NO al «Service Citoyen»: l’Alleanza Sicurezza Svizzera lancia la campagna contro l’obbligo di servizio civico

NO al «Service Citoyen»: l’Alleanza Sicurezza Svizzera lancia la campagna contro l’obbligo di servizio civico

Comunicato stampa Alleanza Sicurezza Svizzera

Il 30 novembre 2025 la Svizzera voterà sull’iniziativa «Service Citoyen». Se accolta, tutte le cittadine e i cittadini svizzeri sarebbero obbligati a prestare il servizio civico. Ciò rappresenta un’ingerenza massiccia nella libertà personale delle persone. All’economia verrebbero sottratte forze lavoro urgentemente necessarie. Inoltre, il conflitto tra servizio militare e civile verrebbe ulteriormente acuito. L’iniziativa non risolve alcun problema – ne crea soltanto di nuovi. Per questo motivo l’Alleanza Sicurezza Svizzera ha deciso di sostenere il NO coordinerà le forze del fronte contrario per la campagna contro l’imposizione di prestare servizio civico.
 
Chi paga, se tutti prestano servizio e non lavorano?
L’iniziativa «Service Citoyen» prevede che tutte le cittadine e i cittadini svizzeri prestino un servizio civico a spese dello Stato. Ogni anno verrebbero sottratte al mondo del lavoro circa 70’000 persone – il doppio rispetto ad oggi. Ciò comporterebbe costi da finanziare tramite le imposte o tramite l’indennità di perdita di guadagno, oppure da compensare con tagli altrove. In concreto, i costi dell’indennità di perdita di guadagno aumenterebbero di circa 800 milioni di franchi all’anno, quelli dell’assicurazione militare di circa 160 milioni. A questi si aggiungono i costi indiretti per le imprese, derivanti dall’assenza del personale obbligato al servizio, nonché il carico supplementare per i dipendenti che dovrebbero sopperire alla mancanza di forza lavoro.
  
Il conflitto tra servizio militare e civile viene inasprito
Con l’obbligo di prestare servizio civico, benché aumenti il numero di reclutamenti, l’esercito e la protezione civile verrebbero indeboliti in modo significativo. «Gli organi di sicurezza veri e propri perdono importanti forze operative, poiché le persone in servizio verrebbero impiegate anche in settori senza alcun legame con la sicurezza», afferma il consigliere nazionale Reto Nause, presidente dell’Alleanza Sicurezza Svizzera. «Occorre leggere con attenzione il testo dell’iniziativa ed essere attenti il 30 novembre. Con questo obbligo di servizio civico non si risolve nessun problema. Non quello della disponibilità effettiva dell’esercito svizzero. Non il conflitto tra servizio civile e militare. Si mette soltanto a rischio la sicurezza del nostro Paese.»
Il sistema di milizia e l’obbligo generale di leva sono principi collaudati della difesa nazionale svizzera e, oltre a ciò, elementi fondamentali della concezione di Stato propria del nostro Paese. Essi costituiscono la condizione necessaria per alimentare l’esercito e garantire l’adempimento del mandato di difesa. Per questo l’Alleanza Sicurezza Svizzera ha deciso di sostenere il NO e ora coordina le forze del fronte contrario nella campagna contro l’obbligo di servizio civico.