Polveroni, sensazionalismo e difesa dello stato di diritto

Polveroni, sensazionalismo e difesa dello stato di diritto

Gobbi: “Intanto la Polizia è l’istituzione che gode della maggiore credibilità tra gli svizzeri”

Mancanza di fiducia nelle istituzioni, perdita di credibilità: su questi due elementi fa leva una certa sinistra, grazie a gratuite campagne che alcuni media propinano all’opinione pubblica. Lo vediamo nelle ultime settimane a seguito delle manifestazioni dei Molinari e del conseguente intervento delle autorità. “Se si hanno a cuore le istituzioni occorre rimanere il più possibile oggettivi, avere buon senso e rispettare i principi fondanti del nostro stato di diritto”, afferma il Consigliere di Stato Norman Gobbi. “Dire per esempio che la Polizia non gode di credibilità è un’accusa gratuita, perché i dati dicono tutt’altro. Questa settimana è stato pubblicato lo studio annuale edito dall’Accademia militare (ACMIL) e dal Center for Security Studies (CSS) del Politecnico federale di Zurigo. Questo studio condotto in tutta la Svizzera dall’istituto LINK di Zurigo fa emergere una realtà che testimonia la grande fiducia degli svizzeri nelle istituzioni. E l’istituzione che gode del maggior apprezzamento da parte della popolazione è proprio la Polizia, che supera per la fiducia che vi si ripone, il settore della scienza e i tribunali. La politica viene ancora dopo, mentre i mass media sono in coda al gruppo. Sono dati oggettivi su cui mi piacerebbe che anche i media si chinassero, invece di parlare di “sensazioni” che hanno quale unico scopo proprio quello di minare la fiducia nelle nostre istituzioni. È un gioco pericoloso e che non corrisponde alla verità. Peccato!” sottolinea il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi.

In queste settimane il Governo e lei direttamente siete stati accusati di non prendere posizione sui fatti relativi allo sgombero e relativa demolizione dell’ex Macello. “Anche in questo caso sembra che alcuni hanno un forte interesse a non voler comprendere. Ho già avuto modo di esprimermi sul perché non possiamo prendere oggi delle posizioni. L’ho fatto davanti al Parlamento. E il presidente e collega Bertoli lo ha ribadito molto bene: davanti a un’inchiesta penale, chiamata a trovare tutte le risposte del caso, il potere politico deve fare un passo indietro e aspettare le conclusioni di tale inchiesta. È il sacrosanto principio della separazione dei poteri, alla base del nostro ordinamento democratico. Si alza un polverone su questo punto? Lo si faccia pure, ma coscienti che chi lo fa ha ben altre mire rispetto alla ricerca della verità”, conclude il Consigliere di Stato Norman Gobbi.