata procuratrice pubblica del canton Zurigo. “La mia passione è il diritto penale, il perseguimento penale – afferma senza tentennamenti -. La giustizia è proprio il mio ambito. L’ho sempre sentita mia fin dagli studi”.

La carriera in magistratura a Zurigo nel corso degli anni l’ha portata ad avere stretti contatti con la polizia dove è approdata dopo aver deciso di far rientro in Ticino. Un percorso quasi naturale, anche perché Oltralpe la vicinanza tra agenti e magistrati è maggiore e le carriere molto permeabili. “La collaborazione tra polizia e ministero è molto più stretta – spiega Bernadette Rüegsegger ripensando agli anni a Zurigo -. Tantissimi ufficiali di polizia e comandanti di polizia sono stati procuratori pubblici. C’è questa permeabilità di andare dalla polizia al ministero e indietro, come giuristi”.

Una formazione che ha portato Bernadette Rüegsegger ad essere procuratrice, capo del Servizio giuridico e poi la prima donna ufficiale della polizia del canton Ticino: la capitano Rüegsegger.

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Da www.rsi.ch/news