“Le scelte giuste ci proteggono”

“Le scelte giuste ci proteggono”

Da www.rsi.ch/news

https://www.rsi.ch/news/ticino-e-grigioni-e-insubria/Le-scelte-giuste-ci-proteggono-13535845.html

È lo slogan della nuova campagna lanciata mercoledì dal Governo ticinese. “Limitare il numero di contatti personali”. E Merlani nel video spiega come si mette la mascherina

“Evitare un nuovo lockdown” è lo scopo della nuova campagna di sensibilizzazione presentata oggi dal Consiglio di Stato. Una campagna dallo slogan “Le scelte giuste ci proteggono”, in cui è stata sottolineata l’importanza della limitazione dei contatti personali, oltre al rispetto delle regole di igiene personale e di distanziamento. Non cambia tuttavia il colore della campagna di sensibilizzazione, che resta arancione: “Non siamo ancora in una fase rossa, manteniamo la calma, la situazione è sotto controllo, ma ci preoccupa”, ha dichiarato Norman Gobbi. “L’obiettivo è di mantenere la situazione sanitaria sotto controllo e salvaguardare la vita e la libertà delle cittadine e dei cittadini. Siamo pronti a compiere nuovi passi se dovesse essere necessario”, ha proseguito il capo del Governo ticinese.

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Da www.tio.ch

«Scegliamo con chi avere contatti stretti»
Oggi nel nostro cantone sono stati segnalati altri 255 casi. Negli ospedali sono ricoverate 35 persone
Le autorità cantonali hanno fatto il punto della situazione sull’andamento della pandemia in Ticino. Lanciata una nuova campagna: «Le scelte giuste ci proteggono»

La seconda ondata di coronavirus è arrivata. Anche in Ticino. Oggi nel nostro cantone le autorità sanitarie cantonali hanno segnalato 255 nuovi casi accertati (sono praticamente raddoppiati rispetto al giorno precedente). E nelle strutture sanitarie ticinesi sono attualmente ricoverate 35 persone.
Ora è quindi più importante che mai: «Le scelte giuste ci proteggono» ha esordito oggi in conferenza stampa il presidente del Consiglio di Stato, Norman Gobbi, lanciando la nuova campagna di prevenzione del Cantone. Una campagna che invita non solo al rispetto delle raccomandazioni igieniche e di distanziamento, ma che pone l’accento sull’importanza di limitare il numero quotidiano di contatti personali per contribuire a evitare la diffusione incontrollata del virus sul nostro territorio. Questo sia per salvaguardare la salute della popolazione sia per evitare un nuovo lockdown, «che non sarebbe sostenibile».

Gli ospedali sono pronti
 – Anche il consigliere di Stato Raffaele De Rosa, direttore del DSS, ha fatto un appello alla responsabilità individuale. «Quanto la curva dei nuovi contagi sarà alta, dipende da noi e dai nostri comportamenti». Si parla anche di rinunce necessarie, per «rallentare la velocità dei contagi». In ogni caso, ha assicurato, le strutture ospedaliere ticinesi sono pronte: se necessario saranno creati poco più di duecento posti letto acuti alla Carità di Locarno e alla Clinica Luganese Moncucco (così com’era già avvenuto durante la prima ondata pandemica della scorsa primavera, ndr).

La scuola? «Non è un luogo di contagio» 
– Lo scorso 31 agosto circa 50’000 allievi sono tornati nelle aule scolastiche. E proprio la scuola è a più riprese al centro delle discussioni relative alla pandemia. Ma – lo ha detto Manuele Bertoli, direttore del DECS – le lezioni in presenza sono fondamentali. E interromperle avrebbe «conseguenze drammatiche» per molti allievi. Fatto sta che «oggi la scuola non è un luogo di contagio», come ha assicurato il consigliere di Stato. «I piani di protezione nelle scuole sono stati messi in atto e funzionano. I numeri sono sotto controllo. Su 50’000 allievi, i casi positivi nelle scuole sono sotto la decina. E non ci risultano casi di ragazzi ospedalizzati o che vadano al di là del normale decorso». Per ora non si parla di un obbligo di mascherina alle scuole medie. «Il virus arriva da fuori».

I contatti vanno ridotti
 – Nelle ultime ventiquattro ore in Ticino sono stati registrati 255 nuovi contagi, con poco meno di mille test. Il tasso di positività che si aggira attorno al 22%, ha spiegato il medico cantonale Giorgio Merlani. E si osserva un aumento delle persone che vengono contagiate da un singolo caso positivo: se durante l’estate si parlava di un valore che era attorno all’1, ora si è saliti a 1,6-1,8. Quindi dieci persone ne contagiano 16-18. L’invito del medico cantonale – sulla scia della nuova campagna di sensibilizzazione – è di fare le scelte giuste, scegliendo con quante persone avere contatti stretti e con quale frequenza incontrarle. L’aumento della vita sociale mette infatti sotto pressione il contact tracing, che proprio in questi giorni in Ticino viene rinforzato per evitare ritardi.

https://www.tio.ch/ticino/attualita/1469472/cantone-casi-contatti-allievi-ospedali

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Da www.ticinonews.ch

“Le scelte giuste ci proteggono”
Nessuna nuova misura anti-Covid da Palazzo delle Orsoline. Presentata la nuova campagna di sensibilizzazione e l’ennesimo appello alla responsabilità individuale.
Gobbi: “Non siamo ancora in una fase rossa”, De Rosa: “Tasso di positività ci preoccupa”, Merlani: “Evoluzione non piacevole”

https://www.ticinonews.ch/ticino/le-scelte-giuste-ci-proteggono-NE3336078
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Da www.cdt.ch

«La situazione è preoccupante ma non fuori controllo»

Gobbi: «Al momento le partite non sono un problema»

Il primo a prendere la parola è stato il presidente del Governo Norman Gobbi: «Le scelte giuste ci proteggono è il nuovo messaggio lanciato oggi. Cambia il messaggio ma le priorità restano le stesse, salvaguardare la popolazione ed evitare un secondo lockdown. Non siamo ancora in una fase rossa ma l’evoluzione dei contagi ci preoccupa». «La situazione – ha precisato – non è comunque fuori controllo». «Bisogna tenere a mente che le misure non hanno un effetto immediato, ma solo nelle settimane successive alla loro introduzione. Valutiamo la tendenza e manteniamo la calma. Il Governo è comunque pronto a compiere nuovi passi», ha spiegato Gobbi. Nell’amministrazione cantonale sono state introdotte due misure: le mascherine e il telelavoro (da ieri e fino al 15 novembre). In generale, il Governo ribadisce l’importanza dei piani di protezione: «Al momento non abbiamo segnali che le partite rappresentino un problema, non dobbiamo però abbassare la guardia». «La Svizzera ha superato bene la prima fase pandemica proprio perché ha potuto contare sul federalismo», ha sottolineato Gobbi. «Non dobbiamo quindi dare credito a chi in questo momento cerca di minare questo principio: ogni cantone ha le sue peculiarità e nelle sue competenze prende delle decisioni».

https://www.cdt.ch/ticino/la-situazione-e-preoccupante-ma-non-fuori-controllo-AE3336561?_sid=iTsijLhC