Norman Gobbi “Ufficio della migrazione: si va avanti!”

Norman Gobbi “Ufficio della migrazione: si va avanti!”

Dal Mattino della domenica | Continua la riorganizzazione per migliorare il controllo su chi vive e lavora in Ticino

Da domani i frontalieri dovranno presentarsi ai posti di polizia del nostro Cantone con il proprio documento di identità per una verifica di autenticità. Si mette in atto la riorganizzazione dell’Ufficio della migrazione, che permetterà di garantire un’analisi ancora più attenta delle richieste.

Settimana scorsa, dopo la notizia dell’eliminazione della misura del casellario, ho voluto ribadire su queste pagine la mia volontà di impegnarmi comunque per avere più controlli su chi viene a lavorare o a vivere nel nostro Cantone. E posso portarvi dei risultati concreti. Dopo l’esito positivo delle verifiche esperite dall’Avv. Lorenzo Anastasi sull’Ufficio della migrazione e dopo aver ricevuto luce verde dalla Sottocommissione Vigilanza del Parlamento, da domani possiamo finalmente mettere in pratica la prima fase del progetto di riorganizzazione elaborato con il mio Dipartimento.

In questa fase entrerà in vigore per i permessi G – e quindi per i lavoratori frontalieri – una nuova procedura guidata, che prevede la verifica del documento d’identità da parte dei servizi della Polizia cantonale per i richiedenti il rilascio di un nuovo permesso G. Contestualmente avrà luogo la chiusura del Servizio regionale degli stranieri di Agno. I richiedenti dovranno presentarsi personalmente davanti ai nostri agenti in uno dei posti di Polizia designati per una verifica dell’autenticità del proprio documento d’identità. Oltre a garantire un incremento sotto il profilo della sicurezza, la nuova procedura guidata permetterà di riorientare parte delle risorse sul controllo materiale e sull’approfondimento delle domande presentate dall’utenza. Inoltre quest’ultima, come pure il suo datore di lavoro, potranno far capo a una procedura di richiesta meno macchinosa.

La seconda fase del progetto sarà invece attuata a dicembre con l’estensione della procedura guidata a tutte le richieste di un permesso per stranieri, la chiusura di tutti i Servizi regionali e l‘introduzione del Servizio nuove entrate a Lugano. L’obiettivo è di mettere in pratica la riorganizzazione entro fine 2017. Obiettivo che c’eravamo posti all’inizio dei lavori e che riusciremo a garantire nonostante le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare a inizio anno.

Questa riorganizzazione si è resa necessaria – e urgente – negli ultimi anni. L’evoluzione normativa in materia di stranieri, in particolare dopo l’entrata in vigore dell’Accordo sulla libera circolazione, ha comportato un marcato incremento della popolazione straniera in Ticino. Negli ultimi dieci anni le persone straniere residenti nel nostro Cantone sono passate da 82’402 a 99’538! Era quindi necessario aggiornare un’organizzazione che risaliva al 1954 per permettere una maggiore qualità nei controlli effettuati, a fronte di un forte aumento delle pratiche trattate dall’Ufficio della migrazione, che solo nel 2016 sono state oltre 140’000!.

Voglio più sicurezza sul nostro territorio, e questa sicurezza passa anche dai controlli su chi ci vive e chi ci lavora. Anche se la maggioranza del Governo ha deciso di cedere al ricatto per l’accordo fiscale, e quindi rinunciare alla misura del casellario, continuerò a fare quanto possibile, con il mio Dipartimento, per il bene di tutta la popolazione. Ribadisco quello che ho già affermato la scorsa settimana: sono convinto che la misura del casellario sia efficace, e che il suo successo possa essere evidenziato anche dal consenso che ha ricevuto non solo a livello cantonale, ma addirittura a livello federale! Ed è per questo che voglio continuare con quanto nelle mie possibilità per garantire un maggiore controllo della popolazione presente sul territorio. Grazie a questa riorganizzazione sarà assecondata la volontà popolare, che in più occasioni e in diversi modi ha richiesto un maggior controllo su chi vive e lavora nel nostro Cantone!

Norman Gobbi,

Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento delle istituzioni

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