Turismo: ‘La cultura del fare’

Turismo: ‘La cultura del fare’

Opinione pubblicata nell’edizione di sabato 16 febbraio 2019 de La Regione

Alla stessa stregua degli altri pilastri che sorreggono le sorti economiche del nostro Cantone, anche il settore turistico sta vivendo in questi anni profondi cambiamenti strutturali. Si tratta di trasformazioni fondamentali, senza le quali sarebbe impossibile mantenere il passo con una concorrenza che è contemporaneamente locale, svizzera e mondiale. I mutamenti che stanno caratterizzando questo periodo storico dipendono in gran parte dalla digitalizzazione, dallo sviluppo demografico e sociale, dai cambiamenti climatici e da altri fattori primari. Un elenco eterogeneo di cui fa parte – in posizione senza dubbio dominante – anche la variazione della struttura e dei bisogni degli ospiti, oggi ben diversi da quanto si osservava fino a non tantissimi anni fa. Il turista “moderno” si muove in modo differente rispetto a prima: i periodi di vacanza si accorciano, gli spostamenti sono sempre più semplificati permettendo di arrivare ovunque in un tempo relativamente breve e attraverso l’universo di internet la scelta è praticamente infinita. La concorrenza è quindi enorme e la parola d’ordine è giocoforza diventata “competitività”. Essere competitivi significa possedere la capacità e il coraggio di investire anche in anni non facili, essere competitivi vuol dire rinnovarsi sempre senza però dimenticare chi siamo, spostare sempre più su il livello di una qua- lità che già ora è da tutti riconosciuta come molto elevata. Piccoli e grandi imprese, piccoli e grandi alberghi, che siano a conduzione famigliare oppure che appartengano a storiche catene o a proprietari che ne consegnano le chiavi a capaci direttori, concorrono a diffondere in giro per la Svizzera e nel mondo intero il buon nome del nostro Cantone. Io sposo la cultura del “fare”: invito chi opera in questo importantissimo settore a “fare”, osare, innovare perché attorno a noi nessuno se ne sta fermo ad attendere gli eventi. Come diceva Socrate: “Chi vuol muovere il mondo, prima muova se stesso”. Mi piace quindi pensare a una squadra che scende in campo indossando orgogliosa la medesima casacca, quella rossocrociata ovviamente! Ognuno di noi può fare qualcosa per mantenere la nostra Svizzera e il nostro Ticino al top e per esaltarne le qualità anche agli occhi di chi ci rende visita. Dal canto loro, Confederazione e Cantone non stanno a guardare, consapevoli della centralità del comparto turistico-alberghiero. Ad esempio, nell’autunno 2017 il Consiglio federale ha adottato la strategia per il turismo. Essa mira a rafforzare l’imprenditorialità e a supportare il settore in un periodo di marcata trasformazione digitale. Il Consiglio di Stato ha invece proposto la revisione della Legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione (Lear). Si tratta di adeguamenti che permetteranno di stare al passo con i tempi e di ovviare all’eccessiva rigidità di parte delle norme vigenti. Ne beneficeranno tutti.