Montagne sicure: partita la stagione estiva 2023

Montagne sicure: partita la stagione estiva 2023

Lupi e fulmini nuovi temi d’interesse

Il progetto di prevenzione Montagne sicure promosso dal Dipartimento delle istituzioni entra quest’anno nella quinta stagione estiva. Abbiamo chiesto al Consigliere di Stato Norman Gobbi una sua opinione sui primi cinque anni di questa importante campagna di sensibilizzazione. “Il progetto è stato presentato nel mese di dicembre del 2018 e il motivo scatenante, in aggiunta ai già esistenti Strade sicure e Acque sicure, è da associare ai numerosi incidenti che avevano contraddistinto la stagione estiva di quell’anno. Allora mi era sembrato più che opportuno e necessario intervenire con un’attività di sensibilizzazione pensata per chi frequenta la montagna d’estate, ma anche durante l’inverno, per escursioni o attività sportive. Soprattutto rivolta a coloro che lo fanno soltanto occasionalmente e senza specifiche competenze settoriali”, afferma il Consigliere di Stato Norman Gobbi. I risultati raggiunti come li giudica? “Direi che stabilire l’influsso di una campagna sul numero di infortuni e incidenti mortali è difficile. È piuttosto l’unione d’intenti che può creare un importante fronte comune a favore della prevenzione e questo negli anni si è realizzato e verosimilmente ha contribuito a contenere il numero in un periodo in cui l’interesse per la montagna è sensibilmente cresciuto. Oggi il progetto, rivisto a livello organizzativo con la creazione di una commissione e due sottocommissioni tecniche stagionali, può avvalersi dell’aiuto di molti professionisti del settore alpino, di quello della prevenzione e pure di realtà nazionali come Rega e Meteo Svizzera, senza dimenticare TicinoSentieri che proprio quest’anno festeggia i trent’anni di attività e a cui vanno i miei auguri per il traguardo raggiunto”. Ci sono comunque stati dei morti, anche la scorsa estate. “L’imponderabile non possiamo azzerarlo, ma ridurlo sì. Spesso gli incidenti purtroppo mortali sono avvenuti in alta quota e hanno coinvolto persone esperte e preparate: nella quasi totalità dei casi legati a fatalità”. E qual è il ruolo di tutti questi partner? “Il loro supporto è importante per le competenze che portano al progetto, ma pure per i canali di comunicazione che mettono a disposizione per la diffusione dei messaggi di prevenzione, rendendo l’azione sempre più capillare sul territorio cantonale“. Per quest’estate sono previsti nuovi temi? “Negli anni abbiamo aggiornato e integrato nuove tematiche secondo necessità. Lo scorso anno era stato il caso per gli appassionati di MTB (e di E-Bike) e la problematica delle vacche nutrici e dei cani di protezione delle greggi, mentre ora le novità riguardano le regole di comportamento nel caso di incontri ravvicinati con il lupo, rispettivamente la gestione della situazione quando si è sorpresi dai fulmini”. E le modalità comunicative quali saranno? “Oltre ai classici supporti cartacei (la nuova edizione del libretto “Consigli per una montagna sicura” scaricabile dal sito internet www.montagnesicure.ch o il formato cartaceo ottenibile scrivendo all’indirizzo di posta elettronica di-montagnesicure@ti.ch,ndr) e multimediali, si predilige molto l’attività sul terreno e quindi, come già in passato, verranno organizzati eventi di sensibilizzazione con degli esperti. Ricordo pure la piattaforma social Ticino sicuro (Facebook e Instagram) che ingloba i messaggi di prevenzione di Montagne sicure, ma pure degli altri cinque progetti (Strade sicure, Acque sicure, Cyber sicuro, Stop radicalizzazione e Stop. Violenza domestica) per una prevenzione a 360°”, conclude il Consigliere di Stato Norman Gobbi.

Articolo pubblicato nell’edizione di domenica 23 giugno 2023 de Il Mattino della domenica