Un Festival internazionale, ben ancorato al Ticino

Un Festival internazionale, ben ancorato al Ticino

Gentili Signore ambasciatrici, egregi Signori ambasciatori di Svizzera nel mondo e del Mondo in Svizzera,

a nome del Consiglio di Stato del Cantone Ticino sono lieto di porgerVi il saluto ufficiale in questa magnifica regione. A fare da cornice al tradizionale incontro con il Corpo diplomatico straniero presente in Svizzera, è quest’anno, la splendida Città di Lugano. 

Il Festival del Film non è unicamente una rassegna cinematografica fine a sé stessa, ma rappresenta una delle più importanti e prestigiose manifestazioni culturali che hanno luogo in Svizzera. È sintomatico del nostro spirito federale che un piccolo Cantone come il nostro, ospiti una rassegna culturale di tale ampiezza. Il segreto di questo successo è sicuramente ascrivibile nel saper bilanciare la dimensione locale con quella nazionale ed internazionale. 

Sebbene il Festival sia una manifestazione internazionale, esso è infatti saldamente ancorato alla realtà ticinese ed in grado di sviluppare importanti sinergie sul territorio. Penso ad esempio alle sinergie sviluppate con la Città di Bellinzona che ha ospitato in autunno la rassegna del Festival “Open Doors”. A quelle stabilite con la Città di Lugano che proietterà i film vincitori nella rassegna “Pardo al Parco”, e che saranno poi riproposti a Milano, Torino e Roma ed al Lincoln Center Festival di New York. A fare da collante con il territorio ticinese è anche la capacità ricettiva: dato il grande afflusso di pubblico, molti cinefili soggiorneranno in riva al Ceresio, nella nostra Capitale o nelle nostre incantevoli valli scoprendo così l’estrema varietà paesaggistica che ci contraddistingue. 

Una valenza culturale quella del Festival – testimoniata anche dal crescente interesse del pubblico – che contribuisce a farci meglio comprendere delle realtà e delle sensibilità provenienti da tutto il mondo. Il Festival dunque quale ponte culturale che si alimenta anche attraverso incontri come quello odierno, in cui conoscersi ed dunque meglio comprendersi. Diplomazia e cultura sono due pilastri tesi a meglio comprendere la specificità di un Paese. L’incontro di oggi ha una duplice valenza: da un lato il nostro Cantone veicola la propria cultura ed i propri valori e, dall’altro, ci permette di meglio comprendere le peculiarità dei vostri Paesi. 

È questa inoltre una propizia occasione, stimate ambasciatrici e stimati ambasciatori, per farvi meglio comprendere la specificità del nostro Cantone che rappresenta una delle ventisei facce che compongono la nostra Confederazione. Nel nostro Paese – grazie al sistema federale e alla democrazia diretta – convivono pacificamente specificità regionali, differenze culturali e linguistiche. Alla base di questo indubbio successo, vi è una qualità principe fondamentale della diplomazia: l’arte della mediazione. In nessun altro Paese come in Svizzera, vi è una costante ricerca di un compromesso teso ad armonizzare i differenti interessi in gioco. La mediazione passa attraverso la ricerca di un consenso il più ampio possibile tra Consiglio federale, Parlamento e Cantoni e – qualora il compromesso non sia soddisfacente – attraverso il voto popolare. 

Questa nostra peculiarità è talvolta all’origine di incomprensioni a livello internazionale. Altre volte invece si rivela – unitamente allo statuto di Paese neutrale – un indubbio vantaggio nel nostro ruolo di mediatori internazionali. Cinquecento anni fa, le truppe mercenarie dei tredici Cantoni confederati transitarono dal Ticino per andare a conquistare 

– con la gloriosa vittoria sui francesi nella battaglia di Novara – le terre del Ducato di Milano. Il dominio sulla Lombardia fu effimero: già nel 1515, con la pesante disfatta di Marignano, i francesi ripresero il controllo di Milano. Le implicazioni furono tuttavia decisive per il nostro Cantone. Con il Trattato di Friburgo del 1516 infatti la totalità del nostro Cantone – ad eccezione delle Valli di Blenio e della Riviera unitamente a Bellinzona, Isone e Medeglia che già ne facevano parte in virtù della Pace di Arona del 1503 – entrò sotto la sfera di protezione dei Confederati. Con questo Trattato nacque anche una caratteristica internazionalmente nota del nostro Paese: la neutralità. 

Il mio augurio, stimate ambasciatrici e stimati ambasciatori, è che questa giornata sia per voi uno stimolo per ritornare nella regione più soleggiata della Svizzera a scoprire gli affascinanti contrasti che animano il Ticino: montagne e laghi, ghiacciai e flora sub tropicale, natura e arte, villaggi in pietra e frenetici centri urbani, castelli medievali e architettura moderna, cucina internazionale e la tipicità dei grotti. 

Vi ringrazio. 

Discorso pronunciato dal Consigliere di Stato Norman Gobbi in occasione del Festival del Film di Locarno, alla Giornata degli Ambasciatori svizzeri e stranieri

13 agosto 2013, Lugano

Un Festival internazionale, ben ancorato al Ticino

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