Vaccinazioni, tocca agli over 75

Vaccinazioni, tocca agli over 75

La macchina organizzativa è ormai rodata. La scarsità dei vaccini non ha però permesso di mantenere il ritmo di dosi inoculate immaginato dalle autorità sanitarie all’inizio della campagna, ma ora è stato dato un tempo certo per immunizzare tutte le persone che lo vorranno: entro la fine di luglio dovrebbe quindi concludersi il quarto punto – ‘vaccinare’ – della strategia cantonale anticoronavirus. I primi tre punti, ancora attuali, sono ‘limitare’, ‘testare’ e ‘proteggere’. La prima fase, che ha riguardato 10mila persone residenti nelle case per anziani, è conclusa. È ora in corso la seconda fase che dovrebbe terminare entro la fine di marzo e che riguarda gli over 80 (24mila persone, con una media di 600 vaccinazioni al giorno). Contemporaneamente sono state aperte le liste di prenotazione per gli over 75 anni compiuti o più. Si tratta di circa 17mila persone residenti che riceveranno informazioni dettagliate via lettera direttamente dall’Ufficio del medico cantonale. Le possibilità di accesso al vaccino per questa fascia della popolazione rimangono le due già conosciute: il centro di vaccinazione cantonale oppure la vaccinazione di prossimità organizzata dai Comuni.

Quattro centri dedicati
Il centro cantonale dedicato a questa fase è stato allestito presso il Mercato coperto di Giubiasco e inizierà a vaccinare a partire da mercoledì 3 marzo. Seguiranno i centri di Lugano (Conza), Locarno (Fevi), e Mendrisio (Mercato coperto).
Chi ha 75 anni o più e vuole optare per questa modalità può iscriversi da subito al sito La procedura guidata permette di prendere posto sulla lista d’attesa; l’avvenuta iscrizione viene confermata via Sms. Man mano che saranno disponibili i vaccini, il sistema provvederà settimanalmente a fissare gli appuntamenti degli iscritti, sempre con comunicazione via Sms. Quando il sistema assegna l’appuntamento, la persona viene informata dello stesso sia per la prima dose, sia per la seconda. Globalmente, dal 3 marzo al 4 aprile a Giubiasco ci saranno 10mila posti a disposizione. Al momento in cui la lista d’attesa raggiungerà le 10mila iscrizioni verrà sospesa. Tutti coloro che risultano annunciati sulla piattaforma web dovranno quindi attendere il proprio turno, che potrà arrivare fino a quattro settimane dopo l’iscrizione. È sempre possibile chiamare il numero verde 0800 128 128 per avere supporto in caso di problemi tecnici durante la procedura di registrazione.
Per chi non può o non intende recarsi a Giubiasco e preferisce attendere la possibilità di vaccinarsi nel proprio comprensorio sarà possibile annunciarsi al proprio Comune, ma solo a partire da lunedì 8 marzo. La vaccinazione di prossimità verrà poi organizzata dalla metà di marzo in avanti, grazie alla collaborazione dei medici del territorio, secondo le modalità già adottate per la vaccinazione delle persone over 80.
«Il Ticino ha messo in campo un’organizzazione flessibile e capillare in ogni fase. La velocità della ‘macchina’ dipende dalle dosi a disposizione e non dalla nostra volontà», ha sottolineato durante la conferenza stampa il consigliere di Stato Norman Gobbi, presidente del governo, il quale ha ricordato che la campagna di vaccinazione «prosegue seguendo le priorità di accesso definite dalla Confederazione». L’invito alla cittadinanza è sempre quello di portare pazienza e di «rimanere vigili e prudenti». «Vediamo il traguardo all’orizzonte, ma non sappiamo ancora quanto vicino sia», ha aggiunto. Il consigliere di Stato Raffaele De Rosa, responsabile del Dipartimento della sanità e della socialità, ha invece ricordato che la campagna di vaccinazione continua con i vaccini di Pfizer e Moderna che si stanno dimostrando «ben tollerati». La fornitura della Confederazione è pari a 12’800 dosi (8’900 di Moderna e 3’900 di Pfizer). «L’efficacia è buona», ha continuato De Rosa. «Nelle case per anziani il numero di positivi al coronavirus è letteralmente crollato e questo lascia aperta la possibilità di ulteriori allentamenti per quanto riguarda le visite», ha spiegato ancora De Rosa che ha anticipato che entro la fine di febbraio l’Ufficio del medico cantonale emanerà direttive in tal senso.
Le fasi della campagna di vaccinazione successive, condizionate dalla disponibilità dei vaccini, coinvolgeranno sempre più persone: 25mila, da marzo a maggio, affette da malattie croniche; poi gli over 65 (35mila) da aprile a metà giugno; il personale sanitario (12mila) da maggio a giugno e infine tutta la popolazione adulta over 16 (160mila) da fine maggio a fine luglio.
«L’obiettivo prioritario è quello di evitare i morti», spiega il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini. «La fascia più a rischio è quella degli over 65 anni e ci sono ancora 4’400 persone over 80 nelle liste di attesa dei Comuni», continua il dottor Zanini che chiarisce che le conseguenze delle riduzioni di forniture per il Canton Ticino «ammontano a circa 18mila vaccinazioni di differenza fra quelle previste e quelle effettuate». Nelle ultime settimane sono state effettuate solo duemila vaccinazioni a nuove persone, perché sono state utilizzate le dosi per la seconda iniezione. Quindi sono state vaccinate 16mila persone in meno, che hanno dovuto attendere e che ora legittimamente hanno la priorità su tutti gli altri.
Per quanto riguarda le persone più giovani ma a rischio, si sta progressivamente procedendo alle vaccinazioni: «È stata offerta la disponibilità a persone in attesa di trapianto, e si sta dando il vaccino anche ai malati oncologici e in generale a chi rischia maggiormente dal punto di vista dei decessi. A partire dalla seconda metà di marzo potranno essere considerate altre categorie», ha spiegato ancora il farmacista cantonale. Che il preparato di AstraZeneca (utilizzato in Gran Bretagna, ndr) non sia ancora omologato, per il farmacista cantonale è «una buona notizia». «Protegge solo al 60%, quindi per le persone a rischio è preferibile usare i vaccini di Pfizer e Moderna, più efficaci».

Articolo pubblicato nell’edizione di mercoledì 24 febbraio 2021 de La Regione

****

Vaccini, tocca agli over 75

Il Consiglio di Stato ha illustrato le prossime tappe della campagna di immunizzazione – Il presidente Norman Gobbi: «Ora possiamo fornire un quadro più completo della pianificazione, ma le incognite sulle forniture impongono la massima prudenza»

«Oggi vediamo il traguardo all’orizzonte, anche se non sappiamo ancora quanto vicino sia». Sono parole che invitano alla prudenza quelle pronunciate dal presidente del Consiglio di Stato ticinese Norman Gobbi in occasione della conferenza stampa convocata ieri a Bellinzona per fare il punto sulla campagna di vaccinazione dopo i ritardi annunciati nelle scorse settimane. «La fornitura dei vaccini è l’anello debole di una macchina collaudata», ha chiosato il presidente che ha esortato i ticinesi ad avere pazienza: «Sappiamo che c’è molta attesa. Purtroppo è la benzina che manca». Con l’appello alla pazienza ieri sono arrivate anche alcune buone notizie: «Le forniture di fine febbraio e inizio marzo sono state confermate», ha comunicato il direttore del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) Raffaele De Rosa. In tutto 3.900 dosi di Pfizer (già arrivate in Ticino) e 8.900 di Moderna (che dovrebbero arrivare sabato). Dosi che consentono al Cantone di proseguire con la campagna vaccinale, annunciando «due nuovi passi importanti»: «Con le nuove forniture – ha osservato De Rosa – i Comuni potranno procedere a fissare gli appuntamenti delle persone over 80 che si erano già annunciate ma che erano state messe in lista d’attesa». Parliamo di circa 4.400 persone che non avevano ancora ricevuto un appuntamento a causa del ritardo nelle forniture. «A breve queste persone – gli ha fatto eco il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini – verranno contattate dai Comuni per fissare un appuntamento». L’altra novità importante riguarda l’apertura della campagna vaccinale agli over 75, circa 17 mila residenti in Ticino. Da domani queste persone riceveranno al proprio domicilio una lettera personale inviata dal medico cantonale in cui si forniscono tutte le informazioni necessarie per accedere al vaccino. Per questa fascia di età le possibilità rimangono le due già conosciute finora, ossia il centro di vaccinazione oppure la vaccinazione di prossimità organizzata dai Comuni.

Over 75, dove annunciarsi?
Il centro di vaccinazione dedicato a questa fase si trova al Mercato Coperto di Giubiasco e inizierà a vaccinare a partire da mercoledì 3 marzo. Chi ha 75 anni compiuti e desidera optare per questa modalità, ha spiegato il presidente Norman Gobbi, può dunque iscriversi subito al sito www.ti.ch/vaccinazione. Man mano che saranno disponibili i vaccini, il sistema provvederà settimanalmente a fissare gli appuntamenti degli iscritti, attraverso una comunicazione via SMS. Globalmente dal 3 marzo al 4 aprile a Giubiasco ci saranno 10 mila posti a disposizione. Chi si annuncia alla piattaforma web dovrà attendere il proprio turno che potrà arrivare fino a quattro settimane dopo l’iscrizione. Il numero verde 0800 128 128 resterà attivo per dare supporto in caso di problemi durante la procedura o per eventuali spostamenti degli appuntamenti, è stato spiegato ieri in conferenza stampa. Per chi invece preferisce vaccinarsi nel proprio comprensorio sarà possibile annunciarsi al proprio Comune, ma solo a partire da lunedì 8 marzo. La vaccinazione di prossimità verrà organizzata dalla metà di marzo in avanti, grazie alla collaborazione dei medici del territorio, secondo le modalità già adottate per la vaccinazione delle persone over 80.

Quattro centri cantonali
Il centro cantonale di vaccinazione di Giubiasco è in fase di allestimento e come detto sarà operativo da mercoledì 3 marzo, ha spiegato il presidente Norman Gobbi. Sempre nel mese di marzo verranno allestiti gli altri tre centri cantonali: al Conza di Lugano, al Fevi di Locarno e al Mercato Coperto di Mendrisio. «Il concetto è il medesimo che ha animato i centri regionali di Rivera, Ascona e Tesserete – ha chiosato Gobbi -. L’auspicio è che queste persone vengano accompagnate e che giungano con tutti i documenti necessari, come la carta d’identità e il tesserino della cassa malati. In queste strutture per gli over 75 dovremo garantire una grande capacità di vaccinazione, ma l’individuo resterà comunque sempre al centro», ha rassicurato il presidente Gobbi.

Le conseguenze dei ritardi
Nel fare il punto, ieri, il farmacista cantonale non ha tuttavia omesso di ricordare le conseguenze legate alla riduzione delle forniture sul numero totale di vaccinazioni eseguite: «Rispetto alla tabella di marcia che avevamo previsto sotto Natale, oggi in Ticino mancano circa 18 mila vaccinazioni», ha chiosato Zanini. Non solo. Nelle ultime settimane il Cantone è stato costretto a utilizzare le dosi di cui disponeva per garantire la seconda dose a chi aveva già ricevuto la prima. Riducendo così notevolmente il numero delle persone che avrebbero potuto ottenere la prima dose. Il saldo su questa categoria è pesante, ha spiegato Zanini. «A causa dei ritardi 16 mila persone non hanno potuto ricevere la dose. Si tratta di persone che attendevano legittimamente il vaccino e che sono state costrette a rinunciarvi, a volte con un giustificato nervosismo», ha concluso Zanini. Nonostante i ritardi ieri è stato tuttavia possibile fornire un primo orizzonte temporale sull’intera campagna vaccinale, fase per fase, secondo le fasce d’età (vedi grafico). «È una pianificazione di massima – ha osservato De Rosa – vincolata alle successive forniture. La via però è tracciata».

Articolo pubblicato nell’edizione di mercoledì 24 febbraio 2021 del Corriere del Ticino