«Sorpresa e preoccupazione per lo scontro istituzionale»

«Sorpresa e preoccupazione per lo scontro istituzionale»

Da www.cdt.ch

L’Ordine ticinese degli avvocati si è espresso sulla bufera che ha coinvolto in queste settimane la Giustizia
Gianluca Padlina: «L’auspicio è che le istituzioni coinvolte trovino il bandolo della matassa per tornare a lavorare con serenità»

«Abbiamo preso atto con sorpresa e preoccupazione della situazione che si è venuta a creare in seno alla Magistratura e dello scontro istituzionale tra il Consiglio della Magistratura e la Commissione giustizia e diritti». Così, al termine della consueta conferenza stampa annuale dell’Ordine degli avvocati del Cantone Ticino (OATI), il presidente Gianluca Padlina si è espresso sulla bufera che ha travolto in queste ultime settimane la Magistratura ticinese. «Fino ad ora – ha ricordato Padlina – non ci siamo espressi perché l’Ordine non è coinvolto in questa vicenda, così come non è parte, ovviamente, della procedura» che porta all’elezione dei magistrati. In questo delicato momento, dunque, l’auspicio dell’OATI è «che le istituzioni coinvolte trovino il bandolo della matassa per far sì che tutti gli organismi della Giustizia siano in grado di iniziare il nuovo anno potendo operare serenamente». E sull’accesso agli atti (riguardanti i cinque procuratori pubblici preavvisati negativamente dal Consiglio della Magistratura) negato alla Commissione, Padlina ha affermato: «Non essendo parte della procedura, ci risulta difficile dare una nostra posizione. A titolo personale, però, posso dire che i pareri espressi da diversi professionisti del settore sulla stampa (ndr. favorevoli a dare gli atti alla Commissione), sono piuttosto condivisibili». Padlina ha poi aggiunto che anche le fughe di notizie sono preoccupanti: «Che informazioni personali escano in questa maniera è qualcosa che crea un certo sconcerto». Insomma, concludendo Padlina ha evidenziato che si tratta di «situazioni che non fanno bene alla Magistratura», ed è quindi «un bene che vanga fatta una riflessione al riguardo».

L’assemblea
Detto della stretta attualità, la conferenza stampa di ieri è avvenuta, come di consueto, in occasione dell’assemblea generale ordinaria dell’OATI. «Un’assemblea – ha rimarcato il presidente – del tutto particolare». Per la prima volta l’OATI vista la situazione sanitaria l’ha organizzata in videoconferenza, e non in presenza. E proprio attorno al digitalizzazione è ruotata la prima riflessione di Padlina: «La necessità di affrontare la sfida della digitalizzazione è ormai divenuta oltremodo impellente e richiama necessariamente un’assunzione di responsabilità a tutti i livelli per poter essere affrontata con successo. Per il Consiglio dell’OATI si tratta e si tratterà di una priorità». E in questo senso, riguardo al progetto lanciato a livello federale «Justitia 4.0», Padlina si è augurato che «possa andare avanti rapidamente» e che «anche a livello cantonale si faccia tutto quanto possibile».

Nell’anno segnato dalla pandemia, Padlina ha poi voluto sottolineare «gli ottimi rapporti di collaborazione con il Dipartimento delle istituzioni e con la Divisione della giustizia». Rapporti che «si sono rivelati particolarmente importanti durante la fase più acuta dell’epidemia, quando il Consiglio dell’ordine è stato consultato a più riprese, ma ha anche avuto la necessità di interagire con le autorità cantonali e federali per segnalare tutta una serie di problematiche che andavano via via manifestandosi». E sempre sul tema pandemia, riguardo al diritto d’urgenza applicato dal Consiglio di Stato durante la fase più acuta, il presidente ha evidenziato che, «anche se oggi è ancora troppo presto per stilare un bilancio, a posteriori una riflessione sarà necessaria per capire se il quadro normativo è adeguato. È una situazione che non si verificava dalla seconda guerra mondiale, e sarà quindi importante fare una riflessione a tutti i livelli».

Edilizia ed accordo quadro
Il presidente dell’OATI è poi tornato sul progetto di revisione della Legge edilizia che a lungo ha impegnato l’Ordine: Abbiamo constatato «con piacere il fatto che una parte importante delle nostre osservazioni sono poi state effettivamente riprese. L’auspicio ora è quello che con il concorso di tutti gli attori coinvolti alcuni punti del progetto di revisione possano essere opportunamente rivisti».

Infine, guardando al futuro, riguardo all’accordo quadro con l’Unione europea Padlina ha rimarcato che, «al di là della discussione di fondo sulla necessità e sull’opportunità di procedere alla sottoscrizione di un simile accordo, è indiscutibile che per tutti gli attori della Giustizia costituirebbe una vera e propria rivoluzione rispetto alla situazione attuale. Questo non foss’altro che per la necessità di dover familiarizzare ed iniziare ad operare con nuove fonti del diritto. L’OATI monitorerà attentamente l’evolversi della situazione».