Mascherina anche all’aperto

Mascherina anche all’aperto

Da www.rsi.ch/news

Il Ticino gioca d’anticipo rispetto alle nuove misure per contenere la pandemia che mercoledì dovrà comunicare il Consiglio federale

https://www.rsi.ch/news/ticino-e-grigioni-e-insubria/Mascherina-anche-allaperto-13552249.html

Il Ticino ha deciso di giocare d’anticipo rispetto alle nuove misure per contenere la pandemia che mercoledì dovrà comunicare il Consiglio federale. “Il Consiglio federale ha lanciato la sua consultazione. E mercoledì comunicherà le sue decisioni. Il Ticino fa un passo avanti”, ha spiegato oggi in conferenza stampa da Bellinzona il direttore del Dipartimento Istituzioni Norman Gobbi: “Il principio era è resta quello della proporzionalità. E le misure devono essere sopportate e supportate da tutti i cittadini”. Queste le misure annunciate da Gobbi per il Ticino. Mascherina: “Obbligo anche all’esterno dove non è possibile tenere le distanze (da martedì)”. Eventi: “Vietati gli eventi privati con più di 15 persone (da mercoledì)”. Sport: “Vietate le attività sportive amatoriali che implicano contatto fisico tra i manifestanti (da mercoledì)”. Ristorazione: “Obbligo di sedersi al tavolo confermato, ma obbligo pure di tenere una distanza di 1 metro e mezzo tra i tavoli. E al tavolo al massimo potranno stare quattro persone, genitori e figli esclusi (da mercoledì)”. “La pressione sul Ticino arriva sia da nord che da sud. E dunque il Governo ticinese ha deciso di agire da subito. E di non aspettare il Governo federale. La situazione infatti è molto seria e delicata. Ogni giorni conta”, ha aggiunto il direttore del Dipartimento Sanità e Socialità Raffaele De Rosa. “Nessuno – ha aggiunto – vuole il lockdown. Perché potrebbe essere devastante. Per questo le misure devono essere accettabili ed accettate. Si tratta di compromessi, il favore di un bene collettivo come quello della nostra salute”.

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Servizio all’interno dell’edizione di lunedì 26 ottobre 2020 de Il Quotidiano 

Mascherine anche all’aperto
https://www.rsi.ch/play/tv/redirect/detail/13552702

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Da www.tio.ch

Covid: scatta l’obbligo della mascherina all’aperto
La protezione sarà da adottare laddove le distanze non possono essere mantenute, in particolar modo nei mercati.
Decise nuove disposizioni anche per gli incontri tra più persone, le attività sportive e la ristorazione.

Si viaggia sull’onda dei 250 contagi al giorno (anche se oggi i tamponi segnalati come positivi erano “solo” 147). Sono 80, invece, le persone ricoverate negli ospedali ticinesi per coronavirus, ben 15 in sole 24 ore. Sei di questi sono intubati nel reparto di terapia intensiva.
È di questi numeri, ma non solo, che si è parlato nel breve incontro informativo programmato per le 16:15 di oggi. Dalla sala stampa del Palazzo delle Orsoline, a Bellinzona, Norman Gobbi (Presidente del Consiglio di Stato), Raffaele De Rosa (Direttore del Dipartimento della sanità e della socialità) e Giorgio Merlani (medico cantonale) hanno aggiornato la popolazione sulla situazione in Ticino legata alla diffusione del nuovo Coronavirus.

Mascherine – La grande novità sta nella scelta del Governo ticinese di giocare d’anticipo rispetto al Consiglio federale. In attesa quindi di sapere quali saranno le nuove disposizioni generali (che saranno annunciate mercoledì), ecco che già a partire da domani, in Ticino vigerà l’obbligo della mascherina. Anche all’aperto. «Questo laddove non è possibile mantenere le distanze di sicurezza, in particolare negli spazi dei mercati», ha sottolineato Gobbi.

Incontri e sport – Ma non solo. Dal 28 di ottobre fino al 30 di novembre saranno vietati incontri «tra più di 15 persone così come gli sport amatoriali di contatto (tranne che per i più piccoli)», sottolinea ancora il presidente del Consiglio di Stato.

Ristorazione – Nuove disposizioni sono state decise anche per la ristorazione: «Al ristorante – prosegue Gobbi – si dovrà rispettare il distanziamento di un metro e mezzo fra i tavoli, ciascuno dei quali potrà ospitare un massimo di 4 persone». Pasti e bevande potranno essere consumati solo da seduti. «Continuano ad essere centrali la tempestività e la proporzionalità delle misure. Che devono essere corrette per poter essere accettate dalla popolazione, ma devono essere sopportate e supportate da ogni cittadina e ogni cittadino».

Ricoveri in crescita – Nel prendere la parola De Rosa sottolinea da subito la delicatezza della situazione sotto il profilo sanitario: «I ricoveri in ospedale continuano a crescere e potremo constatare solo tra un paio di settimane gli effetti delle misure che decidiamo di prendere oggi». «Gli interventi – prosegue – devono essere tempestivi e proporzionati. Nessuno vuole il lockdown, ma bisogna adottare misure accettabili per l’economia e la società. Si tratta di un compromesso per il bene collettivo, quello della nostra salute. Dobbiamo fare tutto il possibile per evitare misure più severe per il futuro prossimo. Ed evitare di intasare le strutture ospedaliere».

«Un nuovo lockdown sarebbe devastante» – De Rosa richiama ancora una volta alla responsabilità individuale: «Le nostre scelte possono proteggerci. Gli atteggiamenti virtuosi possono mettere in sicurezza sé stessi e gli altri. Dobbiamo fare il massimo per scongiurare un lockdown che sarebbe devastante. Mettiamo in pratica tutto quello che abbiamo imparato per contrastare il coronavirus. Limitiamo quindi i contatti ravvicinati e le attività non essenziali. Dobbiamo utilizzare concretamente la mascherina e fare attenzione alla igiene delle mani. Ricordiamoci che il nostro agire è riuscito a fare la differenza in primavera».

La lettura dei dati odierni – Merlani offre infine una lettura dei numeri odierni. «È tipico che il lunedì mattina il dato sia più piccolo (il riferimento è ai 147 casi odierni rispetto ai 250 dei giorni scorsi). La cifra non vuol dire quindi un rallentamento del virus. La domenica non si riesce ad effettuare lo stesso numero di tamponi rispetto agli altri giorni. Non a caso il dato del martedì è quasi sempre il più alto della settimana».

Per quanto concerne il numero delle persone che finiscono in ospedale, il Medico cantonale aggiunge: «Si tende a ricoverare di più rispetto a questa primavera. In ospedale troviamo quindi persone con uno stato di salute non così compromesso come era nel mese di marzo». Ma aggiunge: «Ricordiamoci che, con tutta la Svizzera, siamo tra i più alti d’Europa per tasso di positivi ed è nettamente in crescita il numero dei pazienti ricoverati. Abbiamo meno ricoveri per numero di positivi, ma le persone finiscono ancora in terapia intensiva e, a volte, muoiono».

Aiutare il contact tracing – Il medico cantonale non nasconde le difficoltà del contact tracing: «È sempre più difficile stare dietro a tutti i casi. Se qualcuno avverte dei sintomi, resti a casa e inizi a redigere la lista delle persone con cui è stato in contatto: questo fa risparmiare un sacco di tempo al servizio di contact tracing. Fino a che non si riceve il risultato del tampone, si invita a restare a casa».

Anziani, ma non solo – Infine, sulla tipologia di pazienti: «È più o meno la stessa rispetto alla prima ondata – conclude Merlani -. L’età media sta tornando ad essere quella del picco. E lo stesso vale per la comorbidità. Al Moncucco l’età media dei ricoverati è di 74 anni, a Locarno 70. Buona parte sono persone con altre patologie, ma questo non vuol dire che il 100% dei ricoverati siano tutti anziani e malati. Finiscono in ospedale anche giovani in buona salute».

https://www.tio.ch/ticino/attualita/1470536/mascherina-obbligo-rispetto-covid-misure

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Da www.liberatv.ch

Coronavirus in Ticino, le mosse del Governo: mascherine obbligatorie all’aperto e stop allo sport
Gobbi: “Questa lunga maratona avrà successo con la collaborazione di tutti”. De Rosa: “Nessuno vuole il lockdown. Situazione seria e delicata”

Le autorità cantonali tornano a riunirsi oggi a Palazzo delle Orsoline per aggiornare la popolazione sulla situazione in Ticino legata alla diffusione del nuovo Coronavirus. Non sono escluse nuove misure restrittive in anticipo su quella che sarà la linea dettata da Berna mercoledì prossimo.
Presenti all’incontro informativo il presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi, il direttore del DSS Raffaele De Rosa e il Medico cantonale Giorgio Merlani.

La cronaca della conferenza:

Gobbi: “L’incontro odierno del Governo ha permesso di fare il punto dopo il fine settimana. Il monitoraggio della situazione rimane continuo. Il nostro approccio, in queste settimane, non cambia. Vogliamo le misure giuste al momento giusto. Solo così avremo la certezza che la popolazione le accetti e le metta in atto. Il Governo sa che, in questa lunga maratona, il successo è possibile solo con la collaborazione dei cittadini. Il Governo ticinese è cosciente che la situazione sanitaria non è la stessa in tutti i Cantoni. Il CF ha lanciato una consultazione e comunicherà le sue decisioni mercoledì. In attesa, abbiamo giocato d’anticipo e adottato da subito le misure che riteniamo opportune”.

Mascherine obbligatorie all’aperto se…

Gobbi: “Il Governo ha esteso l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto, dove non è possibile mantenere la distanza. Si tratta di un invito che esprimiamo da mesi, ma che ora è messo nero su bianco”.

Stop allo sport amatoriale, tranne..

Gobbi: “Saranno vietati gli eventi privati superiori alle 15 persone che non si svolgono a impianti accessibili al pubblico. Sono vietate le attività sportive amatoriali che implicano contatti fisici. Si tratta di una decisione sofferta. D’altra parte, alcune Federazioni hanno agito in proprio. A questa norma fanno eccezione gli allenamenti dei bambini e dei ragazzi in età di scuola dell’obbligo”.

Ristorazione

Gobbi: “È confermata la consumazione ai tavoli, che dovranno essere distanziati di un metro e mezzo. Il numero massimo di ospiti per tavolo sarà di quattro, ad eccezione di genitori con figli”.

Ecco quando entrano in vigore le misure

Gobbi: “Le disposizioni saranno in vigore dal 28 ottobre al 30 novembre 2020. L’obbligo di mascherina entra in vigore da domani”.

“Situazione seria e delicata. Nessuno vuole il lockdown”

De Rosa: “Il Governo ha deciso di agire con anticipo. Senza attendere o speculare sulle decisione del CF. Bisogna prendere sul serio i dati di questi giorni. La situazione è seria e delicata. Quelle decise dal Governo sono in linea con i suggerimenti dal gruppo di monitoraggio. È fondamentale contare sulla lettura dei dati da parte di esperti. Nessuno vuole il lockdown. Per questo è fondamentale agire passo per passo. Si tratta di compromessi accettabili a tutela della nostra salute. Dobbiamo fare il possibile per evitare misure più severe in futuro e per evitare il sovraccarico del sistema ospedaliero”.

“Ora si ricovera prima”

Merlani: “Il numero dei contagiati di oggi non significa che c’è stato un rallentamento. Nel weekend non possiamo fare troppi tamponi. Abbiamo un tasso elevato di ricoveri in ospedale. C’è una tendenza a ricoverare un po’ prima rispetto a marzo. Il contact tracing fa fatica a stare al passo. Chinque abbia i sintomi deve evitare i contatti con le altre persone”.

La tipologia di pazienti ricoverati

Merlani: “La tipologia di paziente in ospedale sono della stessa tipologia di pazienti della prima ondata. L’età media sta tornando ad essere quella del picco. L’età media dei ricoverati alla Moncucco è di 74 anni. Ma non è detto che non ci sono ricoveri tra i più giovani”.