L’inizio dei lavori per lo svincolo di Sigirino saranno posticipati almeno al 2028. Le cause sono attribuibili ad una pressione degli organi federali sull’inquinamento fonico.
Lo svincolo autostradale di Sigirino non sarà pronto nei tempi inizialmente previsti: i lavori, che avrebbero dovuto partire nel 2026 e concludersi entro il 2027, slitteranno di un paio d’anni. La notizia è emersa durante un incontro tra l’Ufficio federale delle strade (Ustra), il Cantone, la Commissione regionale dei trasporti del Luganese (Crtl) e Vedeggio Valley, che riunisce diversi Comuni della zona. A riportarlo è LaRegione.
Il motivo
Il ritardo è legato a una sentenza del Tribunale federale su un progetto a Zurigo, che ha imposto controlli più severi sull’inquinamento acustico. Di conseguenza, l’Ufficio federale dell’ambiente ha chiesto di applicare lo stesso principio a Sigirino. Come spiegato dal consigliere di Stato Norman Gobbi, la prudenza del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (Datec) mira a prevenire possibili ricorsi futuri. “Meglio fare un passo in più oggi piuttosto che rifare il lavoro dopo”, ha commentato.
Quali sono gli accertamenti?
Le verifiche riguarderanno il monitoraggio dei rumori lungo la tratta, con la necessità di aggiornare i ripari fonici, ad esempio sostituendo i vetri singoli con doppi. “Si tratta di un progetto importante e prioritario per la valle del Vedeggio”, ha ribadito Gobbi, ricordando anche l’impatto positivo atteso sul traffico e sulla qualità di vita degli abitanti. Dal canto suo, il presidente della Crtl Filippo Lombardi non ha nascosto l’amarezza per lo slittamento: “In questo caso il ritardo è da imputare agli enti pubblici, non ai privati. Noi abbiamo fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità”. Il costo complessivo dell’opera è stimato in 32,8 milioni di franchi, finanziati in parte dalla Confederazione (20%) e per il resto da Cantone e Comuni. Il nuovo orizzonte temporale prevede l’apertura dello svincolo non prima del 2028-2029.
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Una notizia che arriva dopo mesi di speculazioni e qualche nervosismo dietro le quinte. Non una buona notizia, sebbene il consigliere di Stato Norman Gobbi ne ridimensioni un po’ la portata negativa: «Posso capire la delusione dei comuni della valle del Vedeggio per un allungamento dei tempi, dall’altra parte posso capire però anche la prudenza del Datec (Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni, ndr). Secondo loro è meglio fare un passo in più seguendo quanto deciso nell’ambito di un progetto molto più grande (la circonvallazione di Zurigo, ndr), che piuttosto dover magari rifare questo lavoro dopo una decisione del tribunale». Meglio aspettare un po’ e fare le cose per bene, piuttosto che subire ritardi a causa di possibili lungaggini legali, in sostanza.
Il riferimento del consigliere di Stato è a una sentenza del Tribunale federale che proprio sul progetto zurighese ha imposto di verificare le emissioni di decibel «e l’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam) ha chiesto di applicare la stessa procedura anche per lo svincolo di Sigirino. Si sarebbe potuto anche non farlo, ma la segreteria generale del Datec ha ritenuto di seguire questa indicazione per anticipare eventuali problemi, visto che c’è anche un ricorso di un privato (legata proprio al tema dei rumori, ndr). Qualora si fosse proseguito senza effettuare le verifiche indicate, il Tribunale amministrativo federale avrebbe potuto dire che quella procedura andava seguita, basandosi sul precedente attestato dal Tf che diceva che andava fatto questo tipo di percorso». Nel concreto, spiega Gobbi, deve essere fatto un monitoraggio dei rumori lungo tutta la tratta interessata. «Rilievi che la Divisione costruzioni e gli altri servizi del Dipartimento del territorio hanno in larga parte già fatto a suo tempo per la strada cantonale e questo permetterà di condividere più velocemente queste informazioni nell’ottica di accelerare questa fase di analisi per capire dove è necessario intervenire per effettuare le sostituzioni necessarie». Ad esempio, i vetri dei ripari fonici, che in alcune parti sono ancora singoli invece che doppi, andranno potenziati.
«Si tratta di un progetto importante, prioritario per la valle del Vedeggio, e fortemente atteso – conclude il consigliere –. A breve aprirà anche la nuova infrastruttura sportiva proprio a Sigirino e quindi lo svincolo diventa ancora più importante». Il progetto, ricordiamo, è stato elaborato dall’Ustra ed è stato approvato dal Consiglio federale il 27 maggio del 2020 dopo una lunga gestazione. Voluto dal basso, le prime riflessioni sono nate in senso alla Crtl nel 2011 in risposta a sollecitazioni provenienti dai Comuni, lo svincolo si è scontrato con un primo semaforo rosso del Datec l’anno seguente, per essere poi ridiscusso fino a ottenere un finanziamento del 20% dalla Confederazione. Il resto del costo – in totale parliamo di circa 32,8 milioni di franchi –, dopo il sì del Gran Consiglio nel 2023, sarà suddiviso tra Cantone e Comuni tramite Crtl. Scopo dell’opera è: scaricare dal traffico lo snodo autostradale di Lugano Nord e delle strade affluenti, spesso intasati durante le ore di punta; il miglioramento della qualità di vita degli abitanti della valle, dato che è attesa una contrazione del traffico parassitario sulla Cantonale tra Rivera e Sigirino del 60% e del 20% tra Taverne e Lugano Nord e una spinta allo sviluppo industriale e non solo dell’area.
«È una misura di alleggerimento importante per tutta la mobilità su questo asse – aggiunge sul tema il presidente della Crtl, Filippo Lombardi – e quindi l’abbiamo caldeggiata fin dall’inizio. Però non abbiamo avuto nessun compito di allestimento: una volta presa la decisione politica, la progettazione è stata gestita da Confederazione». Il capodicastero Sviluppo territoriale di Lugano non nasconde dunque una certa amarezza per lo slittamento. «Assistiamo alla finestra a questo triste fenomeno, ancora una volta, del rallentamento delle opere pubbliche – osserva –. Di solito si deplorano i privati che fanno i ricorsi, ma in questo caso il ritardo lo hanno accumulato gli enti pubblici e questo fa ancora più dispiacere alla Crtl. Noi abbiamo fatto tutto quel che era in nostro potere per fare le cose in modo giusto».
Sigirino, lo svincolo che si allontana
Un anno di ritardo per la necessità di uno studio aggiuntivo sull’impatto fonico – I comuni interessati non faranno ricorso ma rimarranno vigili
Come anticipato da La Regione slitta così di un anno l’inizio dei lavori per il nuovo svincolo autostradale di Sigirino. Il committente, ossia l’Ufficio federale delle strade (USTRA) ha infatti annunciato di dover procedere ad uno studio supplementare sull’impatto fonico lungo il tratto fra Rivera e Lugano nord. Questo studio “comporta una spesa maggiore di circa 50’000 franchi”, precisa il portavoce dell’USTRA Eugenio Sapia. Il cantiere prenderà quindi avvio nel 2028. Ed è delusione fra i comuni della valle del Vedeggio, che vedevano ormai più vicina un’opera strategica per la mobilità di tutta la regione.
La causa del ritardo è di natura tecnica e concerne la previsione del rumore generato dal traffico, quando lo svincolo sarà in esercizio. Nel giugno del 2024 il Cantone, che copre l’80% dei costi, aveva chiesto a Berna di considerare con più prudenza l’impatto fonico: un’osservazione accolta dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) lo scorso 10 settembre, anche sulla scorta di una sentenza del Tribunale federale (TF) che, nel 2023, aveva imposto ulteriori verifiche foniche al progetto di circonvallazione della città di Zurigo. Si tratta ora, osserva Sapia, di “presentare un progetto con dei dati aggiornati”.
Il consigliere di Stato Norman Gobbi ha espresso comprensione per entrambe le parti: la prudenza degli uffici federali e la delusione dei Comuni, i quali non ricorreranno contro questa decisione, ma rimarranno vigili. “Noi come commissione regionale dei trasporti del Luganese, proprio per quest’opera abbiamo già fissato una data a primavera per ritrovarci, per vedere a che punto sono questi lavori”, spiega Mario Canepa, presidente della delegazione delle autorità, auspicando di poter a quel punto “avere già dei risultati abbastanza concreti”.
Risultati che permetteranno all’USTRA di definire l’estensione dei ripari fonici lungo l’autostrada. E le previsioni dicono che non dovrebbero esserci modifiche rilevanti rispetto a quanto già progettato.