La riforma delle ARP è un passo storico

La riforma delle ARP è un passo storico

Con la votazione cantonale del 30 ottobre le cittadine e i cittadini ticinesi potranno contribuire a migliorare l’intervento dello Stato nei confronti di persone, minori e adulti, bisognosi di protezione. Un passo per una società migliore, che si inserisce in un contesto sempre più delicato e complesso in cui soprattutto gli individui più fragili e deboli si trovano confrontati. Sono queste le finalità a cui mira la creazione delle future Preture di protezione, che andranno a sostituire le attuali sedici Autorità regionali di protezione.
Il 21 giugno scorso con una decisione unanime il Gran Consiglio ha dato avvio a una riforma storica e tra le più importanti per il Ticino. Una riforma, come detto, che vuole proteggere meglio un segmento di persone fragili, che vivono un momento di grave difficoltà. La riforma proposta dal Dipartimento delle istituzioni, e per esso dalla Divisione della giustizia, è il risultato di una serie di riflessioni svolte sull’arco di sei anni condotte assieme a tutti i partner toccati dalla tematica.
Sono stati coinvolti i Comuni, in primis, che sino a oggi hanno la responsabilità primaria nella gestione delle attuali Autorità regionali di protezione (ARP), già conosciute come Delegazioni tutorie comunali o Commissioni tutorie regionali. Nello stesso tempo hanno partecipato anche tanti enti para pubblici e privati, nonché tutte le associazioni che si occupano di assistere, di seguire e di aiutare persone in difficoltà. Il risultato ottenuto – ossia la proposta di creare le nuove Preture di protezione presenti sul territorio, come le Preture civili, considerate le Autorità giudiziarie più vicine al cittadino con le Giudicature di pace – è stato posto in consultazione a non meno di 200 attori della società civile. Le osservazioni ricevute sono confluite nella riforma contenuta in un messaggio licenziato dal Consiglio di Stato e come detto, accolto nei suoi principi cardine all’unanimità
dal Parlamento.
Per procedere alla riforma e passare dalle ARP alle Preture di protezione, ossia da un’autorità amministrativa a un’autorità giudiziaria, occorre modificare la Costituzione cantonale; da qui la chiamata alle urne del 30 ottobre. Le Preture di protezione saranno composte da un maggior numero di specialisti, così come vuole il diritto federale. Non soltanto giuristi, ma professionisti nell’ambito del lavoro sociale, della pedagogia e psicologia, e nel campo medico. Vi sarà così un miglioramento con misure di protezione, più adeguate all’esigenze della persona. Misure che vanno dalle curatele alle tutele, dalla regolamentazione del diritto di visita alla privazione dell’autorità parentale, sino a giungere a collocamenti in istituti per minorenni.
Interventi che toccano la sfera della libertà individuale: per questo ogni decisione deve essere il risultato di un processo decisionale che coinvolge specialisti attivi in più discipline. Il mio invito è rivolto a tutte le ticinesi e a tutti i ticinesi: partecipate al voto cantonale del 30 ottobre e sostenete in modo convinto il cambiamento della nostra Costituzione a favore della creazione delle nuove Preture di protezione.

Opinione pubblicata nell’edizione di venerdì14 ottobre 2022 del Corriere del Ticino