Lugano proposta come luogo per la conferenza ministeriale dell’OSCE

Lugano proposta come luogo per la conferenza ministeriale dell’OSCE

Comunicato stampa DFAE

Il consigliere federale Ignazio Cassis è stato accolto oggi dal Consiglio di Stato ticinese in corpore, che ha scelto come luogo del regolare dialogo politico l’azienda agraria cantonale di Mezzana, che quest’anno celebra il suo 110º anniversario. Al centro delle discussioni vi erano temi di interesse comune, come la promozione dell’italianità e le relazioni transfrontaliere, ma anche di carattere più internazionale, come i rapporti con l’UE o le sfide geopolitiche attuali. Il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha inoltre informato il Governo cantonale dell’intenzione di tenere a Lugano la conferenza ministeriale dell’OSCE.

Nel 2026 la Svizzera presiederà per la terza volta l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE). Nella sua seduta del 21 maggio 2025 il Consiglio federale ha adottato le priorità per la presidenza svizzera e ha approvato il budget supplementare legato all’organizzazione e alla sicurezza della conferenza ministeriale dell’OSCE. Il Paese di presidenza ha infatti il compito di organizzare una volta l’anno un incontro a livello ministeriale dei 57 Stati membri. Il consigliere federale ha confermato oggi alle autorità cantonali l’intenzione del DFAE di tenere questo evento a Lugano a inizio dicembre 2026. Sia le autorità cantonali che quelle della città di Lugano sono state consultate a questo proposito. «Il Canton Ticino sarà nuovamente teatro di un importante evento internazionale, dopo la Ukraine Recovery Conference (URC) del 2022. Ciò permetterà beneficiare dell’esperienza acquisita con la preparazione della URC, di valorizzare la Svizzera italiana e di sottolineare la capacità svizzera di far convivere in maniera pacifica lingue e culture diverse. Un esempio significativo, in particolare nella situazione geopolitica attuale», ha affermato Ignazio Cassis.
L’incontro con il Consiglio di Stato è stato anche l’occasione per fare il punto sull’attualità internazionale, in particolare per quanto concerne le relazioni con l’Unione europea e i colloqui in corso con gli Stati Uniti in merito ai dazi doganali.

Promozione dell’italianità e relazioni transfrontaliere all’ordine del giorno
Durante lo scambio fra il capo del DFAE e il Consiglio di Stato del Canton Ticino sono poi state affrontate tematiche di interesse comune, come la promozione dell’italianità, del plurilinguismo e della coesione nazionale. Si è discusso in particolare dell’aiuto supplementare che la Confederazione intende attribuire alle regioni colpite dal maltempo in Ticino, Grigioni e Vallese. Si è poi fatto il punto sulla presenza di italofoni in gremi parastatali e commissioni extraparlamentari, nonché sul progetto Piccolo Erasmus che permette scambi di alcuni mesi tra collaboratori e collaboratrici dell’amministrazione federale e quella cantonale, e viceversa.
Il capo del DFAE ha poi illustrato la decisione di riprendere la gestione di Palazzo Trevisan a Venezia, e di sviluppare così una piattaforma che oltre alla cultura integrerà nuove attività nei settori dell’innovazione, della ricerca e della sostenibilità. È stata salutata la volontà del Canton Ticino di prendere parte a questo progetto, che permetterà di promuovere anche protagonisti della Svizzera italiana, e di rafforzare ulteriormente la fitta rete di relazioni fra Svizzera e Italia.
L’incontro ha anche permesso di approfondire tematiche che riguardano proprio i rapporti con l’Italia. È stata evidenziata la dinamica positiva degli ultimi anni, in cui sono stati raggiunti numerosi accordi, come ad esempio l’intesa riguardante i servizi di trasporto regolari transfrontalieri con autobus, siglata lo scorso ottobre con Roma. È poi stato tematizzato il Dialogo transfrontaliero italo-svizzero, che dal 2006 riunisce in una piattaforma di discussione attori regionali e statali e il cui incontro annuale si è tenuto proprio oggi a Poschiavo, e il previsto 30° anniversario della Regio Insubrica, un’area di cooperazione transfrontaliera tra Lombardia, Piemonte e Ticino.