La pandemia non ha rallentato il cantiere del Centro per i TIR

La pandemia non ha rallentato il cantiere del Centro per i TIR

Rispettati i tempi di realizzazione dell’opera da 250 milioni di franchi: sarà pronta a fine 2022 Il focus è ora sulla costruzione dei tre edifici per le attività – Intanto ecco il bando per gli interventi conclusivi

Non c’è pandemia che tenga, per fortuna, per il cantiere del Centro di controllo dei veicoli pesanti (CCVP) sul sedime dell’ex Monteforno a Giornico. Dopo la simbolica posa della prima pietra dello scorso 2 ottobre, i lavori proseguono spediti nel rispetto della tempistica. Ciò significa che la struttura, di cui si parla da oltre quindici anni, verrà inaugurata a fine 2022 dopo quattro anni di cantiere (le opere preliminari erano iniziate nel 2018) ed un investimento di 250 milioni di franchi. Prima della messa in esercizio vera e propria vi sarà una fase di test com’è prassi quando si ha a che fare con realizzazioni di una simile portata che comprendono pure un’importante parte tecnologica.

Una cinquantina di agenti
Dopo gli interventi fuori carreggiata degli scorsi mesi, come vengono definitiin gergo, che hanno riguardato le bretelle e i sottopassi nonché altre misure come il recupero dei materiali di scavo ed il risanamento dei terreni, adesso il focus è sulla costruzione dei tre edifici (per il triage e le pratiche amministrative, per il controllo approfondito e per il deposito/sequestro) dell’area di dosaggioe stoccaggio, una delle 13 che la Confederazione sta edificando. Il CCVP, ricordiamo, darà lavoro ad una cinquantina fra agenti della Polizia cantonale (che si occuperà della gestione del centro) ed assistenti e garantirà maggiore sicurezza per gli automobilisti in transito sull’A2. L’Area TIR sarà connessa direttamente all’autostrada grazie ad uno svincolo. Le autorità comunali nutrono la grande speranza di poter rilanciare l’intero comparto e favorire l’insediamento di nuove aziende più che mai indispensabili per lo sviluppo socioeconomico della bassa Leventina. Interessata, non va scordato, dal progetto di aggregazione fra Bodio, Giornico, Personico e Pollegio; la votazione consultiva è in agenda il 13 febbraio 2022.

Smantellamenti e sistemazioni
L’attenzione, tuttavia, è già rivolta a quando la struttura sarà realtà (o quasi). È infatti appena stato pubblicato il bando di concorso, da parte dell’Ufficio federale delle strade, per i cosiddetti smantellamenti e sistemazioni finali. Di cosa si tratta? Per farla breve sono gli interventi che verranno eseguiti parallelamente alla messa in esercizio del CCVP (o poco prima) e negli anni seguenti. La durata del contratto d’appalto va dal febbraio 2022 a fine 2026. Il mansionario comprende, ad esempio, la gestione delle superfici verdi e la lotta alle neofite invasive (circa 100.000 metri quadrati); i movimenti di terra e le sistemazioni morfologiche; la fornitura di terre e la ricostruzione di fondi agricoli; la piantagione di alberi e arbusti per complessivi 15.000 esemplari.
Le offerte vanno presentate entro il 21 settembre prossimo. È ammesso il consorzio, così come il ricorso a subappaltatori però al massimo per il 50% delle prestazioni.

 

Prospettive

Un ampio comparto che cerca il rilancio
Polo di sviluppo economico
Il comparto che prende il nome dell’ex Monteforno (la storica acciaieria chiusa nel 1994) si sta delineando. L’area è un Polo di sviluppo economico del Piano direttore cantonale. Come riferivamo lo scorso 15 giugno, il rilancio procede su due binari paralleli. Il primo è quello gestionale-economico; l’altro è quello legato agli aspetti pianificatori. Si sognano nuovi insediamenti, ma prima occorre stabilire la governance.

Articolo pubblicato nell’edizione di venerdì 30 luglio 2021 del Corriere del Ticino