“Una giornata con i futuri agenti di polizia”

“Una giornata con i futuri agenti di polizia”

Dal Mattino della domenica | Uno dei momenti che preferisco da quando sono diventato Consigliere di Stato è la giornata di porte aperte della Scuola di Polizia. Un momento privilegiato come Capo Dipartimento – ma soprattutto come cittadino. Un evento che offre la possibilità di conoscere e di entrare in contatto con gli agenti di domani, con chi un giorno indosserà la divisa blu per garantire la sicurezza del nostro Cantone.

Da oltre 10 anni il Centro di formazione della Polizia cantonale organizza uno degli appuntamenti immancabili per gli aspiranti agenti, le loro famiglie e i loro Comandi: la giornata di porte aperte. Quest’anno sono 47 gli agenti in formazione di cui 4 sono donne. Oltre agli agenti che lavoreranno per la Polizia cantonale vengono formati dalla scuola anche gli agenti che opereranno per le Comunali e da quest’anno anche gli agenti italofoni della Polizia cantonale del Canton Grigioni. Vale la pena quindi ricordare che dal 1998 la Scuola di polizia propone la formazione unificata per i futuri agenti della cantonale e delle comunali. Il nostro, è un centro riconosciuto a livello nazionale per la formazione di polizia in lingua italiana. La scuola ricopre un ruolo importante e contribuisce a formare oltre ai già citati agenti della cantonale grigionese anche agenti della scuola militare.

Sulla Piazza d’armi d’Isone si sono presentati al loro pubblico. Durante le dimostrazioni hanno mostrato alcune delle tecniche che stanno apprendendo durante la loro formazione e hanno presentato l’attività del poliziotto. Un lavoro, quello dell’agente di polizia, che è in continua evoluzione. Cambiano le sfide che devono affrontare i nostri agenti, quindi la formazione riveste un ruolo ancora più importante. Già, perché il poliziotto ticinese deve essere reattivo e flessibile per poter lavorare nell’era che stiamo vivendo: un’epoca caratterizzata dalle nuove tecnologie e da nuove sfide, anche in ambito di sicurezza.

Fortunatamente possiamo contare su una Polizia reattiva. La nostra polizia è al passo con i tempi, anche grazie ai nuovi strumenti di lavoro, per salvaguardare la sicurezza dei cittadini. Ed è quanto ci hanno dimostrato gli aspiranti agenti ieri. Ci hanno presentato le tecniche impiegate dal corpo come la comunicazione radio. Strumenti che permettono a tutto il corpo di essere più performante nello svolgimento delle diverse mansioni, adattandosi facilmente alle tipologie di reato, sempre in mutamento, e alla criminalità presente alle nostre latitudini.

Rispetto a vent’anni fa, anche il mestiere del poliziotto è certamente cambiato, e il Cantone ne è cosciente. Siamo consapevoli che le sfide che attendono la Polizia cantonale ci impongono di essere sempre pronti, reattivi e tempestivi. Non dobbiamo mai dimenticare che il poliziotto è pur sempre la figura alla quale ognuno di noi, compreso il sottoscritto, pensa quando parla di sicurezza. Perché è proprio il poliziotto la persona che per prima incarna una delle missioni più alte dello Stato, ovvero il compito di salvaguardare la sicurezza dei cittadini. Scegliere questo mestiere vuol dire mettersi al servizio dei cittadini sempre, in qualsiasi luogo e a qualsiasi ora.

Mi è capitato di incontrare in quest’occasione genitori, fratelli, sorelle, mogli e fidanzate dei nostri futuri agenti di polizia e scambiare qualche parola con loro. Sui loro volti ho letto ammirazione per i loro cari che stanno affrontando la formazione. È una sensazione che conosco, perché è la stessa che ho provato alla giornata di porte aperte della scuola dell’infanzia di mia figlia. È la sensazione di trovarci di fronte al nostro futuro. Un giorno questi agenti in formazione indosseranno la divisa blu. Li vedremo sulle nostre strade, al servizio di tutti i cittadini ticinesi, per garantire la sicurezza sul nostro territorio. E come Capo del Dipartimento delle istituzioni, prometto loro che avranno sempre il mio sostegno.

 

Norman Gobbi,

Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento delle istituzioni

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