“Si potevano anticipare le aperture”

“Si potevano anticipare le aperture”

Norman Gobbi accoglie positivamente le decisioni della Confederazione, anche se le ritiene un po’ tardive – Per Marcus Caduff è “la direzione giusta”

Le prime reazioni ticinesi agli allentamenti decisi oggi, mercoledì, dal Consiglio federale, giungono dal presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi, che rimarca come si sarebbe potuto anticipare queste aperture: “Questi allentamenti del Consiglio federale sono sicuramente una cosa positiva, ma potevano essere fatti anche dieci giorni fa. Nonostante un importante afflusso di turisti dal nord delle Alpi, dopo Pasqua non c’è stata un’esplosione dei casi in Ticino. Significa che c’è una certa stagionalità del virus, come abbiamo visto l’anno scorso”.
Il deputato leghista si augura ora che a fine mese si potrà aprire in maniera ancora più massiccia: “Quello odierno è un primo piccolo passo, le aspettative della popolazione sono però più elevate. Spero che per la fine del mese si possa tornare alla normalità, che comunque comporterà il rispetto dei piani di protezione”. Gobbi guarda già alla prossima estate: “C’è la voglia di tornare a vivere assieme. L’estate 2020 non è stata problematica, malgrado un importante afflusso di persone da fuori cantone e alle numerose attività promosse all’interno dello stesso. Non c’è stata un’esplosione dei casi e questo è un elemento positivo. D’altra parte, lo sappiamo, dovremo rispettare dei comportamenti basilari per tenere sotto controllo la situazione, specie in vista di grandi eventi”.
Anche il Consigliere di Stato grigionese Marcus Caduff condivide la scelta dell’Esecutivo federale: “Le decisioni vanno nella direzione giusta. Ci aspettavamo che non si sarebbe deciso di aprire del tutto i ristoranti, ma la possibilità di usare le terrazze è una cosa positiva. Rimangono però delle sfide per i ristoranti, devono avere diritto a delle indennità. Serve però ancora prudenza, la crisi sanitaria non è terminata, ma si possano prendere questi rischi decisi oggi perché le persone vulnerabili sono vaccinate.

https://www.rsi.ch/news/ticino-e-grigioni-e-insubria/Si-potevano-anticipare-le-aperture-13991641.html

Da www.rsi.ch/news

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Gobbi: “La gente conosce le regole, sa che se non si rispettano si richiude”
“Troppo ottimista pensare a riaperture a maggio? Calcoliamo che lo scorso anno quando si riaprì a maggio, qualcuno pensava a delle stragi. Lo stesso è avvenuto a Pasqua e per fortuna è stato tutto sotto controllo”
Riaprire completamente a maggio? Sono le ipotesi ventilate, in cui ovviamente si spera, di Berna. Norman Gobbi le accoglie positivamente.
“Troppo ottimista pensarci? Calcoliamo che lo scorso anno quando si riaprì a maggio, qualcuno pensava a delle stragi. Lo stesso è avvenuto a Pasqua e per fortuna è stato tutto sotto controllo”, ha spiegato, in collegamento con la RSI. “E perché è avvenuto? Le persone sanno che cosa fare, rispettano le regole”. “D’altro canto, si è consapevoli che se non vengono seguite, si richiude”, ha avvisato.
Dunque, l’augurio è di poter davvero riaprire. Il Ticino sta valutando la questione dei test di massa e una decisione è attesa la prossima settimana, anche se per Gobbi la vera utilità riguarda grossi focolai, come poteva essere quello del Liceo di Lugano.

Da www.liberatv.ch

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“Non è una riapertura senza regole”

Norman Gobbi è soddisfatto delle decisioni di Berna ma sottolinea: “Avevamo già chiesto l’apertura a Pasqua”. La campagna di vaccinazione? “Sta portando i suoi frutti”

Allentamenti in arrivo da lunedì 19 aprile. È questa la decisione del Consiglio federale, il quale oggi in conferenza stampa da Berna ha presentato la sua strategia. A margine dell’incontro, il presidente del Consiglio di Stato ha espresso le sue considerazioni in diretta a Ticinonews su Teleticino.

Cosa ne pensa?

“È un passo positivo, benché avessimo già chiesto l’apertura delle terrazze per Pasqua. Un periodo per cui alcuni hanno paventato scenari catastrofici che non si sono verificati: la settimana scorsa abbiamo avuto una diminuzione di un terzo dei contagi e questa settimana l’andamento è simile a quella precedente. Quello che chiedeva il Governo ticinese era dunque sensato. Il Consiglio federale ha deciso di fare una scelta prudente”.

Solo un parametro era rispettato, non c’è il rischio di velocizzare le aperture?
“Questa è una valutazione che ha fatto il Consiglio federale. Se tengo conto di quello che abbiamo vissuto nel 2020 con le riaperture molto accelerate in maggio, alla fine non abbiamo avuto gli scenari apocalittici. Questo significa che la popolazione segue le misure ma è stanca, ma vuol anche dire che la campagna di vaccinazione sta portando i suoi frutti. Questo permette di guardare con positività la situazione, la Svizzera nonostante le chiusure dei ristoranti e le aperture delle stazioni sciistiche non ha avuto grossi problemi come è successo all’estero. Il Canton Ticino sta beneficiando di un’evoluzione anche più positiva”.

Auspica un’estensione degli spazi all’aperto per il settore della ristorazione?
“Lo avevamo già fatto l’anno scorso quando nel mese di maggio era stata data la possibilità chiedendo ai comuni di essere più generosi. Questo credo che sarà fatto anche quest’anno, i Comuni sono vicini agli esercenti del proprio territorio. L’aspetto più importante è che si tratta di una riapertura con delle regole e queste vanno rispettate”.

Viste le riaperture, sul capitolo delle dogane ci potrebbero essere delle riaperture?
“Questo dipende dal governo italiano. L’Italia sta avendo un’evoluzione positiva, le regioni confinanti sono passate dal rosso all’arancione e significa che il virus ha un effetto stagionale che da noi è un effetto di maggior vita all’esterno rispetto che all’interno”.

Da adesso via ripercorreremo la stessa situazione della scorsa estate?
“Il Consiglio federale vuole avere un passo prudente con test di massa e un importante campagna di vaccinazione. La Svizzera è ai primi posti in questo senso e il Canton Ticino ha fatto uno sforzo per tutelare la fascia di popolazione che ha sofferto”.

https://www.ticinonews.ch/ticino/non-e-una-riapertura-senza-regole-LY4076368

Da www.ticinonews.ch

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Norman Gobbi: «È lo spiraglio che tutti aspettavamo»
Il presidente del Consiglio di Stato saluta favorevolmente la decisione di Berna – «Benché parziale, questa prima riapertura fornisce una prospettiva agli operatori economici.
La decisione sulle terrazze conferma che forse la stessa decisione poteva essere adotta già a Pasqua»

Sollecitata per il fine settimana pasquale da Gastrosuisse e appoggiata dal Consiglio di Stato, la riapertura delle terrazze dei ristoranti si è infine concretizzata. Il Governo ha accolto favorevolmente gli allentamenti decisi da Berna, seppur con la convinzione che si sarebbe anche potuto giocare d’anticipo: «Salutiamo favorevolmente la decisione di riaprire almeno le terrazze dei ristoranti e dei bar», afferma il presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi. «Benché parziale, questa prima riapertura fornisce una prospettiva agli operatori economici. La decisione odierna sulla riapertura delle terrazze conferma che forse la stessa decisione poteva essere adotta già per il periodo pasquale. Si tratta comunque di un segnale importante per tutta la società: la Svizzera è incamminata sulla strada del ritorno alla normalità».

Graduale ritorno alla normalità
Un ritorno alla normalità, seppur graduale, che passa anche dagli allentamenti per le attività culturali e per le attività sportive sia all’interno, sia all’aperto. Un passo nella direzione soprattutto dei ragazzi e dei giovani adulti. Tuttavia, se da un lato questi allentamenti sono da interpretare come un segnale positivo, dall’altro è chiaro che non si può ancora cantare vittoria. «La decisione di Berna deve infondere fiducia e speranza: il traguardo si sta avvicinando», osserva Gobbi, che precisa: «La situazione resta delicata e fragile. La campagna di vaccinazione procede in maniera costante, condizionata però dal numero di dosi a disposizione. Il nostro auspicio è che possa davvero arrivare il cambio di velocità che stiamo aspettando con trepidazione. Il Ticino è pronto per questo cambio di velocità, non appena la materia prima ci verrà consegnata». Già, le vaccinazioni. La campagna è nel suo pieno svolgimento ma a destare qualche preoccupazione sono i problemi riscontrati da AstraZeneca e Johnson & Johnson. Due prodotti che, lo ricordiamo, in Svizzera non sono utilizzati. «È importante affermare con forza che i vaccini scelti dalla Svizzera (Pfizer e Moderna, ndr) si stanno dimostrando sicuri ed efficaci. Sono lo strumento imprescindibile per superare la crisi. Come Consiglio di Stato siamo contenti che l’adesione alla campagna sia molto buona: speriamo che questa fiducia si confermi anche con le fasce più giovani della popolazione. Come abbiamo detto più volte, senza la partecipazione attiva della popolazione non potremo uscire da questa crisi».

La responsabilità individuale
Popolazione che, nonostante gli allentamenti e l’aumento delle persone vaccinate, è ancora chiamata a un comportamento responsabile. «Voglio sottolineare che le regole di comportamento devono continuare a essere rispettate. Lo ripeto ancora una volta: dobbiamo rimanere prudenti e disciplinati. Il periodo pasquale è stato esemplare in questo senso: abbiamo dimostrato di saper seguire le regole e abbiamo tenuto sotto controllo la diffusione del virus».

Il bilancio di Pasqua
Gettando uno sguardo proprio al fine settimana pasquale, il bilancio di questa data segnata in rosso sul calendario turistico ticinese è stato più che positivo. Ancora il presidente del Consiglio di Stato: «Il grande afflusso di turisti a Pasqua è stato sicuramente benefico per la nostra economia. Tutto si è però svolto in maniera ordinata, e per questo voglio ringraziare tutti i Comuni e gli enti esterni che hanno collaborato alla sensibilizzazione dei nostri amici confederati».

Da www.cdt.ch

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NORMAN GOBBI ‘Sulla strada del ritorno verso la normalità’

“Il Consiglio di Stato saluta favorevolmente la decisione del Consiglio federale di riaprire almeno le terrazze dei ristoranti e dei bar”. È quanto afferma il presidente del governo Norman Gobbi attraverso una breve nota. “Benché parziale, questa prima riapertura fornisce una prospettiva agli operatori economici”, continua Gobbi sottolineando che “la decisione odierna sulle riaperture delle terrazze conferma che poteva essere adottata già per il periodo pasquale”. Ricordiamo che il Consiglio di Stato, proprio nell’imminenza della Pasqua che segna di fatto l’inizio della stagione turistica, aveva sollecitato più volte il Consiglio federale ad allentare proprio la misura relativa alle terrazze. “Si tratta comunque di un segnale importante per tutta la società: la Svizzera è incamminata sulla strada del ritorno alla normalità”.
Lo stesso discorso vale per le riaperture delle attività culturali e per attività sportive sia all’interno, sia all’aperto. “Permangono delle limitazioni, ma è uno spiraglio che dovrebbe contribuire a favorire il nostro benessere psicofisico”, commenta il presidente del Consiglio di Stato. La situazione resta comunque delicata e fragile. “La campagna di vaccinazione procede in maniera costante, condizionata però dal numero di dosi a disposizione”. “L’auspicio è che possa davvero arrivare il cambio di velocità che stiamo attendendo con trepidazione”, aggiunge Gobbi che ricorda come è pronto a questo cambio di velocità “avendo creato un’organizzazione efficace”. Tutto dipenderà dalla velocità di fornitura dei vaccini.
Ma al di là dell’aumento del numero di persone vaccinate, Gobbi sottolinea “che le regole di comportamento devono continuare a essere rispettate continuando a rimanere prudenti e disciplinati”. “Il periodo pasquale – si continua ancora – è stato esemplare in questo senso avendo dimostrato di sapere seguire le regole tenendo sotto controllo la diffusione del virus”.
Il grande afflusso di turisti a Pasqua è stato certamente benefico per l’economia. “Tutto si è però svolto in maniera ordinata grazie anche alla collaborazione dei Comuni e degli enti esterni che hanno sensibilizzato i nostri amici confederati”, scrive Gobbi che conclude con un invito alla fiducia: “Non durerà pre sempre e la strada intrapresa è quella giusta”.

Da www.laregione.ch

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